Capitolo 4.

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//17 Settembre.

Una raggio di sole proveniente dalla finestra, colpendomi gli occhi, mi svegliò.
Porca puttana.
L'orologio che era sul comodino segnava le 7.40. A quell'ora sarei già dovuta uscire di casa. Il bus passava alle 7.50. Era scientificamente impossibile arrivare alla fermata in tempo, dato che per arrivarci ci vogliono 8 minuti circa di camminata.
Era solo il secondo giorno di scuola e già facevo il mio primo ritardo.

Presi il cellulare, notando che mi era arrivato un messaggio sa Hazel.
~Ciao Emily, scusa ma mi si è rotta la macchina quindi rimango a dormire da Cher. Un bacio~
Me lo aveva mandato la sera prima, ma io stavo già dormendo.

Decisi di muovermi e andare a scuola a piedi.
Mi lavai e mi misi un paio di pantaloni della tuta, la felpa degli Arctic Monkeys, ed un paio di converse nere.
Non ebbi nemmeno il tempo di truccarmi e i capelli... beh, lasciamo stare.
Afferrai il mio nuovo zaino della North Face nero e mi precipitai fuori casa alle 7.50.
Iniziai a correre come una matta. Scuola era a 20 minuti a piedi da casa mia, quindi era il caso che io mi muovessi. Arrivata alla fermata notai che l'autobus era ovviamente passato, dato che non c'era anima viva. Continuai a correre e alle 8.00 ero sulla via della scuola.
-"Cazzo, devo aver corso proprio veloce per essere già arrivata" pensai.
Mancavano 5 minuti al suono della campanella, quindi decisi di prender fiato e fare quegli ultimi metri camminando lentamente.
Ad un certo punto decisi di accendermi una sigaretta, quindi aprii il taschino dello zaino eh...
-"Cazzo... le sigarette." Sussurrai.
Dovevo averle lasciate sulla scrivania.

Fuori la scuola non c'era praticamente nessuno, ormai erano entrati quasi tutti, quindi mi diressi verso l'unico ragazzo che stava fumando, con la schiena appoggiata al muro della scuola, gli auricolari alle orecchie e un paio di occhiali da sole che gli coprivano il volto.
-"Ciao, scusami... Hai una sigaretta da darmi?" Gli chiesi timidamente.
Il ragazzo si voltò verso di me e appena mi vide si alzò gli occhiali e tolse gli auricolari:
-"Herm, ciao... Scusami non ho capito.."
-"Ti ho chiesto se avevi una sigaretta da darmi..."
-"Si, certamente"
Notai i suoi bellissimi occhi, erano ipnotici.
-"Ecco qui, a te!"
Afferrai la sigaretta e sussurrai un piccolo "grazie" abbassando il volto timidamente.
Il ragazzo mi sorrise. Cavolo, che sorriso.
-"Bella felpa!" Mi disse all'orecchio.
Mi voltai verso di lui e mi fece l'occhiolino indicandomi la sua. Era identica alla mia.
-"Anche la tua è carina dai!" Esclamai ridendo e facendo ridere anche lui.
-"Piacere, Alex..." Si presentò porgendomi la mano.
-"Emily..." Gli risposi afferrandogliela, sempre timidamente.
Mi sorrise e mi accese la sigaretta, dopo aver notato i miei inutili sforzi nel cercare un accendino nello zaino.
-"Ti piacciono gli Arctic?" mi chiese.
-"No ma va, ho la loro felpa perché mi fanno schifo." Gli risposi ridendo.
-"Non ho mai incontrato nessuna ragazza a cui piacessero"
-"Beh, ora si!"

Il suono della campanella ci interruppe: era il momento di entrare, quindi entrambi buttammo le nostre sigarette, ormai finite, per terra e ci dirigemmo verso l'entrata.
-"In che classe vai?"
-"3Bl, tu?"
-"4Al, sono nel tuo stesso corridoio, soltanto che la tua classe è infondo, la mia è la prima del corridoio."
-"Vero!" Esclamai sorridendogli.
-"Se vuoi possiamo fumarci un'altra sigaretta insieme all'intervallo..."
-"Volentieri. Beh io ora devo andare, ci vediamo dopo Alex!"
-"A dopo!"

Era un ragazzo davvero attraente.

Le 3 ore di lezione passarono veloce, fortunatamente erano le tre materie che mi piacevano: Inglese, Spagnolo e matematica. Non che mi piacesse la matematica, anzi, non ci capivo niente, ma il prof era alquanto stupido e ci faceva uscire tranquillamente dalla classe quando volevamo.

Prima che suonasse l'intervallo, in bagno, Franny mi fece notare il mio stato. Avevo le occhiaie che mi arrivavano ai piedi e i capelli erano seriamente inguardabili. "Strano che non abbia fatto scappare Alex." Pensai.
Franny mi prestò alcuni suoi trucchi e la sua spazzola e dopo 2 minuti ero come rinata.

Suonò l'intervallo e vidi Alex che mi aspettava all'inizio del corridoio.
Appena mi vide spalancò gli occhi sorpreso.
-"Hai visto la Madonna o cosa?" Scherzai.
-"Herm... Si, eh... Scusa ma, cavolo sei proprio... No niente, ecco a te la sigaretta!"
-"Herm... Grazie!"
Non potei fare a meno di notare il rossore di imbarazzo che gli copriva il volto.

Arrivati in cortile iniziammo a parlare delle nostre vite.
La situazione era piuttosto imbarazzante, quindi incominciò lui a presentarsi scherzosamente:
-"Mi chiamo Alex Emma, ho 18 anni e vivo a Brighton. Ho origini Italiane e amo la fotografia. Amo la musica, soprattutto rock e indie rock. I miei gruppo preferiti sono "The 1975"......"
-"Coooosa? Scherzii?" Lo interruppi io.
-"È il mio gruppo preferito in assoluto. La voce di Matty mi fa sempre rabbrividire." Continuai.
-"Cazzo sei la prima ragazza che trovo con i miei stessi gusti!"
-"Posso dire anche io la stessa cosa!"
Scoppiammo a ridere.
-"Beh ora tocca a te presentarti."
Cambiai subito volto a quelle parole. Divenni seria.
-"Non racconto mai la mia storia agli altri."
-"Allora io avrò l'onore di essere il primo" affermò sorridendo e guardandomi dritto negli occhi.
Distolsi subito lo sguardo, abbassandolo verso il suolo e iniziai:
-"Mi chiamo Emily, ho 16 anni e vivo a Brighton.
Ho origini ceche e fino a 3 anni fa vivevo a Londra. Fino a quando non accadde l'evento che mi ha cambiato la vita."
In quel momento mi bloccai. Non riuscii più ad andare avanti. Non avevo il coraggio di parlarne, provavo con tutte le mie forze ma nessuna parola usciva dalla mia bocca.
-"Tutto apposto Emily?"
La voce di Alex interruppe i miei pensieri.
-"No, cioè si, cioè lasciamo stare... Scusami."
-"Tranquilla Emily, non sei costretta a parlarmene. Me ne parlerai quando ti sembrerà il momento."
Con quelle parole mi rassicurò. Era un ragazzo davvero meraviglioso, ero felice di averlo conosciuto.

Successivamente suonò la campanella di fine intervallo e ritornammo in classe.

Finita scuola, cercai Alex nel vuoto, ma senza alcun risultato. Quindi salutai Franny dandole un bacio sulla guancia e tornai a casa.
Andai a salutare Hazel, che finalmente era tornata a casa e le raccontai di Alex.
-"Oh ma che carino! Quando vuoi portalo pure qui per presentarmelo eh!"
Scoppiai a ridere e le dissi:
-"In questo momento lo conosco a malapena anche io, ma appena avrò la possibilità di conoscerlo meglio, te lo presenterò subito."

Finito di pranzare, andai in camera, mi buttai sul letto e mi addormentai subito.

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⏰ Last updated: Mar 09, 2015 ⏰

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