Invisique {Kai Parker}

Capitolo 14

L'interno di casa Salvatore era persino più anonimo e antiquato di quello che appariva dalla sua facciata esterna, con gli spessi e vissuti tappeti dalle trame geometriche che coprivano quasi tutta la superficie del pavimento del grande soggiorno e di ogni corridoio collegato ad esso.

Shana preferiva di gran lunga uno stile molto più moderno e... spostando lo sguardo su Kai Parker, il quale con un sorriso enorme in volto stava facendo levitare un Damon ancora svenuto per tutto il salotto, fu colpita da un amaro pensiero: aveva passato quattro mesi a spiare due persone invece di godersi quel mondo fantasma. Kai al contrario aveva fatto tutto, visto tutto e imparato moltissime cose. Aveva però anche tentato di uccidersi un'infinità di volte e nei modi più disparati, segno che avere un intero pianeta per sé non serve a niente se si è da soli per l'eternità.

"Come ti senti, Kai?" Finalmente Shana si decise a smettere di supporre cosa lui stesse provando e lasciò che la curiosità prendesse il sopravvento. Se lei era su di giri dopo più di due anni e mezzo senza magia, lui doveva sentirsi come... "... l'uomo più potente del mondo!" esclamò lui infatti raggiante e Shana sorrise al doppio senso di quell'affermazione.

Nei minuti seguenti Shana si concentrò esclusivamente sulla preparazione dell'incantesimo da fare su Bonnie, creando un cerchio di candele attorno alla strega, la quale per precauzione era stata accuratamente legata ad una sedia, e versando dell'acqua in una ciotola.

"Io sono pronta" comunicò allora lei ad alta voce. Il suono di qualcosa che veniva bruciato accompagnato da un debole odore di fumo indicava invece che il suo compagno di avventura non lo era ancora.

"Ci sono quasi" replicò infatti Kai.

"Ma cosa stai..." Una volta voltatasi ad osservare ciò a cui lui aveva lavorato negli ultimi minuti, capì all'istante le sue intenzioni e non ci fu certo bisogno di concludere quella frase: Damon, ancora incosciente e tenuto in piedi dalla magia, era stato relegato in un angolo della stanza, vicino ad una grande finestra con la spessa tenda di tessuto rosso scuro completamente accostata alla stipite, così che i radiosi raggi del sole potessero imprigionare il vampiro in un piccolo triangolo d'ombra. Delle fiamme iniziarono a levarsi dalla sua mano ormai quasi del tutto ustionata, mentre Kai stava praticando la giocoleria con l'anello solare di Damon.

"Al volo!" La incitò Kai lanciandole l'oggetto magico con un preavviso pari a zero. Un comune mortale si sarebbe mosso d'istinto per afferrarlo, ma lei invece fece un semplice e veloce gesto con la mano per arrestare il viaggio dell'anello a mezz'aria e farlo fluttuare fino a lei. Non importava per quanto tempo la magia le fosse stata negata: essa avrebbe sempre fatto parte di Shana e dei suoi istinti.

"E adesso?" Gli chiese, rigirandosi l'anello solare tra le dita. Era bello grosso e appariscente, decisamente non passava mai inosservato, anche perchè era spesso, intarsiato con dei motivi che ricordavano le decorazione medievali ed era composto da una grande pietra blu di lapislazzulo, con al centro una D molto elegante.

"Ne avevi mai visto uno?"

Un sorriso malizioso le sbocciò in volto. "Ne ho visti e soprattutto ne ho creati." Da un punto di vista estraneo poteva sembrare che le fosse piaciuto essere usata dai vampiri, ma la verità era che Shana Saint Jones ci aveva guadagnato tanto quanto i succhiasangue, se non addirittura di più. Ecco perché sorrideva: un anello solare (o una collana, degli orecchini oppure un bracciale) in cambio di una fornitura di magia per un mese e un favore da riscuotere in qualsiasi momento. Perchè i neovampiri accettavano? Oltre alle ovvie possibilità di non dover più vivere nell'ombra per il resto dell'eternità e il fatto di non dover temere di letteralmente bruciare al sole, ottenevano anche del fresco sangue umano. E poi era sempre meglio avere una strega dalla propria parte invece che contro.