2.Io con me stessa

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Passo il pomeriggio a lavorare, ore ed ore concentrata solo su quello, infatti almeno da quel punto di vista è un momento estremamente soddisfacente.
Ho la sicurezza di un lavoro stabile che però mi lascia il tempo di coltivare hobby, impostare nuovi progetti, studiare nuove materie e chissà... forse creare nuove opportunità.
Sono quasi le otto e mezzo di sera quando entro in casa, sono in ritardo per la cena da Ceci e la cosa mi fa innervosire non poco visto che sono miss puntualità in persona, ma dovevo passare per forza da casa, non potevo evitare la doccia ed un cambio d'abito. Indosso il primo vestito che trovo, niente trucco e mi avvio velocemente.

Fortunatamente Cecilia abita molto vicino e quando mi apre evita di sottolineare i miei quindici minuti di ritardo, anzi mi accoglie entusiasta come sempre.
Durante la cena parliamo del più e del meno, fino a quando non ci addentriamo in discorsi seri, maledettamente seri.
"Tata, il tuo cuore come sta?" Mi chiede lei con quei suoi occhioni verdi ed intensi.
"Batte regolarmente", rispondo stancamente.
"Questo è il primo segnale che non funziona come dovrebbe. Dovrebbe infatti battere all'impazzata, per poi perdere qualche battito e ricominciare a galoppare furiosamente".
La guardo, soppeso le sue parole, penso e mi mordo il labbro inferiore mentre lo faccio, lei semplicemente mi guarda ed aspetta, è bravissima nel rispettare i miei momenti di riflessione
"Voglio ricominciare a scrivere". Mi esce così, senza aver colto realmente il significato delle mie stesse parole.
Ceci si illumina.
"Dici davvero? Ma è fantastico! Tira fuori le tue emozioni, per te scrivere è sempre stato sinonimo di vita, perciò non c'è momento migliore per ricominciare".
Le rispondo con un timido sorriso, realizzando che si, forse è proprio questo quello che voglio, semplicemente scrivere.
Finita la cena torno a casa e vengo presa dalla frenesia, prendo il portatile e provo a buttar giù qualcosa, scrivo parole su parole di getto e mentre lo faccio provo una sensazione bellissima, un mix di libertà, gioia e soddisfazione. È l'alba quando spengo il computer e mi butto sotto la doccia. Faccio una colazione abbondante e senza aver minimamente chiuso occhio vado a lavorare.
Ho sempre avuto la tendenza a dormire poco, negli ultimi mesi poi, credo di aver accentuato questo mio disturbo, ma stanotte... stanotte ho amato stare sveglia, lasciar correre i miei pensieri, vederli prender forma.
La giornata scorre bene, sembro tornata la Roberta di mesi fa, prima che Andrea se ne andasse, scherzo più del solito, sono estremamente produttiva e disponibile.
Quando esco dal lavoro in serata, vado in palestra con Giuly e passo un paio d'ore lì a sudare e scaricare lo stress.
"Stasera ho fatto fatica a starti dietro, dove cazzo la trovi tutta questa energia?" Mi chiede la mia amica mentre facciamo la doccia.
"Giuly, sei tu che fai fatica a fare tre esercizi di fila!" Ridacchio.
"Forza, sputa il rospo! C'è qualcuno alle viste?"
"Si Giuly! Ed indovina? Ho deciso di seguire il tuo consiglio e darmi alle donne!" Le rivolgo uno sguardo malizioso.
"Lo sai che sei proprio stronza a prendermi in giro in questo modo?"
"Si lo so, ma fai delle domande assurde  secondo te voglio un'altra storia in questo momento? Te lo dico io, no! Però una novità c'è".
"Finalmente ti dai al sesso senza impegno! Brava! Prendi il meglio e fregatene del resto!"
"Giuly, leva il disco, mi hai già rotto! La novità non riguarda in alcun modo relazioni, sesso o uomini in generale".
"Se mi dici che stai studiando altro, fai un altro lavoro o ti sei data al lavoro a maglia ti picchio".
"Niente di tutto questo, anche se ora che mi ci fai pensare..." Giuly mi dà una gomitata ed io scoppio a ridere.
"Ahia! Sto scherzando! Mi sono solo rimessa a scrivere".
"Dici sul serio? E potrò finalmente leggere qualcosa?"
"Vedremo… intanto ho iniziato e visti i motivi che mi avevano portato a smettere, direi che siamo a buon punto".
Anche Giuly è entusiasta di questa mia novità ed uscite dalla palestra chiama subito Francesca, la sua ragazza, per dirglielo. Arrivo a casa, mi preparo un panino e scrivo fino a tardi. Alle due di notte vado a letto, felice di ciò che ho creato.

Ma è quando sto per addormentarmi che iniziano i problemi, se così si può dire; la mia mente inizia a vagare, mi sento sola, ripenso alla sensazione di avere un corpo da stringere, di un uomo che mi abbraccia, mi accarezza, mi bacia e mi delizia amandomi in questo letto, quello che era il nostro letto, che ora accoglie solo me.
Mi accarezzo per attutire il freddo che sento, capisco che devo ripartire, questa situazione di blocco non mi piace, ma non sono tipo da sveltine, non mi sento pronta per avere un contatto fisico, carnale, con un altro uomo, eppure ho bisogno di sentire di nuovo quelle sensazioni.
Nei giorni successivi continuo a riflettere su questo, mi distraggo con mille attività per non sprofondare nella mia insoddisfazione, fortunatamente in un modo o nell'altro, mi sento viva.

