Con le spalle al muro

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Hermione sbuffò: il corridoio improvvisamente era diventato troppo stretto e caldo.
E poi era la terza volta che un ragazzo la teneva tra le braccia quel giorno, seppure la stretta di Malfoy fosse decisamente più piacevole di quella di Harry.
Ragazzo.
Aveva pensato al Serpeverde come ad un comune ragazzo e non come al solito arrogante, presuntuoso, viziato figlio di Purosangue della peggior specie.
- Allora, Mezzosangue?- la sua voce la riportò alla realtà e si staccò brusca da lui.
- Non sono affari tuoi, Malfoy.- impettita, cercò di battere in ritirata, ma la mano del ragazzo afferrò il suo polso, costringendola a voltarsi.
Spalle al muro, metaforicamente e fisicamente: lo sguardo ipnotico della Serpe l'aveva intrappolata in una morsa di piacevole confusione, mentre lui si insinuava nella sua mente, alla ricerca di qualcosa.
-Che succede?- le chiese, con la voce stranamente dolce.
Se quella situazione non fosse stata così assurda di per se, la ragazza gli avrebbe volentieri gettato le braccia al collo, lasciando che lui la consolasse.
Ma quel lui era Malfoy e quella lei era Hermione Granger.
-Da quando ti interessi alla vita di una sporca Mezzosangue?- non ce l'aveva con lui, ma aveva bisogno di sfogare: anche se non era giusto rivangare vecchie spiacevoli ricordi, in particolar modo per via del clima di strana complicità che si era instaurato tra loro, sentiva il bisogno di ferirlo.
Lui sorrise, comprendendo al volo: era il suo capo espiatorio.
-Mezzosangue, non sei una piacevole compagnia normalmente, ma quando ti si annoda la bacchetta sei intrattabile e fastidiosa quasi come Lenticchia.- rispose Draco, godendosi quel guizzo di vita negli occhi fiammeggianti di lei.
- Come osi, Malfoy! Non ti ho mai imposto la mia compagnia, mi sembra che sia stato tu a braccarmi in corridoio! E poi non parlare di Ron, lui non centra niente. – le guance le si arrossarono: era una Gryffindor, non c'era niente da dire.
- Guarda, guarda! Se le si tocca il pezzente, non ci vede più! Eppure credevo fosse Potter il nuovo spasimante!- frase ben calcolata.
Era uno Slytherin, non c'era niente da dire.
Hermione aprì e chiuse la bocca un paio di volte, con le guance arrossate in un misto di imbarazzo, per le scene che le slittavano veloci nella mente, e per la rabbia, di starla dandogliela vinta.
Gli occhi di Malfoy si assottigliarono e la Serpe quasi sibilò: era successo qualcosa con Potter, ormai ne era certo.
Che lo Sfregiato avesse avuto l'ardire di dichiararsi alla Caposcuola?
Troppo poco, a giudicare dallo sguardo imbarazzato e dall'aria colpevole della riccia.
-Ah, Granger! – sospirò Draco, scuotendo la testa con finta ilarità. – E così lo Sfregiato ha raccolto tutto il suo coraggio, o almeno quel poco rimastogli, e ti ha detto che ti vuole tanto bene e che vuole sposarti per dare vita ad una lunga progenie di Mezzosangue Sfregiati e Secchioni.- cattiveria, la sua lingua era diventata volutamente cattiva.
Hermione se ne accorse. – Che ti prende?- gli domandò, sporgendosi di poco verso di lui, che teneva gli occhi fissi di fronte a se, sul muro alle spalle della ragazza.
-Ci vediamo, Mezzosangue.- le disse, liberandola dall'angolo in cui l'aveva spinta e incamminandosi verso la Sala Grande.
La Caposcuola ci mise mezzo secondo a decidere.
- Malfoy! – lo raggiunse e lo strattonò per la manica della camicia.
Lui non si voltò. – Lasciami, Granger, e allontanati, adesso.- il tono era così maledettamente serio e teso che Hermione si sorprese del controllo con cui riuscì a pronunciare ogni singola sillaba.
-Mi dici che ti è preso?-
- Mezzosangue...-
- Insomma: prima mi blocchi in corridoio, obbligandomi a confessare che c'è qualcosa che mi fa star male, poi insulti i miei amici, dopodiché spari cavolate su me e...Harry, – quell'istante di incertezza non passò inosservato a Draco.- e adesso sembra che ti abbia morsicato una tarantola!-
- Mezzosangue..-
- Speravo che, dopo questi ultimi giorni, fossimo arrivati ad una specie di compromesso, certo, non mi aspetto che tu diventi il mio migliore amico, ma credevo l'avessimo smessa con "Mezzosangue" e "Furetto"! –
- Mezzosangue...-
- E comunque Malfoy, si per la cronaca, è successo qualcosa tra me e Harry. – i pugni di Draco si aprirono e chiusero convulsamente.
- In effetti, mi ha raggiunto in camera stamattina, poco dopo che ci siamo incontrati nel corridoio, ricordi?.-
Draco si morsicò la lingua.
-Non so perché lo racconto proprio a te, forse perché ci vedi dall'esterno, mentre Ginny e Ron sarebbero troppo coinvolti, insomma fatto sta che mi...mi ha baciata...- la voce si abbassò di parecchi toni, mentre confessava imbarazzata.
"Conta fino a dieci, uno...due...tre.." il ragazzo si conficcò le unghia nei palmi a furia di stringere.
-E poi...ecco...lui...è andato un po' oltre...io...la felpa..- cercando le giuste parole, Hermione quasi non si accorse del movimento violento e fulmineo del ragazzo che, voltandosi di scatto, le aveva afferrato le spalle, sbattendola contro la parete.
Draco tenne il capo basso, stringendo le dita sulle spalle della ragazza: il sangue gli pulsava maledettamente nelle tempie e il respiro era affannoso.
- Malfoy...-
Gli occhi di ghiaccio scattarono, puntandosi su di lei: Hermione vi poté leggere dentro quella violenta possessività e incomprensibile gelosia che stavano attanagliando la Serpe.
Draco parlò con voce bassa, quasi inudibile. – In che senso, un "po' oltre"?-
- Malfoy, ma che diamine hai?- esclamò, fingendosi infastidita: tutta via, stava mentendo a se stessa e lo sapeva bene.
Dentro di lei, il tocco del ragazzo, quel violento contatto, la provocava un piacevole calore al ventre, mentre quella malata gelosia del ragazzo le stringeva il cuore.
Si sentiva viva.
La presa sulle sue spalle si fece più forte, la ragazza strinse i denti, troppo orgogliosa per poter emettere qualsiasi gemito.
Gli occhi argentati le stavano penetrando l'anima, abbattendo tutte le forze di difesa che lei gli opponeva.
-Io...lui...- Hermione abbassò lo sguardo, cosa che fece crollare definitivamente la capacità di ragionare della Serpe.
- Ci sei andata a letto?- le chiese, scuotendola violentemente.
Gli occhi ambrati della Grifondoro scattarono su di lui, incandescenti: Draco si sentì schiacciare dall'indignazione che vi lesse dentro.
-Lasciami.- la voce della ragazza era lapidaria.
Malfoy la liberò immediatamente e nemmeno un secondo dopo un ceffone ben assestato lo colpì in pieno viso.
-Come osi? Io non sono una delle tante sgualdrine con cui sei abituato ad avere a che fare! – girò sui tacchi, ma invece di andare dritto, si ritrovò stretta contro il petto del Serpeverde.
Si dimenò come un' ossessa, fino a quando lui non comincio ad accarezzarle i capelli.
-Shhh...- le sussurrò all'orecchio e piccole timide lacrime cominciarono a solcare il viso della ragazza, bagnando la camicia di Draco.
- Mi dispiace.- Hermione spalancò gli occhi: Draco Malfoy le aveva detto "mi dispiace".
Si era scusato.
Draco Malfoy.
Sollevò il viso dal petto di lui, incontrando i suoi occhi profondi.
Draco la tenne per la vita con un braccio, mentre le asciugava una lacrima col dito dell'altra mano.
Un istante.
La testa bionda del ragazzo si chinò verso quella castana che si sporgeva verso di lui, il calore dei respiri si fuse in uno solo, mentre le labbra di Malfoy premevano in modo estremamente delicato su quelle di Hermione.
Non era stato il bacio che entrambi avevano immaginato, si ritrovarono a pensare: sia lei che lui, erano sempre stati convinti del fatto che il loro primo bacio sarebbe stato rude, improvviso, violento.
Invece le labbra del ragazzo accarezzarono dolcemente le sue, mentre la Caposcuola si aggrappava alle sue spalle e schiudeva timidamente le labbra.
Nessun paragone con quello che era accaduto con Harry nel pomeriggio: lei voleva baciare Draco.
Malfoy respirò il profumo di vaniglia che tanto aveva agognato di ritrovare addosso a lei.
La purezza di quella ragazza era sorprendentemente spaventosa.
La sentiva fragile, come una di quelle ballerine di cristallo che sua madre teneva in vetrina a Malfoy Manor, bellissime, ma estremamente fragili.
- Draco! Hermione!- la voce di Blaise li fece sussultare, mentre i cuori di entrambi scoppiavano e si separarono immediatamente.
Zabini avanzò, uscendo alla luce delle lanterne.
-Io...mi spiace, non credevo steste... ora vado.- fece un imbarazzatissimo cenno di saluto e fece per andare.
- No! Blaise, io...devo raggiungere Ron...e.. e Harry..- Hermione lanciò un timidissimo sguardo a Draco, poi corse via.
- Mi dispiace, davvero, Draco...- disse Zabini, seguendo Malfoy che si era avviato in corridoio senza battere ciglio.
- Capita.-
L'altro rimase in silenzio, troppo sconvolto da quello che aveva visto.
- Draco...-
- Lo so, Blaise, lo so: non ho potuto farci niente.-
- Devi parlare con Silente.-
- Lo so. –
Rimasero in silenzio per il resto del tragitto verso la Sala Grande.


-Hermione!- esclamò Harry, vedendola. – Che fine avevi fatto?- le chiese, facendole spazio.
La ragazza sorrise, distratta. – Scusate.- si versò un po' di succo di zucca, tanto per fare qualcosa: non aveva per niente fame.
Ron fu così gentile da sottolineare alcuni dettagli. – Sei rossa, hai di nuovo la febbre?-
Hermione sentì su di se lo sguardo scrutatore e sospettoso del Salvatore del Mondo Magico.
-No, sto benissimo.- rispose, mandando giù un boccone di qualcosa.
- Eppure sei strana, sembri sconvolta.- insistette Ron.
- Sto bene Ronald, grazie per l'interessamento.- grugnò tra i denti.
La ragazza tentò di ignorare la sensazione di due lame affilate, verde smeraldo, che accarezzavano il suo profilo.
-Ci voleva solo Malfoy!-
Involontariamente, Hermione alzò gli occhi verso il portone d'entrata e suoi occhi incontrarono quelli di Draco.
La ragazza divenne di fuoco, arrossendo violentemente, mentre lui si dirigeva spedito al suo posto, senza proferire parola.
Harry, troppo impegnato a controllare ogni minima reazione di Hermione a malapena si accorse dell'ingresso della Serpe.
Nascosta dall'enorme figura di Ron, seduto di fronte a lei, a metà pranzo Hermione riuscì finalmente a riacquistare una carnagione normale.
Improvvisamente, un pensiero, prepotente, si fece largo nella mente di entrambi: avevano pensato al primo bacio?
Quando?
Quando era cominciata e da quanto durava se avevano avuto il tempo di immaginare il primo bacio.
La forchetta sfuggì dalle mani di Hermione, proprio mentre il bicchiere di succo di Draco si rovesciava miseramente sul tavolo.

Il Nostro Sangue || Dramione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora