35.La mia droga ha il tuo nome

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<<Amami>>, non ho mai smesso di farlo. Vedo i suoi occhi spegnersi a poco, dai miei muore quel pizzico di vita che c'era. Scuoto la testa, faccio qualche passo indietro senza mai abbassare la testa.

<<D...d-devo andare>> annuisce anche se vedermi andare via, ancora, sembra l'ultima cosa che vuole. Lasciarlo dietro di me, fa male, è da sempre stato così — ma è la cosa giusta da fare, l'unica. Ho lottato tanto per averlo al mio fianco, ed ora che potrei essere realmente felice, distruggo quel piccolo angolo di gioia con le mie stesse mani, come ho sempre fatto e come farò ogni volta. Tutto ciò che amo, finirà per odiarmi, è sempre stato così, non vedo perché debba cambiare adesso.

Passo l'intera giornata a far finta di niente, Trixie riesce a rallegrarmi ogni volta che sono giù, e questo, mi spaventa.

Sistemo il trucco, i capelli e il vestito, poi, mi siedo sul letto e fisso la parete bianca come se potesse assicurarmi la pace ancora per un po'. Dalla porta vedo entrare Dan, anche se tentenna, mi si ferma davanti e prima di aprire realmente bocca, mi guarda a lungo senza neanche fiatare <<Va da lui>> emette senza battere ciglia facendomi sgranare gli occhi

<<Cosa?>>

<<Tu sei l'unica che riesce a calmare Lucifer.>> Sospira <<Ci sei riuscita prima e ci riuscirai ancora.>> posa una mano sulla mia spalla <<Siete fatti per stare assieme.>>

<<Vuoi liberarti di me?>> Gli chiedo con un mezzo sorriso

<<In un certo senso>> Alza l'angolo destro della bocca <<Com'era?! Io, Chloe, tu..., Lucifer, giusto?>> lo ricorda ancora, questo un po' mi stupisce. <<L'amore spaventa, ma ci sono persone che sono destinate a stare insieme e le riconosci subito, tu e Lucifer, dovete stare insieme. Poi, davvero credi che nessuno si sia accorto di come lo guardi?>>

<<Come lo guardo...?>>

<<Come se volessi sistemare le cose. Come se lo amassi, Elettra.>> si gira di spalle per allontanarsi <<la festa inizia fra un'ora, hai tutto il tempo per andare da lui e portarlo con te.>>

<<Io n...>> si chiude la porta alle spalle, sbuffo, non posso.

Non posso...

Cavolo,
Non posso rifiutare ciò che ho sempre voluto.

Senza pensarci due volte, rubo le chiavi della macchina di Dan, sfreccio a tutta velocità per le strade di Los Angeles, ho rovinato abbastanza e sicuramente continuerò a farlo, eppure, voglio stare con lui, voglio rovinare tutto ma voglio farlo per lui. Per Lucifer, per colui che mi ha uccisa e guarita, buttata giù e salvata. Perché alla fine, l'inferno si è spento appena i nostri occhi si sono incontrati. E chi se ne frega di quelle stupide regole sull'amore, noi siamo perfetti solo assieme, Dan ha ragione, noi, siamo fatti per stare insieme.

Spalanco la porta di casa sua, e lui è lì, fermo, al centro, con lo sgaurdo su di me e il mio fiatone che aumenta a vista d'occhio <<Lucifer...>>

<<Elettra>> cado sul suo torso nudo, poi mi riconcentro

<<Sono qui per...>> mi avvicino a lui e prendo un bel respiro, temo di non farcela però so che devo, devo farlo. <<Ti amo.>> Alza le sopracciglia ed io copro la bocca <<...cioè, n...i-i-io...io ti amo, Lucifer.>> porto le mani fra i capelli cominciando a ridere e trattenere le lacrime <<Si, io ti amo. E sarei pronta a dirlo altre trecento volte senza mai stancarmi>> leggere nei suoi occhi sta diventando difficile, il che mi strazia <<perché, p...perché io ti amo. Ti amo davvero. E...diamine Lucifer, ho cercato di schiacciare tutto, di...di far finita di niente, te lo giuro: ci ho provato davvero a non dirlo, a...tu mi hai fatto male, mi hai reso ogni giorno il peggiore della mia vita>> le mie mani cominciano a muoversi senza alcun  senso <<Mi hai sottovalutata e-e-e tu mi hai ignorata, hai fatto finta di nulla, ti sei preso gioco di me, avrei dovuto odiarti così tanto. Si. Avrei dovuto. E ora sono frustrata e arrabbiata e delusa e...e sono tremendamente, fottutamente e perdutamente innamorata di te.>> Lo guardo ma non vedo niente, però continuo perché restare zitta adesso, mi sembrerebbe perdere altro di lui, di noi <<Lucifer, io non ho mai smesso di amarti. L'ho fatto sempre, anche quando non avrei dovuto. Tu sei la mia casa, tu...tu sei una droga, è come se fossi dipendente da: Lucifer Morningstar>> Dico un po' divertita prima di crollare di nuovo <<e non riesco a farne a meno, non riesco ad odiarti, a vederti distante, quando non ci sei io...non riesco a stare bene, non riesco a ridere, non riesco a respirare...tu sei una boccata d'aria nuova, tu...io ti amo, ti amo da sempre, noi->> una lacrima spacca la mia guancia destra alla sua indifferenza e allora mi faccio forza e poso le mani sul suo viso caldo e lo guardo e provo a resistere ancora un po' <<noi dobbiamo stare insieme, noi siamo fatti per stare assieme, Lucifer, n->> Scuote il viso e il cuore mi esplode <<Lucifer>> porta le mani sulle mie che contornano il suo volto spento <<Lu...>> mi allontana da sé, di pochissimo, quel che basta per poter guardare i miei occhi ed essere interrotto dal passo di una donna...

𝙻𝚞𝚌𝚒𝚏𝚎𝚛×𝖕𝖆𝖗𝖙𝖓𝖊𝖗 𝖎𝖓 𝖈𝖗𝖎𝖒𝖊×Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora