Il lago

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Uscì di corsa dal ristorante lasciando Aron da solo. Dopo essere scesa dalla scalinata dell'ingresso principale, fece il giro del palazzo dirigendosi verso il giardino con vista al lago che c'era dietro il locale.

Si appoggiò alla ringhiera di pietra e guardò l'oceano, pregando di poter tornare a casa, di rivedere i suoi amici, i suoi fiori, il suo letto. Non capiva cosa avesse fatto per meritare tutto quello, non capiva il perché di tanta cattiveria dai suo genitori. Non le avevano mai dimostrato l'amore che meritava, ma ciò nonostante Leila non si era mai abbassata ai loro livelli, era dolce, ingenua, amava la natura, sempre allegra, avrebbe fatto di tutto per loro, ma non questo, non stavolta.

Dopo qualche minuto sentì qualcuno affianco a lei. Aron si era appoggiato accanto a lei.

"Leila...so che non vuoi tutto questo. Ma non posso farci niente, non posso rinunciare ad una bella offerta come te. Cerca di capirmi, non riesco a stare un minuto in pace"

"Cosa fai?" chiede lei in preda alla rabbia.

"Come?"
"Cosa fai della vita? Come puoi permetterti quella macchina, questa cena, questi abiti? me..."

Respira e sorride all'acqua prima di rivolgersi a lei.

"Sono un uomo d'affari, non sono un mafioso, la mafia uccide, non sono un assassino. Faccio affari piuttosto segreti e clandestini; tu non devi preoccuparti, so come guadagnare da vivere, finche vivrai con me non ti mancherà nessun pasto"

"Aron. non voglio essere la tua schiava sessuale. Non fa per me, non sono quella giusta. Ti prego, lasciami andare..."

Mentre pronunciava quelle parole lo guardava negli occhi, lo pregava, così intensamente come non lo aveva mai fatto nessuno. Le scendevano lacrime di disperazione... Sarebbe riuscito a capire?

"Il fatto è che tu mi piaci Leila... sei tosta, determinata, ingenua al punto giusto, sexy...sei quello che sto cercando. Non prendermi per un cliente che fa la fila a scegliere il suo prodotto, voglio conoscerti meglio Leila, e chissà, potresti diventare molto di più che una schiavetta sessuale."

Leila sbuffò e si girò dalla parte del lago, non ci poteva credere, era proprio uno stronzo

"Dovrai ammazzarmi se mi vuoi obbediente, odio questa situazione"

Ridacchia e poi risponde "Questo lo vedremo"

La prende per mano trascinandola verso la macchina.
"andiamo a casa"

"casa?"

si, casa. Casa mia"

Leila guarda fuori dal finestrino sorpresa, finalmente conoscerà la sua nuova casa. È curiosa...



EHI RAGAZZE, SONO SASHAMYA.
GRAZIE PER LEGGERE LA MIA STORIA, A LUNGO DEI CAPITOLI INTERAGIRÒ IL MENO POSSIBILE PERCHÉ VOI POSSIATE GODERVI LA STORIA SENZA I MIEI FASTIDIOSI AVVISI

⚠️SCUSATE TANTO PER NON AVER AGGIORNATO LA STORIA PER TANTO TEMPO, PER SCUSARMI ECCO A VOI DUE CAPITOLI DI SEGUITO! PROVERÒ AD AGGIORNARE LA STORIA CON MOLTA PIÙ FREQUENZA❤️

SPERO VI PIACCIANO I PROSSIMI CAPITOLI, A PRESTO💘

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