Bacio a tradimento

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Quell'istante fu indelebile, mi sembró durare ore per le emozioni provate e, d'altra parte, niente per come finí bruscamente.

Ladybug sembrò quasi ricambiare inizialmente, ma poi rimase immobile e un secondo dopo mi ritrovai con un suo schiaffo sulla guancia.

Quel momento tanto desiderato divenne di gelo ed io mi svegliai da quel sogno come con una doccia fredda.

Da esser arrabbiata, incredula, la supereroina divenne diffidente e gli occhi le si fecero umidi.

- "Come hai potuto Chat?!" Disse disorientata, riportandosi la mano al petto
- "MyLady io non.." Provai scusarmi. Nemmeno io sapevo perché l'avessi fatto, era successo tutto in fretta e questa volta era prevalso l'istinto mio malgrado.
- "No!" Mi interruppe "Ti ho parlato dei miei sentimenti. Non ti ho dato il permesso di fare quanto hai fatto, è stato un bacio a tradimento" Mi incalzò.
- "Non ne avevi il diritto Chat, mi fidavo di te" La sua voce tremante lasciava trasparire quanto quel gesto l'avesse ferita.

Indietreggió a passi incerti, provai a trattenerla tenendole la mano.
- "Sono mortificato MyLady.."
Lei si scansó agitata.
- "Lasciami sola!" Sbottò con un nodo in gola.

Poi se ne andò volando tra i tetti di Parigi grazie al suo yo-yo, da quella rabbia intravidi rigarle il viso una lacrima e mi si strinse il cuore.
Cosa avevo fatto? Cosa mi era passato per la testa? Non solo la ragazza che amo provava gli stessi sentimenti per qualcun altro, ma adesso non si fidava più di me. Avevo ferito la persona a cui mi tenevo più e non sapevo se mi avrebbe perdonato, io non mi sarei perdonato di averla persa per uno stupido gesto impulsivo.

Quanto avevo desiderato quel momento scivolato via troppo effimero! E come si era velocemente sgretolato compromettendo ok nostro rapporto.

Mi ero ritrasformato in un angolo e lí ero rimasto confuso tra i miei pensieri. Plagg si era preoccupato per me e quando provai ad aprirmi con lui scoppiai in singhiozzi.
Tornado a casa non riuscivo a capacitarmi di come avessi fatto soffrire, addirittura piangere proprio lei.

Ad un certo punto, camminando a testa bassa, mi scontrai involontariamente con qualcuno.
Vidi a terra Marinette coi capelli spettinati e gli occhi arrossati dal pianto.

- "Hey Marinette!" Lei cercò subito di camuffare l'espressione che portava in volto e arrossí leggermente.
- "Tutto bene? È successo qualcosa?" Le chiesi porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi
- "Nono ahha, grazie Adrien, tutto ok" Rispose frettolosa forzando una risata. "T-tu invece? T-ti vedo un po' scosso" Si fece preoccupata.

Io realizzai di esserle potuto sembrare esattamente come lei sembrava a me dal momento che anch'io mi ero lasciato scappare qualche lacrima, probabilmente anche i miei occhi erano lucidi.

- "Sto bene grazie, giornata no.." Dissi cercando invano di rassicurarla.
- "Mmm mi dispiace, anche la mia è stata piuttosto no. P-peró senti, magari potremmo andarne a parlare davanti ad una cioccolata. S-se ti va, s-se puoi"

Era inusuale fosse lei a proporre qualcosa, solitamente mi stava vicino più indirettamente, come con la Brioche. Si vedeva che era intimidita dalla situazione, non potevo che accettare: pensai che distrarmi e stare con una buona amica potesse farmi bene.

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