16. Innumerevoli ultime notti.

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WALLACE

«Dobbiamo parlare, Wallace!»

Avevo appena varcato la soglia, quando Sybil mi aveva afferrato fino in camera sua. Non ero riuscito nemmeno a salutare nostra madre.

Sybil si chiuse la porta alle spalle e mi obbligò a sedermi sul letto. Lo feci, dato che non avevo molta altra scelta. La guardai e non mi piacque quello che vidi: sorrisino malizioso sulle labbra, sopracciglia arcuate, occhi vispi e brillanti... era spaventosamente felice.

«Perché mi hai fatto sedere?»

Altro risolino. «Fidati, meglio così.»

Okay, iniziavo a spaventarmi seriamente.

Sybil allargò il sorriso. «L'ho fatto con Eric.» Disse tutto d'un fiato.

Scattai in piedi, soppesai le sue parole e mi dovetti risedere.

No, non potevo pensare che la mia sorellina lo avesse fatto con Eric il perfetto. Era piccola. Lo era, no? Per me era ancora piccola per certe cose.

Un momento.

Eric l'aveva toccata, era entrato in lei, aveva... scattai in piedi nuovamente, serrando le mani in un pugno chiuso. Sybil scoppiò a ridere. «Dovresti vedere la tua faccia in questo momento.»

«Tu...» non riuscivo ad articolare una frase a senso compiuto. Lei e Eric il perfetto... la mia sorellina... bleah, oddio, no. Dovevo smettere di pensarci. In fondo, aveva vent'anni, era giusto così, io a diciassette anni l'avevo già fatto.

Niente, nessun pensiero riusciva a frenare quel pensiero.

«Con Eric il perfetto?» Domandai con una smorfia. Con tutti i ragazzi, proprio con Eric il perfetto?

«Questa reazione te la concedo solo perché non è Eric il problema, ma lo sono tutti i ragazzi in generale. Fosse per te, dovrei vivere zitella e circondata da decine di gatti.»

«I gatti sono carini.» Rimbeccai.

«Dovrai smettere prima o poi di vedermi come la sorellina indifesa da proteggere e ricordarti che sono, invece, una donna.»

«Eric non mi piace.»

«A te non piace nessuno.» Ripeté.

Non aveva tutti i torti.

«Se non avessi reagito così, ti avrei dato i dettagli...»

Santo cielo, no!

Mi alzai di nuovo in piedi e torturai i capelli. «Non ti azzardare, Sybil!»

Lei rise di nuovo. «Dovresti proprio vederti!»

Mi accigliai. «Ti diverte tanto?»

Lei annuì decisa. Piantai le mani sui fianchi. «A me no, per niente.» Mi voltai, dandole le spalle e mi concentrai sui respiri e non su quell'informazione.

Il mio telefono squillò, ma lo ignorai.

Accidenti, un maschio aveva toccato mia sorella!

«Ciao, Roxie! Sono Sybil.»

Ero ancora troppo concentrato sul riprendermi dallo shock, per rendermi conto che mia sorella aveva risposto al cellulare.

Mi voltai e la guardai, mentre ridacchiava. «L'ho traumatizzato, dovresti esserci!» Disse. Si sedette sul letto, senza smettere di guardarmi. «Gli ho detto che ho fatto sesso con Eric... sì, era la mia prima volta. No, che non è stato un caso isolato!» Rise. «No, Wallace non sa i dettagli, non li ha voluti sentire, è impallidito molto prima. Sì! Esatto!» Momento di pausa. «Davvero? Allora li dirò a te i dettagli.»

Mostrami la fiducia (#3 Nightmares Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora