8. Rabbia

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Rabbia. Era quello che in questo momento provava Sangio: rabbia. Rabbia per non esser stato capito dal suo professore e dal suo vocal coach. Rabbia per esser stato subito attaccato per aver detto ciò che pensava. Rabbia, tanta rabbia che doveva sfogare in qualcosa se non voleva prendere a pugni la sua stanza in casetta. Si rifugiò subito nei bagni della sala relax per star da solo e non far male a nessuno, per non far male a Giulia. Sua sfortuna Giulia andò da lui per farlo sfogare.
Giulia: << Oi >> Sangio era con la testa china sulle sue ginocchia e in parte Giulia sapeva che non avrebbe parlato.
Sangio: << Non voglio parlare Giulia >>.
L'aveva letteralmente zittita, ma in quel momento non ci poteva fare nulla, era arrabbiato perché non era stato capito, un'altra volta.
Giulia: << Va bene >> e se ne andò.
Provò anche a parlargli Esa, ma niente, Sangio in quel momento non stava ragionando, si doveva calmare da solo, come aveva sempre fatto; intervenne anche Maria che gli spiegò la situazione, c'erano stati dei fraintendimenti. Per la prima volta Sangio raccontò anche del suo passato a Maria, gli aveva detto : << Io ho sempre, anche da piccolo... ho addirittura cambiato scuola in seconda media proprio per questi motivi, perché mi accedevano queste situazioni qua molto spesso e qui non è una presa di mira, però quando io la vivo nella scuola normale, mi prendevano di mira a me perché, e-e non so perché, non l'ho mai capito, fatto sta che mi hanno veramente fatto del male e questa roba mi porta un po' a quel periodo, e onestamente mi fa ancora più male perché per me è proprio un'ingiustizia, dal momento che io lavoro come tutti gli altri e addirittura riscrivo pure i pezzi, faccio sicuramente un lavoro in più e mi si viene detto che addirittura faccio del lavoro in meno, c'è per me è una cosa che non esiste ; anche perché io nel giorno stesso che mi ha detto dei cori, io ho detto a Raffaele facciamo i cori, Enula, Kika facciamo i cori, raga facciamo i cori >> ed ecco si era sfogato aveva racconta ora tutto e si era anche sfogato su quello che gli passava per la testa in quell'esatto momento. Dopo aver chiarito con Maria, Sangio andò a parlare anche con Mamo per chiarirsi anche se lui ancora per quella, che per lui era un'ingiustizia, non lo riusciva a guardare in faccia.

Non aveva pranzato, forse perché stava ancora tornando in casetta o forse perché aveva ancora della rabbia in corpo che non lo permetteva di fare qualsiasi cosa. Una persona, però, stava aspettando impaziente, non aveva nemmeno mangiato, voleva aspettare lui che sapeva non aveva mangiato. Sangio, appena arrivato in casetta trovò solo una piccoletta intenta a vedere le sue coreografie per la prossima settimana e che, probabilmente lo stava aspettando.
Sangio: << Hey piccoletta, che fai? >> Giulia sussultò appena per lo spavento appena preso.
Giulia: << Ti stavo aspettando, ti ho aspettato anche per mangiare, non volevo mangiassi da solo >>
Sangio: << Ma piccoletta non dovevi; però visto che mi hai aspettato mangiamo? >>
Giulia: << Certo >> Giulia sapeva che stava nascondendo tutti i suoi sentimenti, tutta la sua rabbia, però forse gli andava bene così; gli avrebbe parlato più tardi per farlo sfogare.
G: << Allora come stai? >> Giulia mandò giù il primo boccone di pasta.
S: << Possiamo di non parlare di questo argomento per favore? Ahahah >> disse scherzando per non parlare di quell'argomento che gli aveva rifatto rivivere tutto il suo passato.

Sangio sapeva che prima o poi con Giulia avrebbe dovuto affrontare quell'argomento perché lei non avrebbe lasciato subito la presa e proprio quel momento arrivò la sera stessa.
Giulia: << Gio >>
Sangio: << Mh? >>
Giulia: << Dobbiamo parlare >>
Sangio: << Si ok, vieni qui dai >> e lei si mise vicino a lui, faccia a faccia.
Giulia: << Come stai? >>
Sangio: << Meglio rispetto a dopo la puntata tu? >>
Giulia: << Oggi non parliamo di me, solo tu oggi; come mai hai reagito così? >>
Sangio: << Perché quelle cose li mi hanno riportato un po' hai tempi della scuola, venivo preso di mira da tutti, sia ragazzi che professori, per loro ho dovuto anche cambiare scuola per finire le medie e so che qui non è una presa di mira però tutto questo mi ha fatto ritornare a quel periodo li e mi ha fatto piuttosto male >>
Giulia: << Mi dispiace così tanto, dovevo capirti sono una stupida, scusa >> una lacrima cadde sul viso di Giulia, lacrima che Sangio prontamente asciugò.
Sangio: << Non ti devi sentire una stupida, non lo potevi capire perché non te l'avevo raccontato quindi non ti sentire in colpa, ora un po' mi è passato ok? >>
Giulia: << Ok >>
Sangio: << Ma parliamo d'altro, ti è piaciuto il nuovo inedito? >>
Giulia: << Si molto, però, non capisco una cosa: a chi sia dedicata >> lo cominciò a stuzzicare, sapeva che a lui piaceva.
Sangio: << E chi ha detto che è dedicata a qualcuno? >> ed eccolo qui, subito partito.
Giulia: << Beh parla di una lady, quindi a qualcuno deve essere dedicata no? >>
Sangio: << Beh si forse >> la cominciò a stringere a se.
Giulia: << Forse? >>
Sangio: << Forse... >>
Giulia: << E a chi sarebbe dedicata? >>
Sangio: << A una ballerina bravissima e bellissima >>
Giulia: << La voglio proprio conoscere allora >>
Sangio: << Già la conosci >>
Giulia: << Ah si? >>
Sangio: << Si... >>
Si addormentarono così, lui che la stringeva tra le sue braccia e lei che gli accarezzava i capelli, furono richiamati ma a loro poco importava perché li, in quel momento, stavano proprio bene e nessuno li avrebbe staccati. Lei si addormentò felice e spensierata, lui, invece, si addormentò con un po' di rabbia in meno e più leggerezza.

Spazio per parlare con voi
Ecco qui questo capitolo, scusate la lunghezza, ma oggi non ho avuto tempo di scriverlo e l'ho appena finito di scrivere ora mentre aspetto Sangio ai Battiti Live, voi lo state vedendo? Ditemelo nei commenti.
Come sempre se trovate qualcosa che non va scivetelo nei commenti e se vi va lasciate una stellina🎀

Due sconnessi messi insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora