Capitolo 2

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Max's pov
Mi sveglio e mi accorgo subito di aver un mal di testa allucinante. Faccio subito per alzarmi ma mi accorgo di un braccio che mi sta tenendo stretto a sé: riconosco subito Carlos.
Inizio a svegliarlo chiamandolo per poi passare alle maniere forti: il solletico.
Il ragazzo inizia a dimenarsi sotto le mie dita lasciandomi andare.
-Buongiorno- gli dico ridendo per la sua reazione da bambino.
-'Giorno anche a te...- mi risponde -Tutto bene?-
Improvvisamente mi rabbuio ricordando quanto successo nella serata di ieri, dalla telefonata dell'ospedale all'annuncio della distruzione della mia famiglia.
-Dov'è Luka?! Sta bene?!- inizio ad impanicarmi quando mi rendo conto che in camera di Daniel, dove c'è anche il lettino, che di solito usava Luka quando in famiglia eravamo tutti impegnati, che è vuoto.
-Sarà con Daniel, andiamo a cercarli- annuisco velocemente e, dopo la terza porta che apro, sento il mio cuore fare crack.

Nella stanza degli ospiti che di solito uso io quando dormo qui, ci sono Charles e Daniel che dormono insieme, abbracciati e in mutande, col piccolo Luka in mezzo a loro... Carlos mi abbraccia, probabilmente capendo il dolore che sto provando in questo momento.

Luka inizia a scalciare leggermente, segno che si sta per svegliare, così decido di prenderlo in braccio e, mentre sto per girarmi per chiudere la porta della camera, il numero tre e il numero sedici si stringono in uno di quegli abbracci che si scambiano i fidanzati...

Scendiamo le scale e arriviamo in cucina dove recupero un biberon dalla borsa di Luka che riempio con dell'acqua che scaldo in microonde e, quando è caldo, aggiungo il latte in polvere per poi mischiarli insieme e darli a Luka che inizia a mangiare molto velocemente.

Carlos, nel frattempo, ha preparato la colazione degli sportivi: yogurt greco con frutta e cereali per entrambi.

-Allora, che ne dici se andiamo a fare un pochino di spesa e poi passiamo a casa della Vic a prendere i suoi vestiti?- annuisco alla domanda di Carlos.

Finiamo la colazione per poi salire nel bagno degli ospiti al piano di sopra. Prendiamo una vaschetta dei panni dalla lavanderia e la riempiamo di acqua dove mettiamo Luka per fargli il bagno ripulendolo dalla polvere e dallo sporco di ieri... Io e Carlos non avevamo calcolato una cosa: lo scalciare di Luka... Perciò, quando finiamo di fargli il bagno, io vado in doccia a lavarmi mentre il numero cinquantacinque mette il pannolino a Luka; quando io ho finito, mi asciugo, Carlos va in doccia e io finisco di vestire il mio nipotino.

Quando siamo tutti e tre pronti, scriviamo un biglietto ai due ragazzi di sopra per poi dirigersi in garage dove prendiamo la macchina di Daniel e ci dirigiamo a casa di Victoria.

-Non me la sento di entrare, vai tu... Io resto con Luka- dico con le lacrime agli occhi al mio migliore amico che annuisce solamente per poi entrare nel pazzo e uscire la mio campo visivo.

Dopo una mezz'oretta in cui il piccolino mi si è addormentato in braccio, vedo Carlos avvicinarsi alla macchina con due borsoni sulle spalle e uno scatolone in mano.

Scendo dalla macchina e, dopo aver messo Luka nel suo seggiolino, do una mano al ragazzo a caricare le cose.
-Ma quanta roba hai preso?!- gli dico scioccato dalla quantità di cosa che è riuscito a recuperare in brevissimo tempo.
-Quasi tutti i suoi vestiti, le scarpine e varie cose per bambini come lezuoline e il resto sono nei due borsoni, mentre lo scatolone è pieno di latte artificiale a linga scadenza di cui la Vic aveva appena fatto scorta- annuisco alle sue parole.
- Comunque dobbiamo andare a comprare dei ciucci, dei saponi fatti apposta per lui e ancora un pochino di cose come almeno un altro seggiolino o forse due, un lettino da campeggio che ci porteremo sempre dietro quando verrà con noi nelle gare, un passeggino di quelli che occupano poco spazio per i periodi di gara e uno un pochino più professionale per quando staremo a casa per lunghi periodo- annuisco ancora e solo adesso mi rendo conto di quante cure abbia bisogno un bambino.

-Non riuscirò mai a crescerlo da solo- dico al ragazzo mentre alcune lacrime mi rigano le guancie.
-Invece ce la farai... Per ora mi trasferisco da te mentre Daniel abita a cinque minuti a piedi da casa tua e Charles al palazzo imparte al tuo- l'unica cosa che riesco a fare è abbracciare Carlos per fargli capire quando contino per me le sue parole e ciò che farà per me...
-Grazie...- gli dico ringraziandolo.
Lui mi sorride per poi mettere in moto e partire.

Andiamo da Chico e, dopo aver comprato tutto il necessario, torniamo a casa.

Daniel's pov
Mi sveglio abbracciato a Charles e scatto subito in piedi con la paura di aver schiacciato Luka nella notte.

Quando mi rendo conto che il bambino non è più con noi, sveglio Charles impaurito.
-Sta tranquillo, sarà con gli altri due- mi dice calmandomi e, quando scendiamo in cucina, troviamo il biglietto dei due che ci fa tirare un sospiro di sollievo.

-Ormai è ora di pranzo, cuciniamo per tutti e quattro- mi dice Charles e inziamo a preparare una semplice pasta al pomodoro tra baci, risate e abbracci.

Sentiamo la chiave girare nella porta proprio mentre siamo coinvolti in un bacio molto più passionale degli altri.
Ci stacchiamo immediatamente e Charles inizia ad apparecchiare.

-Ehy, siete svegli- ci dice Max appena arriva con Luka in braccio e l'ovetto nell'altra mano.
-Buongiorno- continua Carlos che arriva al suo fianco.
-Ma le cose che siete andati a comprare?- chiedo ai due che sono arrivati senza niente in mano.
-Ecco, a proposito di questo...- inizia Max -Io e Carlos andremo a casa mia per comodità ma potrete venire quando volete-.
Io e Charles anniuamo tristi per il fatto che se ne vanno ma felici perché potremo passare più tempo insieme.

-Dai, adesso mangiamo che si fredda- concludo io il discorso e passiamo il pranzo a parlare e chiaccherare così come tutta la giornata e quando il duo se ne va, è inevitabile sentire subito la mancanza del piccolo che mi ha fatto capire quale sarà il mio prossimo obiettivo: diventare papà...

Dad - Max Verstappen × Carlos SainzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora