II

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Non ti giri a vedere chi è la persona che si siede di fianco a te, sapendo già chi è.

È ormai da una settimana che voi due vi ritrovate a condividere un pacifico silenzio pieno di sentimenti contrastanti e anche se non ti sei mai girata a vederlo, devi ammettere che la sua presenza è un qualcosa di speciale per te.

Lui ascolta il tuo pianto e tu ascolti il suo silenzio. State sempre così, per un'ora o anche di più tutti e due immersi nei propri pensieri.

Ma sei felice di questo, perché anche non scambiando alcuna parola la sua sola presenza per te è tanto.

Il tuo silenzio parla per lui, anche se non vi siete mai detti un "ciao", lui sa molte cose di te.

Ormai non hai più paura di piangere di fronte a lui, lo ha già visto e tu sei grata del fatto che lui non ti abbia giudicata.

Gli diresti mille volte grazie per esserci sempre stato. La sua presenza è un qualcosa che ti calma, che ti rilassa... Per tutto questo tempo hai sempre cercato un qualcosa che potesse aiutarti ad uscire da questo cerchio chiamato dolore dove eri rinchiusa da tempo e non avresti mai pensato che quel qualcosa potesse essere la sua presenza.

E come ogni notte, al suo arrivo continui a domandarti se lui ti possa veramente aiutare.

Che sia lui... O no?

Non lo sai e immagini che non lo saprai mai, ma a te va bene rimanere così perché, finché c'è un qualcosa che può alleviare il peso che ti stai portando dietro, allora tutto ti andrà bene.

Ed è in questo momento dove guardando con le lacrime agli occhi il cielo stellato, ti sorprendi appena senti una voce roca rompere il silenzio che si era creato.

"Certe volte mi sembra di vivere in due mondi differenti: il mondo del giorno, un qualcosa di caotico dove tutti vanno di corsa, non c'è tempo di pensare, devi soltanto lavorare e lavorare... Ma poi arriva la notte, un mondo dove i problemi e le ansie che il giorno ha nascosto, riaffiorano e iniziano a divorarti vivo. Nella notte pensi a molte cose, non riesci a fermarti, realizzi molte cose, assumi la colpa di molte cose dove probabilmente non sei tu quello che ha sbagliato ma gli altri. Però, guardando le stelle, io vorrei creare un altro mondo, parallelo a questi due.. un mondo dove non hai l'ansia e le paure che ti procura la notte ma neanche il caos e la premura che ti dona il giorno. Voglio un mondo dove posso essere me stesso e dove non devo nascondermi da nessuno. Voglio un mondo dove piangere non significa essere deboli, ma essere forti"

Ed è in questo momento che alzando lo sguardo da terra, i tuoi occhi incontrano i suoi e per la prima volta, ti è sembrato che tutti i tuoi problemi non esistessero più.

It's okay to cry, right?|| j.jkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora