Dopo pranzo Amaranta decide di riposare ed io, presa dalla noia, ti tornare al lago.
Sembra così tranquillo, sarebbe il mio posto preferito se non fosse per quell'uomo che mi fissa costantemente in maniera inquietante, anche se quel suo sguardo ha un non so che di magnetico, quasi fosse un invito a raggiungerlo.
Amaranta dorme e l'orario di cena è parecchio lontano, devo scoprire perché quell'uomo mi fissa.
Nascosto tra gli alberi c'è un sentiero fatto di gradini in pietra irregolari che si inerpicano su per la scogliera e, a quanto sembra, portano direttamente alla villa. Dopo un centinaio di gradini e qualche graffio dovuto ai rovi sul sentiero ecco finalmente la villa che, vista da vicino, è ancora più tetra di quanto non sembrasse dal lago.
L'uomo alla finestra sembra essere sparito, forse era solo un brutto scherzo della luce. Aggirando la villa vedo l'enorme portone principale, fatto di legno e ottone, mentre alle mie spalle si estende un immenso parco. Dalle finestre l'abitazione sembra abbandonata se non fosse per la porta che... Si apre.
- Finalmente. - L'uomo allora non era un gioco di luci, è reale e mi parla.
- Perché mi fissate? -
- Quanta superbia, non vi fisso, contemplo il panorama tutto qui. Adesso venite, vi aspettiamo da giorni. -
- Voi e chi altro? -
- Venite ho detto. -
Non so per quale motivo decido di seguirlo, ma oramai è troppo tardi per tirarsi indietro. Cammino lungo il corridoio semi buio, dove piccoli sprazzi di luce illuminano quadri di ogni dimensione raffiguranti uomini, donne e famiglie seriose.
- Potrei sapere il vostro nome? - Chiedo per rompere quel pesantissimo silenzio.
- No. O meglio non ora, venite vi sta aspettando. - Ma chi mi sta aspettando? E cosa c'è di così segreto da dovermi nascondere un semplice nome?
- Ogni risposta a suo tempo. - Quell'uomo sembra avermi letto nel pensiero - Eccoci, è dietro questa porta, arrivederci. - prosegue prima di sparire nel buio.
Cerco di chiedere un'altra volta da chi sono attesa, ma neanche il silenzio sembra volermi rispondere e l'anziano signore sembra essere sparito, lasciandomi sola davanti ad una porta. Secondo logica dovrei alzare i tacchi e lasciare questo posto il prima possibile, ma ora caso la logica non mi servirà a molto. La porta si apre e al centro della stanza vedo un camino e un lungo divano scarlatto.
- Finalmente - e siamo a due - Vieni avanti e chiudi la porta. -
Dal divano emerge una folta chioma di capelli corvini che si volta e mi osserva.
- Io sono Sebastian. -
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Rench Blueville (Temporaneamente Sospeso)
Misteri / ThrillerRench Blueville, immerso nel nulla dove credevo non esserci nulla al di fuori di me e mia madre, quel lago e quell'imponente villa. Ma mi sbagliavo, c'era anche Sebastian.