Capitolo Due

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Pov's Will
Dopo essermi svegliato vado in camera di Eve, ancora in pigiama e una volta entrato mi butto su di lei, ma non è nel letto.

«Ma sei deficiente?» mi chiede uscendo dal bagno.

Io la guardo non capendo il perché di questa risposta.

«Se io fossi stata nel letto, un peso come te avrebbe schiacciato il mio Alex» dice accarezzandosi il ventre.

Oh giusto, sono un deficiente.

La guardo dispiaciuto, e lei viene a sedersi su di me.

«Il letto non è comodo?» chiedo ridendo.

Lei mi guarda male e si alza di scatto. «oh scusami, se peso troppo potevi dirmelo»

Io faccio segno di no con la testa, la prendo per il polso e la tiro a me. «è vero che ora aumenterai di peso, ma vorrei ricordarti chi è il più forte tra i due»

«Quindi stai dicendo anche che sono debole? Ora te lo faccio vedere io» detto questo usando la sua magia mi solleva in aria e mi fa girare a testa in giù.

«Per quanto hai intenzione di tenermi così?» chiedo guardandola male.

Lei ride andando verso la porta. «Oh non lo so, il record dell'ultima volta quant'era? 3 ore se non sbaglio, vero?»

Ci mettiamo a ridere entrambi, ma io smetto quando lei esce dalla stanza.

«EVE!!»

Pov's Eve

Esco dalla stanza con Will che mi chiama.

Ma si, tra qualche ora lo tiro giù, promesso.

Scendo e vedo Marcel parlare con l'autista, sembrerebbe essere una discussione molto accesa.

Faccio un incantesimo per sentire anche a lunga distanza.

«Caso mai non ti dovesse essere chiaro, lei è una strega Bennett. E come se non bastasse è incinta, ciò implica un aumento delle sue emozioni e dei suoi poteri» è l'autista a parlare.

Marcel sbuffa. «Klaus, devi tranquillizzarti. Voglio ricordarti che è la migliore amica di mio cugino, basta una sua parola e lei è dalla nostra parte»

Cosa? Usano Will per manipolarmi?

Torno in camera di corsa, più infuriata che mai.

Lui mi guarda felice, forse pensa che sono tornata qui per metterlo giù, ma il suo sorriso svanisce quando capisce che sono incazzata. «Seriamente? La nostra amicizia è tutta una bugia per avermi dalla vostra parte?»

«Ok, non sto capendo perché dici così ma credimi se ti dico che la nostra amicizia è la cosa più vera per me» è confuso.

A pensarci bene Will non mi ha mai mentito, anche perché non è bravo e capisco quando lo fa, perciò decido di tirarlo giù e di spiegargli cosa ho sentito.

Dopo aver finito andiamo da Marcel, che sta ancora parlando con Klaus, ma appena ci vedono smettono di parlare.

«ragazzi, buongiorno. Non penso vi siate già presentati, lui è Klaus, un mio vecchio amico» l'uomo ci guarda con un sorriso forzato.

Will si fa avanti. «saltiamo le presentazioni Marcel. Perché volete che Eve sia dalla vostra parte?»

Loro sbiancano e dopo essersi scambiati uno sguardo Marcel ci dice di sederci.

«Come ti avevo accennato qualche giorno fa, siamo in guerra contro un branco di lupi mannari. Conosciamo le tue origini Eve, e averti dalla nostra parte per un futuro scontro potrebbe rivelarsi molto utile» dice Marcel.

Io guardo Will, che a sua volta mi guarda preoccupato. «non capisco perché dobbiate fare tutto di nascosto, è una cosa che odio. Potevate semplicemente venire da me e chiedermelo, invece che dire a Will di "portarmi dalla vostra parte"» l'ultimo pezzo lo dico facendo una voce teatrale.

«beh sai, con le divergenze che ci sono state tra la tua famiglia e la mia, pensavo che non saresti stata tanto..disponibile»

Io lo guardo, frustata. «Non parlarmi della mia famiglia. Non so cosa ci sia stato tra di voi, ma io non sono loro, che sia chiaro»

Detto questo mi alzo e me ne vado, ho bisogno d'aria.

. . . . . . . . . . . . .

Mentre cammino per le strade del quartiere francese, vedo attraverso una vetrina un bel vestito, così decido di entrare a provarlo.

Una volta uscita dai camerini per chiedere il parere della commessa, mi ritrovo una giovane ragazza bionda davanti.

«Wow, ti sta molto bene, si adatta alla tua carnagione abbronzata» dice lei.

Io mi guardo ancora una volta allo specchio. «Tu dici? A me non sembra»

«Ad essere sinceri, ti fa un po' di pancia, ma nessuno è perfetto» dice lei in modo garbato.

«No, non è che mi fa la pancia. È che vuole mettersi in mostra» dico riferita ad Alex.

Lei sembra capire e mi guarda sorridente. «Oh wow, davvero? Come si chiama, a quante settimane sei? Comunque piacere, Rebekah»

«Io sono Eve. È alla sesta settimana, si chiama Alex» rispondo sempre con la mano sulla pancia.

«Non ti ho mai vista qui, ti sei trasferita, o sei qui in vacanza?» mi chiede.

«Mi sono trasferita ieri, abito qui vicino. Tu sei di qua invece?»

«Si, sono cresciuta in questo posto. Senti, ti andrebbe di venire a casa mia? Non chiedermi perché ma ho un sacco di cose per bebè» io annuisco e una volta pagato il vestito usciamo dal negozio.

Arriviamo ad una grande villa bianca, con un giardino immenso.

«Entra pure» mi invita ad entrare neanche fossi un vampiro, ma lei questo non lo sa.

Arriviamo in salotto e mi fa accomodare sul divano, mentre lei va a prendere qualcosa da bere.

«Sorellina ho una notizia meravigliosa!» questa voce mi pare familiare.

Neanche a farlo apposta arriva in soggiorno Klaus.

«Klaus è tuo fratello?» chiedo girandomi verso Rebeka, che sta uscendo dalla cucina.

Lei mi passa la birra. «Purtroppo si. Dimmi Nicklaus, qual è questa meravigliosa notizia?»

«Prima di tutto» dice tirandomi via la bottiglia dalla mani. «Le donne incinta non bevono. E poi la meravigliosa notizia l'hai davanti. Sorellina, vorrei presentarti Eve, Eve Bennett»

Lei mi guarda meravigliata.

«Ma le Bennett non volevano ucciderti fratellino?» una terza voce si intromette nel discorso.

Entra in soggiorno un uomo molto bello, vestito elegante, che viene verso di me tendendomi la mano. «Piacere, Elijah Mikealson»

Io per te morirei | Kol MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora