Chiuse gli occhi per assaporare meglio il venticello che le scompigliava i capelli.
Era un pomeriggio di Aprile, e dopo aver piovuto tutta la mattina Leila era scesa a fare un giretto per il giardino di casa. Amava farlo. Teneva una margherita tra le mani, in ginocchio nell'erba rugiada, mentre la terra le sporcava il vestitino bianco. Si sentiva sola, ma mai quando era in compagnia dei fiori. Mentre il vento freddo le accarezzava il viso la sua mente era in un campo di margherite, con il sole che abbracciava le nuvole e viceversa, lei correva spensierata tra la collina che la accoglieva. finché un grido non la riportò alla realtà...
"Leila! Entra in casa! Fa freddo! E dobbiamo parlarti..."
Dobbiamo parlarti... quelle due parole mi avevano fatto rabbrividire, dal tono di sua mamma sembrava abbastanza serio. Si affretto a poggiare la margherita ed entrò dalla piccola porta d'ingresso blu.
La casa di Leila stava in un piccolo paesino a sud della Pennsylvania. Era una villetta color vino di due piani, con porte e finestre bluastre, steccato e tetto erano bianchi. La casetta usufruiva di un giardinetto ben curato, con aiuole e alberelli a segnare i confini della dimora.
Leila varcò la soglia di casa alla ricerca della madre.
L'entrata era grande e accogliente, con divani che stavano sia a destra che a sinistra della porta d'ingresso. Subito avanti delle scale portavano al piano superiore.
A destra della porta c'era una piccola porticina che portava alla dispensa generale. Invece a sinistra un'ingresso ad arco portava al salotto con cucina.
Leila si avvicinò ad esso.
Era un posto bellissimo ed immenso! Subito a sinistra una grande libreria occupava tutta la parete ovest accompagnata da un piccolo pianoforte da muro, i divani non mancavano. A destra invece, la parete era occupata da una maestosa cucina beige interrotta dalla porta sul retro che dava al giardino. In mezzo, un tavolo di pino ricopriva lo spazio mancante. Il muro a Ovest della casa era ricoperto di finestre, foto incorniciate, e una meravigliosa cristalliera di salice castano.
Ad aspettarla seduti sol tavolo, c'erano i suoi genitori.
"Siediti" le disse amara la mamma.
Leila si sedette.
Era una ragazza particolare, docile, a differenza dei suoi genitori: entrambi consumati da alcool e sigarette, le rughe e occhiaie li davano un aspetto più vecchio del dovuto.
Leila invece, aveva occhi grigi come il cielo di quel giorno, capelli lunghi e neri, e una faccina da angelo nonostante i suoi 19 anni. I suoi modi e tratti erano così sottili da farla sembrare una bambola.
"Madre, Padre, il tempo è così bello oggi! Mi sentivo così leggera e spensierata assaggiando le bellezze della natur..." Esulto lei prima che il padre la interrompesse bruscamente "Non è il momento." Leila lasciò il sorriso che aveva in viso rendendosi conto della serietà che quel discorso stava prendendo.
"Il negozio è fallito".
A parlare era stata la madre. Lei e il marito avevano aperto un piccolo negozietto di tappeti dopo il matrimonio. Leila sapeva che gli affari non andavano alle stelle, ma non pensava che fosse così serio.
Vedere il progetto a cui i genitori avevano lavorato sodo per anni andare a pezzi, le spezzò il cuore.
"Già da qualche mese"
Cosa?! Già da qualche mese?! E perché non glielo avevano detto prima?
"Oh, mi dispiace..." furono le uniche parole che fu in grado di dire.
" Io e papà ci siamo visti in dovere di prendere misure estreme per non cadere in miseria, e darti un futuro migliore..."
Era pronta a tutto, ma non a quello che le stavano per dire i suoi genitori.
"Tempo fa conobbimo questo signore...È bravo...e ci propose un salario molto buono...ma voleva qualcosa in cambio, era ovvio..."
No...Non quello!
"Leila, ti abbiamo barattato"
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Corde Pericolose
RomanceLeila è una ragazza semplice e ingenua, a differenza di quello che le persone la vogliono far essere. Un giorno, per un problema economico, i suoi genitori si vedono costretti a venderla ad un uomo misterioso. Molto presto Leila scopre il motivo per...