Capitolo VII

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Naruto Pov's

Il sangue mi iniziò a pompare velocemente nelle vene, il cuore aveva accelerato il ritmo delle sue pulsazioni e il respiro, a tratti, mi mancava. Spalancai istintivamente gli occhi e mi girai, un po' in preda al panico. Il mio sguardo si rivolse alle mie spalle dove notai una figura familiare, la persona dietro di me era Sasuke.

-Cosa ci fai da queste parti a quest'ora?

Non gli risposi, gli rivolsi solo il mio sguardo, che a contatto col suo, si fece calmo a suo tempo. Diedi un'occhiata ai poliziotti, che nel frattempo se ne erano andati. Un altro motivo per calmarsi e ragionare. Dopo mi voltai di nuovo verso il corvino e gli mostrai un sacchetto di stoffa appeso al mio polso come per fargli capire le mie intenzioni. Lui qualche secondo dopo aver compreso, ridacchia.

-Secondo te sono aperti, ora?

Probabilmente aveva ragione, non avevo neanche dato un'occhiata all'orologio. Lo feci in quel momento e notai che la mia ipotesi era vera, era troppo presto perché i supermercati siano aperti, in quell'ora del giorno nessun negozio era aperto per via della pausa. Feci una faccia scocciata e poi sopirai.

-Hai fame?

Annuii gentilmente, dopo continuò il discorso.

-Vuoi venire a casa mia a mangiare qualcosa?

Lo guardai un attimo negli occhi, poi abbassai lo sguardo come segno di rifiuto.

-Non disturbi nessuno se è questo il problema.

Ripresi a fissargli gli occhi, ma a mettersi in mezzo in quel nostro intenso contatto visivo fu il rumore del mio stomaco ancora alla ricerca di nutrienti. Cercai di essere il più interpretativo possibile fingendo, non potevo comunicare con lui attraverso i segni, non li conosceva...

Mi grattai il capo e socchiusi gli occhi come per dare, alla fine, una risposta affermativa alla sua domanda.

-Non è molto distante da qui, potrai tornare presto. Semmai ti accompagno al ritorno...

Non sapevo come rispondergli, quindi per educazioni annuii lentamente, subito dopo ci incamminammo verso quella casa così sconosciuta ai miei occhi e alla mia mente.

Sasuke Pov's

Durante il tragitto non stracciai parola, certe volte mi voltai verso quei suoi capelli biondi e scompigliati, ma non avevo il tempo di osservarli per bene che i suoi occhi attiravano la mia attenzione. Erano chiari, puri, profondi, ma in tutto quello si celava un velo che era l'esatto opposto delle sensazioni che ti davano quei occhi a prima vista, l'unico problema era capire precisamente cosa ci fosse nascosto dietro.

Arrivati davanti alla così detta "Villa Uchiha" sfilai le chiavi dalla tasca e con passo lento, insieme al ragazzo di fianco a me, mi avvicinai all'entrata di casa. Aperta la porta lo feci accomodare, egli con una calma e tranquillità infinita si tolse educatamente le scarpe e si sistemò senza avere troppa confidenza con la struttura. Si tenne la sciarpa che gli avevo visto solo due volte addosso, su un braccio e lo stesso fece con il giubbotto che si era portato a presso.

-Dalli pure a me

Dissi. Mi porse la roba e io la sistemai ordinatamente. Dopo lo invitai ad entrare nel "vivo" della casa, lui con aria un po' insicura fece qualche passo avanti guardandosi intorno con quegli occhi pieni di emozioni inespresse.

"Perché non ti esprimi...? Cosa nascondi?"

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