Capitolo 3

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Il dottore arrivò con il suo disgustoso sciroppo. Già dall'odore mi sale il vomito, quel sapore proprio di antibiotico che ti prescrive la tua pediatra. Ecco forse è anche peggio, ma per il mio bene lo devo prendere. <<eccomi! Buongiorno, come state?>> <<bene bene lei dottore>> risposi e chiesi col sorriso <<bene bene grazie. Dai prendiamo questa medicina>> annuii e mi sedetti sul letto. Presi il cucchiaio in mano e ingoiai lo sciroppo. Porca troia che merda. <<bravissima, più tardi ti farò sapere quando tornerò, ora vado a fare le mie cose. Arrivederci>> lo salutai e se ne andò. <<cazzo che schifo che fa quella cosa>> <<vedo dalla tua faccia>> mi scappò un risolino. Mi cambiai e mi truccai. Notai che ora i miei vestiti mi vanno larghi il doppio, ma non fa nulla, di certo non sto nuda in ospedale, vorrei essere almeno un minimo decente anche con le mie attuali condizioni.
Dopo un'ora buona arrivò mia madre tutta contenta. <<ciao mamma! Come mai così felice?>> si avvicinò a noi col sorriso. <<beh...viene a trovarci tuo zio Marco!>> cambiai subito espressione. Non ci siamo mai sopportati e il motivo preciso non lo so. Lui non mi ha mai voluta da quando son nata. Quando lui ci veniva a trovare a casa mi chiudevo sempre in camera, non volevo avere contatti diretti con lui. Non ho mai parlato con lui al telefono e non preferisco non vederlo. Lui è il fratello di mio padre. <<ah...>> non ne ho mai parlato con mia mamma perché non mi sembrava il caso, se avessi raccontato tutto questo quando ero piccola l'avrebbe presa sul ridere o non mi avrebbe creduta. Ora che sono cresciuta, se ne parlassi ora, ma magari si ricrederebbe, però preferirei anche che ci arrivasse da sola... <<che c'è? Come mai quella faccia?>> <<sai che non mi è mai piaciuto...>> roteò gli occhi <<ancora con quella storia? Non ti va giù proprio eh>> ecco appunto. <<vabbè mamma lascia stare va>> scesi dal letto e andai in bagno. Mi chiusi dentro e mi guardai allo specchio. Poggiai la schiena sul muro e iniziai a scivolare per terra. Ho timore di quell'uomo. Ha provato a toccarmi, baciarmi, cose che per una bambina di 9/10 anni è un trauma. Poi lui si è trasferito in Texas e da lì, per fortuna, non l'ho più visto. Iniziai a piangere a dirotto silenziosamente. Non capisco perché mia mamma non mi vuole ascoltare, le sto chiaramente dicendo che mio zio è uno stupratore seriale tra un po' e lei non mi crede, solo perché ero una bambina. Sono stanca di tutta questa violenza nei miei confronti. Preferivo morire a sto punto.
Bussano alla porta. <<ehi amore...sono Jace fammi entrare per favore...>> aprii la porta e lo feci entrare. Appena mi vide mi abbraccio dolcemente. <<come mai piangi?>> <<non voglio vedere mio zio, mi ha lasciata un trauma che al solo pensiero mi vengono i brividi...>> si staccò e inizio col suo pollice ad asciugarmi le lacrime. <<racconta con calma>> feci un sospiro e iniziai a dire tutto per filo per segno. Questi episodi sono rimasti impressi nella mia testa come un tatuaggio, che mi ricordo tutto alla perfezione.
Dopo aver raccontato tutto a Jace, mi sentivo un po' libera. Ora non mi resta che raccontarlo ai miei, ma sarà un'impresa... non mi crederebbero.
<<amore mi dispiace davvero tanto...>> <<non fa niente Jace>> <<vuoi che ci parli io con tua mamma?>> scossi la testa, vorrei essere io a parlarle, cercare di far capire a mia madre cosa aveva passato la propria figlia. <<dai sciacquati la faccia ed esci poi>> annuii e feci come dice.

La mattina è inizia di merda.
Quelle scene, quegli episodi mi rimbombano in testa. Non vorrei riviverle ora che sono cresciuta. Quando ero piccola usava la scusa "ehi vieni che facciamo un gioco divertente. Togliti i vestiti e chiudi gli occhi" e poi inizia a toccarmi. Quell'uomo non mi ha mai voluta. Mia mamma mi aveva raccontato che quando aveva scoperto di essere incita, mio zio non era felice. Non ha avuto una viga molto facile e lui è molto possessivo e si era affezionato tanto a mia mamma.
Ho paura che mi faccia di nuovo qualcosa. Proverò a difendermi.

Esco dal bagno e mi ritrovo mia mamma seduta sulla sedia e Jace seduto sul letto che stavano parlando. <<stai meglio?>> chiese mia madre. Guardai Jace con aria omicida, gli avevo detto di non dirle niente... <<lo so che Jace non doveva dirmi niente e che preferivi che venissi te. Ero preoccupata e volevo sapere come tu stassi>> roteai gli occhi <<ascolta, so com'è mio suocero. Neanche a me è mai piaciuto ma lui ha sempre negati questa cosa e->> <<ah si certo, perché tu vai a credere ad una persona che dice no solo per pararsi il culo anziché alla propria figlia che lo ha provato sulla propria pelle?>> <<io->> <<tu non sai come ci si sente ad essere toccate da un uomo adulto all'età di 9/10 anni. Tu non lo sai! Se te l'avessi raccontato prima non mi avresti creduto perché voi due avete un rapporto che tra un po' vi invidia pure papà! Vedi come negherà tutto appena gli dirai parola su questa storia! Questa storia non finirà mai lo sai mamma? Ricorda che la volpe perde il pelo ma non il vizio. Secondo te è cambiato? No. Se è cambiato me lo deve dimostrare. Io quell'uomo non lo voglio vedere ok? Non voglio vedere una persona che non è felice per te che ha una figlia, non voglio vedere una persona mi schifo ogni volta che mi vede, non voglio vedere una persona mi stupra e mi tocca. Ok mamma? Non gli rivolgo parola che sia chiaro>>

MAMMA'SPOVV
Sentirsi queste cose mi spezza totalmente il cuore.
Certe volte non mi rendo conto della realtà che faccio le cose a caso. Ho un rapporto bellissimo con Marco e mi dispiacerebbe spezzarlo, anche se non è mai stato felice per me quando ero in gravidanza. È molto possessivo e impazzisce se magari provo dare più attenzioni ad un'altra persona, cosa che ho dovuto fare quando è nata Nicole. Magari per quel motivo ha iniziato a comportarsi così, ma non potevi mai sospettare di Marco, era così dolce con lei...
Non so cosa fare, mi sento una madre di merda...
Ho sposato un uomo di merda e Nicole ha uno zio che potrebbe metterla incinta da un momento all'altro.

MARCO'SPOVV
Non vedo l'ora di vedere Giuliana, la mia amata suocera, che non vedo da anni, ma non mia nipote.
L'ho stuprata per bene quando era piccola, non mi dispiacerebbe rifarlo. Penso che Giuliana crederebbe a me, come può credere ad uno sgorbio come lei.
Sono in aeroporto e sto aspettando il taxi. Mi ha detto che dovevo venire in ospedale perché Nicole è stata ricoverata per colpa di mio fratello, dopo ha iniziato a non volerla più neanche due. Si vede che è mio fratello!
Arrivo dopo una mezz'oretta, chiedo reparto e ci arrivo in men che non si dica.
Busso alla porta della stanza e Giuliana mi accolse con un sorriso, sempre il suo meraviglioso sorriso. Appena voltai lo sguardo su Nicole, la squadrai dalla testa i piedi. È cambiata tanto e mio fratello l'ha rovinata per bene. Poi notai anche un altro maschio nella stanza, sarà probabile il suo fidanzato.

NICOLE'SPOVV
NO! PERCHÉ PROPRIO ORA!
Non poteva entrare in un altro momento!
Ha abbracciato la mamma con una gioia infinita. Appena mi guardo, lo guardai con aria omicida. Vorrei che lui fosse al posto mio ora, in questo ospedale a marcire.
<<ciao nipotina mia! Da quanto temp->> <<ti prego stammi lontana>> <<ma non mi vedi fa tanto tempo!>> <<non me ne frega un cazzo! Stammi lontana>> si avvicinò a me, avendolo un palmo dalla mia faccia. <<il tuo caratterino da puttana l'hai sempre tenuto eh, non cambi mai brutta zoccola>> <<OH ANDIAMO BASTA!>> intervenne Jace, lo respinse via. <<ma ti sembra il modo di parlarle così!>> si mise a ridere <<Marco datti una calmata per favore, sei appena arrivato>> squadrò me e Jace e si mise seduto vicino a mia madre.
Madonna quanto lo schifo.

(p.s.: se il nome della madre era un altro perdonatemi!)

Incubi finiti||Jace Norman Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora