"Questo non sta accadendo davvero... Questo non sta accadendo davvero"
Percy provava a ripeterselo da almeno due minuti di canzone.La band della sua ragazza, Rachel Elizabeth Dare, quella sera si stava esibendo all'evento che ogni anno nella loro città apriva l'estate, la grande festa a casa dei fratelli Stoll. Travis e Connor in realtà non erano poi nemmeno così popolari, era la loro casa ad essere pazzesca. Loro padre gestiva una ditta di trasporti che fruttava parecchio.
Solitamente la maggior parte degli invitati se ne stava in piscina o in giro a giocare a beer pong, gioco della bottiglia e simili, perciò Rachel non si aspettava chissà quale pubblico interessato (oltre a Percy naturalmente), quindi Percy era andato alla festa anche con l'intenzione di sostenerli.
Ma, purtroppo per tutti gli altri, quella sera aveva piovuto nel bel mezzo della serata e si dovette rinunciare alla piscina. In compenso però si erano messi tutti al riparo in garage, che in realtà era così grande e ben arredato da sembrare un altro piano della casa.
Un gruppetto di ragazzi avevano preso possesso di un tavolo da ping-pong. Altri continuarono a bere avvolti nei teli da bagno cercando di asciugarsi e nel frattempo continuarono ad ascoltare la bandLuke Castellan, il cantante del gruppo, era cugino dei fratelli Stoll. A Percy quel tipo aveva sempre fatto una strana impressione. A Rachel e a Thalia, la bassista, stava molto simpatico, c'era molta sintonia nel loro gruppo. Ma Percy non riusciva a capire se poterlo considerare un possibile amico o no. Non voleva dire che era falso, però...
"Spero sia stata per tutti una bella serata". La band si era sistemata in fretta ed aveva continuato lo spettacolo. Rachel seduta dietro la batteria salutò Percy con la mano, erano stati insieme poco e niente. Percy le mandò un bacio. Quella sera era proprio carina. I capelli ricci erano molto più... Ricci del solito? Negli occhi aveva messo qualcosa che luccicava, e il top nero stretto con la camicia a quadri aperta le donava molto.
Cessato l'applauso Luke continuò col suo discorso.
"Vogliamo chiudere la serata con una cover che spero tutti riconoscerete, seppur mi sia preso un po' di libertà poetica sul testo. Speriamo vi divertiate".Dopo che Rachel ebbe battuto le bacchette la canzone iniziò e Percy la riconobbe dalle prime note di chitarra. Era "Scotty doesn't know" dei Lustra.
Era già pronto a cantare quando si accorse che il testo non combaciava.
Luke partì in quarta, quasi senza dargli il tempo di metabolizzare."Percy doesn't know, that Rachel and me, Do it in my van every Sunday..."
E forse avrebbe anche lasciato a Luke il beneficio del dubbio, se nel volto di Rachel non si fosse subito dipinta una espressione di panico.
Percy invece era sicuro di assomigliare a uno dei pesci dell'acquario dove lavorava, gli si era aperta la bocca e non riusciva più a chiuderla.
E pregò nella sua mente che gli altri nella stanza non ci avessero fatto caso, non aveva il coraggio di girarsi per controllare lui stesso.Questo non stava accadendo davvero. Rachel impazziva per lui. Luke era solo un suo amico. Quella era solo una canzone. Era uno scherzo.
No?Luke continuava tranquillissimo con quell'aria da splendido a cantare.
"Percy doesn't know
Percy doesn't know
Percy doesn't know
So don't tell Percy"Thalia che all'inizio era presa dalla sua chitarra aveva cominciato a capire cosa stesse succedendo e sembrava un po' confusa.
Rachel continuava a suonare guardando fisso davanti a se, con l'aria di una che doveva star sudando 7 camicie.Durante l'ultima strofa che solitamente andava cantata in coro Luke ebbe la decenza di smettere di usare il suo nome.
Non sapeva per quanti in quella sala fosse così, ma Percy ne era certo.
Luke non era suo amico.
E lui non era l'unico ragazzo con cui Rachel andasse a letto.
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Percy doesn't know - (jercy)
Fanfiction"Dovrei iniziare a chiamarti principe Jason" . "No...". "Sapevo non ti sarebbe piaciuto, ecco è ufficialmente il soprannome giusto" . "Non ha alcun senso" . "Si invece. La storia di base abbiamo detto che c'è. L'aspetto stereotipato anche. In più se...