And that name, like magic, binds meCloser, closer to thy side.

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Estate, per Charles, in un modo o nell'altro, è sempre stato il porto di Monaco. L'ombra della città vecchia che incombe sul mare, maestosa ed elegante, come una roccaforte. Le spiagge strette e sassose, la vegetazione brulla, il turchese intenso delle acque del Mediterraneo. Le barche, il vino, il lusso sfrenato. Le terrazze panoramiche da cui scrutare il cielo, alla ricerca di stelle fortunate. Il profilo immortale della Costa Azzurra, l'invisibile confine fra chi è diventato e chi poteva essere.

Da quando si è trasferito, disegnando distanze sempre maggiori fra sé e il Principato, vivendo il momento e sognando e afferrando quante più opportunità possibili, ha sempre messo in conto che, ovunque si fosse trovato ed indipendentemente da quanto fosse stato impegnato, avrebbe sempre avuto un luogo fisico ed un momento specifico da chiamare casa.

Qualcosa di assolutamente impareggiabile, che non avrebbe barattato per tutto l'oro del mondo.

Ed è stato così. Per ventiquattro anni della sua vita, le estati a Monaco sono state il suo rifugio, la sua unica certezza. Questo prima di scoprire che anche una persona, ovunque essa si trovi, può essere la tua casa.


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Se c'è una cosa più triste dell'essere soli, è non saper restare soli con sé stessi, e Charles Leclerc sta scoprendo a sue spese che lui non ha la minima idea di come si faccia.

È una farfalla sociale, estroverso e curioso. Lavora bene in gruppo, fa sempre una buona impressione su tutti e tende a circondarsi di persone altrettanto allegre, spontanee ed espansive. È popolare, brillante e carismatico. Ha un'intelligenza vivace che lo ha sempre fatto spiccare in mezzo alla massa e che gli ha aperto tutte le porte che desiderava. Quando c'è una nuova sfida, lui ci si butta con passione, da principiante, e ne emerge sempre vittorioso.

Non gli costa alcuno sforzo, è semplicemente come Charles è sempre stato fatto.

E le persone amano Charles.

Non possono fare a meno di gravitargli attorno, come se fosse l'unica fonte di luce nel cuore della notte più nera.

Da quando si è trasferito oltreoceano con il suo migliore amico per frequentare un Master in una delle Università più prestigiose al mondo, Charles non ha mai avuto l'occasione di restare solo con i suoi pensieri per più di qualche ora, e a dire il vero non l'aveva mai considerata una cosa propriamente positiva.

Ricorda ancora i primi mesi alla Harvard Business School come un incubo ad occhi aperti.

La paura di fallire e perdere lo status, il suo bisogno di essere perfetto e il timore di perdersi gli anni migliori della sua vita, si erano nutriti di lui e mescolati in un cocktail estremamente pericoloso, spingendolo a destreggiarsi fra nottate di ripasso col suo gruppo di studio, allenamenti sportivi settimanali e tentativi più o meno riusciti di partecipare alla vita sociale universitaria –feste in casa di amici di amici, serate nebbiose in locali luridi di Cambridge, happy hour e barbecue improvvisati nel loro back yard.

Anche se gli piaceva fingere di avere tutto sotto controllo, i ritmi erano insostenibili e la competizione brutale. La mattina si trascinava a lezione con i postumi della sbornia e occhiaie violacee a decorargli il viso, vestito di tutto punto e con la mano sempre alzata per intervenire. La sera arrivava a casa talmente stanco che si addormentava spesso fuori dalle coperte, prima ancora di avere il tempo di spogliarsi. C'erano dei periodi in cui dimenticava di fare la spesa e perfino di mangiare. Momenti in cui avrebbe solo voluto abbandonarsi alla disperazione e mandare tutto al diavolo –non poteva valerne la pena, giusto? Era troppo, fin troppo, perfino per la promessa di una vita agiata e più soldi di quanti potesse sognare.

River Charles / Max-by-the-seaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora