4. LA PRIMA VOLTA AL MONDO

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21 gennaio 2005; Cleveland, Ohio.


Chiara abbassò il binocolo.

-Vedi qualcosa? – Helen la incitava da dietro.

-Ancora no. – Chiuse un occhio, poi l'altro. -No, aspetta. –

-Vedi qualcosa? – Ripeté.

Era troppo ansiosa, e questo le dava fastidio.

-Aspetta. Un attimo, ora. – Dalla postazione dove si trovava le era facile scorgere la gente, ma soprattutto lui. – Oddio.

- Cosa?!-

Helen aveva quasi urlato.

-Ti prego, stai zitta. – Le rivolse uno sguardo alterato, poi continuò a guardare dentro il binocolo. -E' là. Ha una maglia nera. Che gli risalta il viso. Oddio. Che bello. Ah... sta arrivando. Oh, Helen, il cuore. Cavolo. Oggi ha uno sguardo più penetrante del solito. Cammina veloce. Quanta roba. Io non ce la faccio. –

-Smettila di sclerare e fammi vedere.

-NO! -

-Cosa no? –

Chiara si nascose dietro il muretto.

-Ti ha visto? – Helen non sembrava ansiosa per finta.

Lei cercò di trattenere il respiro. – Spero di no... ma penso proprio di sì. –

Helen si inginocchiò davanti a lei, in modo da non essere vista. – Questo è un bel problema. -

-Lo so. Torniamo giù e basta. –

Lei e Helen lo stavano spiando da quando l'avevano visto arrivare in lontananza.

Nessuno sospettava che Chiara tenesse costantemente un binocolo dentro la borsa nel caso in cui avesse visto arrivare da lontano la cotta della loro vita.

In realtà non avrebbe costituito un comportamento così strano, dato che non era certo l'unica ad appostarsi in luoghi improbabili servendosi di mezzi improbabili per spiare la persona più desiderata da mezza scolaresca.

In due parole semplici, la persona che rispondeva al nome di Jayden Price.

Perché dire soltanto bello sarebbe stato poco. Bello, affascinante, misterioso, studioso, talentuoso e altri ennesimi aggettivi che lei ed Helen non avrebbero esitato ad elencare se questo non avesse richiesto lunghe ore.

Un'amica di Helen aveva persino un blog dove teneva costantemente aggiornate le seguaci sui suoi vari spostamenti e i luoghi dove si trovava in tempo reale (non si sapeva come facesse a saperlo, ma alcune avevano persino suggerito di attaccargli un gps), oltre a dare notizie su probabili nuovi scoop riguardo una possibile fidanzata.

Helen sosteneva che Jayden avesse il potere di fare diventare gay chi non lo era. Chiara sapeva solo che alla scuola superiore che frequentavano, metà, e probabilmente anche di più, delle ragazze aveva sicuramente sogni hard con il ragazzo in questione (per questo era stato fatto un sondaggio ovviamente a sua insaputa intervistando le ragazze e tenendo nota di ogni risposta), e che chiunque avrebbe fatto a gara a chi per prima si sarebbe conquistata un suo sguardo.

Chiara era venuta a Cleveland direttamente da Milano da due sole settimane, e purtroppo era caduta anche lei nella trappola.

Purtroppo perché Jayden non lasciava scampo.

Chi lo vedeva se ne innamorava.

E rischiava di non schiodarselo più dalla testa.

E lei sapeva che non si sarebbe più tolta dalla testa il modo in cui aveva risalito la via, perché anche la sua camminata era qualcosa di magico.

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