Corde Pericolose

L'arrivo

"No...No!"
Come avevano potuto farle questo? I suoi stessi genitori! Quelli che l'avevano vista cresce, l'avevano cresciuta, erano cresciuti insieme a lei...
"Figlia mia...vedi di capire"
"No! Pensavo che mi amaste..."
Corse su per le scale lasciando il tavolo.
Piangeva, si disperava, la vista le si offuscava dal pianto.
Si sentiva sola, si era sempre sentita sola...
Ma mai come in quel momento.
I suoi genitori la avevano tradita, e non avevano la minima intenzione di rimediare.
Si chiuse in camera affondando il viso nel cuscino, pianti e pianti di disperazione.
Doveva scappare.
No, non poteva, nonostante tutto quello che stava succedendo non voleva che i suoi genitori soffrissero fisicamente le conseguenze;
almeno lei aveva un po' di umanità...
Dopo ore, lei si era calmata, e dalla piccola porta bianca scivolò un foglietto.
Una lettera, o più una raccomandazione, dei suoi genitori.

-Fiore nostro,
non ti diremo altro su come ci sentiamo, credici, siamo più dispiaciuti di te.
Prepara la valigia, metti tutti i vestiti che hai, cose di valore, ma non tutte; pettinati, fatti bella...non per me, non per loro, per te stessa.
Domani arriveranno a prenderti.
Non avere paura, ho la garanzia che ti proteggeranno con anima e corpo.
Ti amiamo, spero che tu lo ricordi, per sempre.
Mamma, Papà-

Strappò la lettera fino a formare pezzetti minuscoli.
Ancora non voleva crederci.
Si addormentò poco dopo, per poi svegliarsi all'alba presto.

Fece come volevano i suoi genitori.
Si fece bella, poi preparò la valigia, mise il suo vestito migliore, e scese in soggiorno.
Ad aspettarla non c'era nessuno.
Confusa si guardò attorno,
né mamma né papà erano lì a darle l'addio.

E subito si fece tutto nero.
Sentì un oggetto appuntito morderle la gola.
Una siringa.
Svenì.
Ma prima di perdere del tutto coscienza sentì qualcosa che la sollevava, poi un sacco in testa.