Sono passati circa dieci giorni da quando ho ricominciato a scrivere ed ho già finito il libro, ho scritto un genere di racconto che non mi appartiene per niente, ma che in questo momento della mia vita mi fa star bene, contemporaneamente faccio altre mille cose, sto studiando, buttando giù un progetto ambizioso, partecipo a gruppi, riunioni, lavoro a ritmi pazzeschi, mi alleno come una matta e leggo, leggo tantissimo e di tutto.
Sono iscritta a diversi portali per lettori e scrittori, perciò trovo sempre il testo giusto. Nei giorni in cui scrivevo, ho girato più del solito su questi forum, fino a quando non ho pensato che avrei potuto pubblicare anch'io.
Ad esser sinceri ci sono dei miei pezzi in giro, testi che appartengono al mio passato, ma mai avevo avuto l'idea di mettere volontariamente qualcosa in internet, è scontato che i miei dubbi iniziali durano pochissimo e mi ritrovo follemente innamorata di questa idea.
Per prima cosa devo pensare ad un nuovo nickname, non voglio che qualcuno possa trovare gli altri miei testi. Questa è una nuova versione di me e merita il meglio.
Ne parlo con Dany e dopo lunghe ore di tentativi, insieme troviamo un nome perfetto, ora devo solo trovare la voglia ed il tempo di revisionare, cosa non facile dati i miei impegni ed allo stesso tempo rischiosa, visto lo scarso equilibrio mentale del periodo; ho paura infatti che mettendomi a revisionare mi passi l'euforia per la pubblicazione, mi oriento perciò sul fare una correzione a grandi linee, vedrò in seguito se sarà il caso di far qualcosa in più.
Ho promesso a Dany che potrà leggere il libro, ma al momento non dico a nessun altro cosa sto per fare.
Ho scelto proprio D per il suo spirito critico, la sua incredibile attenzione e perché so che saprà spronarmi e bacchettarmi in egual misura.
Il giorno in cui inizio a pubblicare sono emozionata come una ragazzina, anche se visti i miei quasi trentadue anni farei bene a darmi una calmata, ma niente, non riesco a fermare l'entusiasmo e sono sbalordita quando circa sette ore dopo aver cliccato su quel tasto e aver così condiviso il primo capitolo, trovo quaranta letture.
Ma chi lo ha letto?
Ma sono matti?
Non hanno altro da fare?
Tante domande si affollano nella mia mente, decido però di silenziarle, godermi questo numero e passare una serata lontano da tutto ciò.

Il giorno dopo non ho tempo per far niente, sono impegnata dalla mattina presto fino alla sera tardi, finito l'allenamento, dopo la doccia arrivata a casa crollo letteralmente.
Sono passati tre giorni dalla pubblicazione quando entro di nuovo nel portale, quello che trovo mi sconvolge, quasi centotrenta letture e tre messaggi privati da utenti che mi chiedono di aggiornare la storia.
Senza riflettere pubblico il secondo capitolo e da quel momento ogni due o tre giorni mi ritaglio un momento per pubblicare, rispondere ad i messaggi pubblici e privati ed andare in cerca di nuove letture.
Continuo a non essere un'amante del mondo virtuale, ma tutto questo mi esalta ed unito a quello che faccio nella mia vita reale, praticamente azzera il tempo in cui mi perdo nei ricordi, quello in cui penso a lui, Andrea, sempre e solo lui.
Ricevo tante recensioni private e, positive o meno che siano, le accolgo con piacere.
Il numero di letture sale e pur non appagando nessuna delle mie voglie materiali, questa esperienza mi rallegra, dopo i primi capitoli inizio a prendere un giusto ritmo, infatti faccio mia l'abitudine di ritagliarmi ogni giorno un piccolo momento per entrare nel forum.

Quello che veramente mi assorbe però è il lavoro; quando ho deciso di cambiare vita, sapevo che era un salto nel buio e speravo di non farmi troppo male, ma com'è che si dice? Sfortunata in amore… fortunata in tutto il resto direi io!
Mi sto togliendo un sacco di soddisfazioni, guadagno bene e nel poco tempo libero mi diverto con le amiche, al momento questa è la mia vita, bella o brutta che sia, io la amo comunque, anche se so che a breve avrò bisogno di ben altro.

Non sto parlando solo di sesso, ma sono pur sempre una donna ed ho bisogno di sentirmi amata, desiderata, apprezzata.
Il mio attuale piano è piuttosto semplice, prevede solo di procedere un passo alla volta e trarre il massimo da tutto ciò che mi circonda e mi capita.
Assolutamente campato in aria per la persona che sono, ma è il massimo che posso chiedere a questa versione di me, una me stessa che sanguina ancora, che ha perso fiducia negli altri, che si sta ricostruendo con nuove basi, per lo più sconosciute.

chiamami dolcezza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora