Sentì la finestra aprirsi, mi girai e notai una figura che stava entrando nella mia camera.
La figura rimase ferma immobile davanti alla finestra, dalla penombra notai un particolare, quei capelli.
<Kakarot?>
<esatto sono io>Mi alzai dal letto e mi diressi da lui incazzato come non so cosa
<cosa diavolo ci fai in camera mia, chi ti ha dato il permesso. Stavolta hai superato il limit->
Non mi diede il tempo di finire la frase, che mi zittì mettendomi un dito sulle labbra.Mi accarezzò delicatamente una guancia, e poi si avvicinò al mio orecchio
<ti avevo detto che sarei stato il tuo peggior incubo, ora vedrai cosa intendevo>
Appena finì la frase, mi gettò sul letto, e mi bloccò per i polsi.
Appena cercai di urlare, mi tappò la bocca con una mano, mentre con l'altra mi teneva fermo i polsi
<non puoi urlare, ho già ingaggiato un ragazzo molto più forte di tuo padre, osa dire a qualcuno di questo o a chiedere aiuto, e tuo padre pagherà con la vita. Annuisci se hai capito>
Annuì, non sapevo che fare.
<bravo ragazzo>Mi tolse delicatamente la maglietta del pigiama, per poi lasciar andare i miei polsi, e portare le mani sui miei fianchi.
Portò le sue labbra sul mio collo, iniziando a morderlo.
Non capivo cosa voleva fare, e soprattutto perché lo voleva fare, so solo che avevo tanta paura, ma non volevo darlo a vedere, così cercai di guardarlo il meno possibile.Si levò la tuta, rimanendo solo con i boxer addosso, aveva gli addominali molto scolpiti, lo stesso valeva per le braccia e per le gambe.
Si sedette e mi mise a cavalcioni su di lui.
Stavo tremando, non sapevo cosa fare, era la prima volta che provavo così tanta paura.
Mi accarezzò delicatamente il viso, per poi dirmi
<non avere paura>
Era più facile a dirsi che a farsiIniziai a sentire la sua erezione contro la mia, la cosa non mi piaceva per niente, mi metteva un sacco a disagio, ma non potevo farci niente.
Avvicinò le sue labbra al mio orecchio
<lo so che tu piace, non negarlo>
<no che non mi p->
Mi morse il lobo, e cercai di non gemere, anche se mi scappò qualche piccolo verso.Le sue mani andarono sulla mia schiena, mi teneva stretto a se, come se non voleva lasciarmi andare.
Piano piano andò sempre più in basso, ed arrivò al mio fondoschiena.
Iniziò a stringerlo tra le sue mani, io cercai di nascondere i miei gemiti il più che potevo.
Portò delicatamente una mano nel mio interno coscia, e poi con le dita iniziò a stimolarmi la punta dai pantaloni
<k-kakarot?>
Alzò la testa
<dimmi Vegeta>
<n-no..>
Rise un pochino, per poi guardarmi negli occhi
<non puoi decidere Vegeta, arrenditi>Mi abbassò i pantaloni e delicatamente anche le mutande, portò la mano sulla mia erezione e iniziò a stimolarla.
Non sapevo cosa fare o cosa dire, non stavo capendo niente, ero sull'orlo di una crisi di rabbia e pianto.Sentimmo un rumore da fuori, il ragazzo si rivestì in fretta ed uscì dal mio letto.
Si diresse verso la finestra, prima di andarsene si girò verso di me
<ci vediamo domani>
E se ne andò.Mi rivestì in fretta, mi sdraiai e feci finta di dormire.
Sentì le guardie reali entrare in camera mia.
<principe vegeta>
Non dissi niente
<principe vegeta è successo qualcosa?>
Rimasi ancora zitto.<fatemi entrare, ci penso io>
Quella era la voce di mio padre.
Le due guardie se ne andarono, lasciando da soli me e mio padre.
<lo so che non stai dormendo>
Mi girai e aprì gli occhi
<cosa vuoi padre>
Dissi abbastanza seccato
<cosa è successo?>
<niente? Cosa doveva succedere>
<delle guardie hanno visto la finestra di camera tua aperta, e pensavano che fosse successo qualcosa>
Spero che nessuno abbia visto Karot.
<mi ero dimenticato di chiuderla, tranquillo>
<sicuro?>
<sicurissimo>
Mio padre si alzò e se ne andò lasciandomi solo.Ero stanco, confuso, arrabbiato e sul punto di piangere, non volevo andare a scuola, non volevo rivedere Kakarot.
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My demon //Goku X Vegeta// COMPLETA
Fiksi PenggemarTutto iniziò il giorno del mio compleanno, quel maledetto giorno, conobbi lui... Questa storia la scrissi circa 3 anni fa, e fu archiviata per vari motivi. Oggi sono qui per ripubblicarla, e magari scritta anche in un modo diverso (e migliore) IMPO...