~Chapter 6

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I passi piccoli e strascicati di Michael rimbombavano nelle vuote e silenziose stradine di Sydney.

Parlava con il silenzio, parlava da solo, parlava con il suo diario. Non ci scriveva da davvero molto tempo, quel tempo che occupò a tornare nel buio, da dove era uscito quando incontrò Luke.

Non sapeva più se Luke era il veleno o l'antidoto, gli pareva impazzire.

Tornò a casa dopo una serie di giri dai suoi soliti contatti, prese il diario e se lo mise sulle gambe incrociate sul letto.

Prese una delle numerose lamette fredde e grigie che riempivano il fondo del suo cassetto e si alzò la manica.

A Luke, pensò.

Tirò un secco e profondo taglio, nel mezzo del braccio.

A quello che mi ha fatto, parlò lentamente con tono basso.

Ne tirò un'altro, questa volta più vicino al polso.

A quello che sono diventato per colpa sua, alzò un po' di più la voce.

Tirò il terzo e ultimo taglio, questa volta sul polso.

Il sangue si univa in una riga sottile e continua, che cadeva poi a gocce piene sulle pagine bianche del diario, trapassandole.

Michael chiuse gli occhi.

Ripensò a quelli di Luke.

Azzurro, il colore che continuava a vedersi davanti finché non perse i sensi, svenendo.

[...]

Quando Luke voltò la pagina, il suo cuore accelerò di battiti e parve mancargli il fiato.

La gola iniziò a bruciare e gli occhi diventare lucidi. Una lacrima cadde sul diario, increspando quel piccolo punto.

Chiuse il diario.

Sangue, graffi, strappi impossessavano la piccola pagina di diario ingiallita, e come a non volerlo, ora impossessavano anche la mente di Luke.

Chiuse gli occhi e respirò profondamente.

'Dove sei amore, dove sei ora'

The Sky Is Still Blue || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora