~Headcanon percabeth~

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A volte non va sempre tutto come programmato. Il futuro viene influenzato dalle scelte, viene creato dalle scelte, plasmato a seconda di esse, ma questo Percy ed Annabeth l'avevano scoperto tardi. I due ragazzi avevano preso strade diverse e, per quanto col senno di poi queste facessero male, era troppo tardi per tornare indietro, per cambiare il futuro. Dopo tutto peró, Annabeth aveva fatto una scelta e Percy aveva dovuto agire di conseguenza.
Chissà, magari se Annabeth Chase, figlia di Atena e cacciatrice di Artemide avesse ragionato meglio sulla sua scelta e Percy Jackson figlio di Poseidone e dio del mare insieme a suo padre avesse rifiutato la proposta fattagli alla fine della guerra forse non sapremmo quí, ma come ho già detto non serve a nulla guardarsi indietro.
Erano ormai passati mille anni da quando i due ragazzi avevano spezzato il filo che li teneva legati e, nel bene o nel male, si erano abituati a questo.
Erano ormai mille anni che non si incontravano, che non si parlavano, che non si guardavano; ma non passava giorno che ognuno dei due si maledicesse per la propria scelta. Non passava giorno che entrambi, guardando il cielo, pensavamo a cosa stesse facendo l'altro, a cosa stesse pensando, se anche l'altro stesse guardando il cielo se anche l'altro si ricordasse ancora di quanto era bello prima.

Una lacrima salata solcava il viso di entrambi al solo immaginare che l'altro avesse dimenticato. Eppure era naturale pensarlo, perché mai dovrebbe ricordarmi? Non c'è mai stato niente tra noi infondo.. si chiedevano entrambi rassegnati all'evidenza del tempo che scorre ma che non passa mai davvero, rendendo ogni minuto più doloroso, nella speranza agrodolce di reincontrarsi un giorno.
Ciò avvenne.
Il sole caldo di agosto si apprestava a tramontare, Annabeth si era distaccata un attimo dal gruppo con la scusa di fare due passi mentre le altre, accampate in prossimità di una spiaggia, preparavano da mangiare. Camminando la ragazza si avvicinò al mare, mentre i piedi nudi affondavano nella sabbia, e un moto di malinconia le attaccava il cuore. Continuò ad avanzare sul bagnasciuga con l'arco e la faretra a tracolla e i capelli biondi intrecciati con fili argantei le ricadevano disordinatamente sulle spalle.
Tutto ciò che aveva passato, la rabbia, le incomprensioni e la tristezza le strinsero lo stomaco in una morsa dolorosa. Una piccola parte di quelle memorie però non la fecero stare male, anzi. Un sorriso si dipinse sulle sue labbra al pensiero di quel ragazzino con i capelli neri e gli occhi verdi come il mare che la chiamava "ragazza saggia" e che aveva quasi dato la vita per salvarla. Abbasso lo sguardo di botto fino a contemplarsi i piedi all'idea che quel ragazzino potesse trovarsi lì in quel momento, e quando alzò lo sguardo e se lo trovò davanti quasi le venne un colpo.
Lui le sorrideva timido -Annie...-
In quello stesso istante gli occhi della ragazza traboccarono di lacrime -Testa d'Alghe...-.

Sorrise mentre fiotti di lacrime sgorgavano dai suoi occhi rigandole le guance. Era uguale a come lo ricordava, forse più rilassato. Le occhiaie profonde che aveva di solito erano sparite. Era vestito normalmente, con una maglietta blu notte e jeans leggermente strappati. Dimostrava circa 16 anni, ma la sua pelle emanava una leggera luce dorata.
Rimasero a fissarsi per un po'senza riuscire a dirsi niente, entrambi paralizzati e con gli occhi lucidi.
Alla fine la ragazza spezzò il silenzio chiedo con voce un po' impacciata -Allora ehm... com'è essere un dio?-
Percy ridacchiò imbarazzato mentre Annabeth si malediceva mentalmente per la stupidità della domanda. Era ovvio che essere un dio fosse fantastico.
-beh, abbastanza terribile se devo dirla tutta, certo ha molti vantaggi ma... se potessi tornare indietro dubito che accetterei la proposta... e tu? Come te la passi?- Lei sorrise -tutto normale direi. Le ragazze sono fantastiche, adoro passare il tempo con loro davvero, ma- Annabeth si fermò di colpo, prima di dire cose compromettenti. -ma cosa?- le chiese lui avvicinandosi un po' e scrutandola con un'espressione indecifrabile. -ma a volte vorrei non essermi unita alle cacciatrici- uno sbuffo di rassegnazione la fece fermare, poi tentò di sorridere e continuò -se solo ci avessi ragionato su... se solo avessi pensato meglio a ciò a cui andavo incontro forse...- eccole di nuovo. Le compagne di ogni notte da mille anni a quella parte, quelle lacrime di rimpianto che non la lasciavano mai davvero, ricominciarono a scendere giù dai suoi occhi. Percy si avvicinò ancora un po' ed accarezzò il viso della bionda togliendole le lacrime dalle guance rosee.

A quel suo gesto lei si scosse e la mano di lui si ritrasse immediatamente; poi lei alzò lo sguardo titubante, fino a far incontrare i loro occhi... quei bellissimi occhi..
Le lacrime si trasformarono in singhiozzi disperati e... liberatori forse. Pianse come non faceva da tempo, appoggiando la testa sul petto di Percy. Lui le passò una mano nei capelli -Annie io non so come aiutarti... sono nella tua stessa situazione..- anche i suoi occhi si riempirono di lacrime che tentava invano di trattenere -se solo ti avessi fatto capire prima quanto eri importante... se solo ti avessi detto che ti- la sua voce si incrinò, non poteva, non poteva farlo. Non poteva amare una cacciatrice. Lei alzò lo sguardo e chiuse gli occhi portando il suo viso a pochi centimetri da quello del moro appoggiando la fronte sulla sua. -scusa Percy- disse tra i gemiti -perdonami se puoi- detto ciò fece combaciare le loro labbra. Tutto ciò che stava provando in quel momento scomparve. La rabbia, la frustrazione, la tristezza, l'amore esplosero in quel momento, irradiando la ragazza di una sensazione di calore.
Esplosero in un bacio che sapeva di tutto ciò che non si erano detti, di tutto l'amore che provavano l'uno per l'altro, ma soprattutto sapeva d'addio. Sapeva dell'amaro, irrimediabile addio di cui entrambi erano consapevoli. Si separano, Annabeth sorrise con gli occhi che ancora luccicavano di lacrime, mentre lui la guardava ancora, con uno sguardo di acre consapevolezza. -scusa... noi non avremmo dovuto lo sai... i- io... perdonami- si voltò dando le spalle al ragazza di cui sentiva ancora lo sguardo pungente sulle spalle -ti amo Percy Jackson-

Prima che Percy potesse rendersene conto, Annabeth era già corsa via, lasciandosi dietro il suo profumo caratteristico di limone. Lui si girò verso il mare lasciandosi trasportare altrove dalla brezza. Quel luogo faceva troppo male.

Lei lo amava.

Lui la amava.

Ma non sarebbe mai bastato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 17, 2022 ⏰

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