🤍 𝙘𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 10 ❤️

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Non ci credo la mia sfiga mi perseguita.

Riguardai la valigia per ricontrollare se ciò che avevo visto era reale.

Preso da un momento di disperazione iniziai a prendere ogni vestito e osservarlo per poi lanciarlo a terra.

Ero nel panico più totale. Non c'era neanche un vestito che mi appartenesse!

Smisi di lanciare tutti i vestiti soltanto quando la valigia non fu completamente vuota.

Mi girai guardando la stanza che oramai era piena di vestiti da ragazza che andavano da reggiseni e mutandine in pizzo nero trasparenti a cropt top e pantaloncini o gonne dove di sicuro il culo era molto visibile.

Perfetto!
Sono un emerito coglione, ma come posso aver scambiato la mia valigia.
Tutta colpa mia che non mi sono svegliato prima e per la fretta ho preso la valigia più vicina alla porta.

Riguardai i vestiti, non me lo aspettavo da Sofia, cosa ci deve fare con tutta sta roba a Ottobre? Non penso che in Italia faccia tutto sto caldo.

Spostai di nuovo lo sguardo verso la valigia incriminata sorgendo stavolta un particolare che non avevo mai notato.

Attaccato al manico c'era una targhetta con scritto il nome e cognome di Sofia.
E in seguito : valigia n.4 per le serate bollenti.

Iniziai a ridere, ha addirittura dato un nome alla valigia, chissà le altre nove come saranno.

Smisi però di ridere, appena  realizzai che in questo preciso momento lei è su un cazzo di volo diretto verso l'Italia con la MIA valigia, mentre io sono bloccato qui in Giappone con i suoi vestiti e devo per forza scendere in mensa a mangiare, perchè se no Aizawa mi incula.

Cercai di calmarmi pensando a qualcosa di più intelligente da fare che piangermi addosso.

Per prima cosa chiamo Sofia per avvisarla, poi devo cercare dei vestiti decenti e infine asciugarmi i capelli prima che mi prendo pure una bronchite e ho fatto centro.

Ma che mi è venuto in mente quando ho messo i vestiti in quel cazzo di robo della lavanderia. Se tornassi indietro mi picchierei da solo pur di non farlo.

Prendo il telefono sul comodino e disperato chiamo Sofia, portandomi il telefono all'orecchio aspettando che mi rispondesse in breve tempo.

" Pronto, Izuku ti serve qualcosa? Sono in aeroporto e tra poco sta arrivando l'aereo. "

Una voce candida e pacata mi rispose. 

" Si, c'è un grossissimo problema! "

incominciai a gironzolare per la stanza non riuscendo a stare fermo.

" Allora, per puro caso io adesso mi ritrovo con la tua valigia piena di vestiti che sembrano quelli di una stripper,  quindi tu adesso devi trovare un modo per ridarmi la mia valigia immediatamente! "

" Oh, mi dispiace tantissimo, vedo cosa posso fare ma ora devo andare. Ci sentiamo.  "

" Cosa? Non ti permettere a chiu- "

Mi ha chiuso in faccia il telefono?
No no io giuro che la picchio.
Sono nella merda più totale, non ho neanche una mezza felpa e di certo non vado a elemosinarne una.

Buttai il telefono sul letto iniziando ad asciugarmi i capelli per non pensare al casino che stava succedendo.

Ogni tanto guardavo lo sportello della lavanderia volendolo prendere a pugni, anche se lui non aveva fatto nulla.

Appena i miei capelli furono completamente asciutti ritornai nella camera da letto mettendomi a lavoro, per prima cosa misi tutti i vestiti sul letto incominciando a scartare tutti quelli troppo corti.

E se fossi...un Villain ? ~ TODODEKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora