Capitolo 4 Sarah

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< Oh cazzo!>. Mi sussurra Alice.

Mi ero congelato. Ogni parte del mio corpo si era bloccata. Ci guardavamo in faccia, presi dal panico.

Decido di dover fare almeno qualcosa, non potevamo continuare a fissarci, o nostro padre sarebbe salito e avrebbe scoperto dove eravamo. Così, faccio un grande respiro e dico < Tu resta qui. spegni il computer, sistema tutto, io scendo sotto a parlargli, così da tenerlo occupato. Non fare troppo rumore, okay? > .

< Okay >  mi risponde, ancora con una paura tremenda.
Mi affretto a scendere le scale, e mi dirigo in cucina. Trovo mio padre con delle buste in mano, e un pacco nel tavolo. Busso per farmi notare < Ciao papà!> dico io cercando di sciogliere quello strano silenzio, inquietante.
< Ciao Julyan. Tutto bene?>. No, mi viene in mente. Non va affatto bene. < Si, benissimo. Ma non dovevi tornare stasera?>.
< Si ma, alcuni appuntamenti con dei pazienti sono saltati e quindi ho preferito andare a fare un po' di spesa per stasera e tornare il più presto possibile. Alice dov'è?>. Ah, bella domanda eh? E cosa gli rispondo? Ehm, è nel tuo uffico a curiosare  sul tuo computer . No, non suona bene.
< Ehm... Alice è...>.
< Eccomi papà! >. Grazie a Dio. Sento la voce di Alice dietro di me, con un affanno evidente.
< Hey piccolina, sei stanca? > chiede mio papà, notando il suo affanno.
< No no, tutto bene>. Guarda me, facendo un piccolo cenno come per farmi capire che è tutto apposto. Il suo sguardo si sposta velocemente dalle buste della spesa al pacco sopra il tavolo.
< Papà,  cosa c'è lì dentro?>. Chiede Alice, spostando lo sguardo su nostro padre.
< Oh, nulla di che, tranquilli>. Ma certo, uno dei soliti segreti. Forse non c'è davvero nulla di importante, ma non so più a cosa credere.
< Va bene. Julyan, sali un attimo a darmi una mano con i compiti? >. Ritorno nella realtà e mi avvio verso la cameretta senza disturbarmi di risponderle.
Saliamo subito, e richiude la porta a chiave. Ci risiamo.
< Voglio sapere cosa c'è in quel pacco > mi sussurra Alice.
< Sai, anche a me piacerebbe sapere cosa si nasconde lì dentro >. Mi sdraio sul letto, sbuffando.
< Bene, lo scopriremo >. Si sdraia anche lei nel suo letto, e controlla il suo telefono.
< Piuttosto. Tra quattro giorni, facciamo il compleanno. Dove lo festeggiamo? >. In effetti, ci avevo pensato solo in quel momento. Tra quattro giorni, io ed Alice compiremo 17 anni. Dobbiamo pur organizzarci.
< Mmmmph... qui in casa non ti va? >.
< Si, è una buon idea >.
Dopo qualche battutina, decidiamo di scendere al piano di sotto, e ci dirigiamo nel divano del salone. Io mi tuffo a pesce, senza preoccuparmi di lasciare un po' di spazio per Alice.
< Sorellina mia, che ne dici di accendere la televisione? >. Chiedo io, cercando di stuzzicarla.
< Fratellino mio, che ne dici in cambio, di lasciarmi un po' di spazio sul divano per me? >. Faccio una piccola risata e ritiro le gambe lasciandole un posto.
Inizia a girare i canali senza fermarsi, e sento già che sto per cadere in un piccolo sonnellino, ma una leggera  vibrazione nel tavolino mi fa immediatamente aprire  gli occhi. Era il telefono di mio padre.
Subito io ed Alice ci fissiamo. Lei si gira, e nota che papà non era in cucina. Si sentiva il rumore di acqua provenire dal bagno.
Balziamo entrambi verso il tavolino e afferro per primo il telefono.
< Sarah > sussurro, continuando a fissare il display del cellulare.

Ciao a tutti, scusate se non ho aggiornato subito, ma ho avuto parecchio da fare. Cercherò di farmi perdonare :D.

Soul Secret - Il Segreto dell'EntitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora