• capitolo 2 •

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Calum mi inquetava quando mi diceva "vieni con me". Di solito succedeva sempre qualcosa di strano.

La casa della festa era enorme: una villa con giardino e piscina, colma di gente. Ero incantata a vedere tutti quei ragazzi in acqua, quando sentii Calum dirmi:

- allora vieni o no?-

Andai da lui e gli chiesi dove stavamo andando e mi rispose:

-ti faccio conoscere un po' di gente, poi ti porto a casa-

-va bene chi sono i tuoi amici?-

Calum mi indicò un gruppo di ragazzi vicino a un muretto grigio.

Mi accorsi che stavano fumando, e quando arrivai più vicino sentii un odore di canna. Salutarono Calum e si misero a ridere vedendomi; erano quattro ragazzi sui diciott'anni.
Si chiamavano Derek, Louis, Jake e Dylan.

Mi salutarono tutti, poi un ragazzo che mi sembrava si chiamasse Louis mi chiese:

- come ti chiami bella bionda?-

-sono Madison-

- ah, sei il giocattolino di Clifford?-

Non risposi a Louis, guardai Calum:
mi guardava, era incazzato;
lui non voleva che stessi insieme a Michael, mi diceva che trattava male le ragazze, e questa cosa lui non la sopportava.

- - -

- Dove sei stata?- la voce roca si Ash ecceggiò nella stanza quando accesi la luce del salotto.

Ash si era addormentato sul divano.

-Ero da Dana- mentii

- da Dana?- ripeté le mie parole

-sono le due del mattino!- alzò la voce guardando l'orologio sulla parete bianca.

- scusa ho fatto tardi- non volevo litigare con lui, ero troppo stanca.

-okay, vai a dormire che alle sette ti sveglio per andare a scuola- disse sbadigliando.

-Ma..- provai a ribattere che non ci volevo andare, ma non volevo sentirlo urlare a quell'ora.

Salii le scale e andai in camera mia, entrai, la stanza era disordinata, la scrivania era colma di libri, mi svestii, mi misi i pantaloni della tuta e una maglietta di mio fratello che avevo rubato dal suo armadio, aveva il suo odore.
Andai sotto le coperte e lentamente mi addormentai.

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La luce entrava dalla finestra e mi colpiva il volto. Sentii ash dirmi:

-Svegliati, sei già in ritardo.- Mi girai dall'altra parte e lo ignorai.

Ash si stava spazientendo, mi prese di peso e mi portò in cucina, al piano di sotto.

-Così impari a tornare alle due.- mi disse, in tono di disapprovazione.

Sbuffai mentre aprivo il frigo, per prendere il succo.

-lo so che te l'ho già chiesto tante volte ma.. ti vedi ancora con Michael?-

-ancora con questa storia! Ti ho già detto un sacco di volte di no- mentii per la seconda volta.

-okay, dai vai a vestirti-

Era tardi, misi i primi vestiti che trovai e non mi accorsi neanche di cosa avevo messo.
Mi pertinai, mi lavai i denti, poi Ash entrò in bagno.

Era abbastanza incazzato e mi chiese di andare giù con lui, scesi le scale, e vidi Michael appoggiato allo stipite della porta, che si stava guardando intorno.

- Che cazzo ci fai qui?!- gli urlai dalle scale.

Lui fece una smorfia e mi disse semplicemente:

-passavo di qui e ho pensato di portarti a scuola, ma se vuoi me ne vado.-

Ero incazzata con lui, ma ero in ritardo e poi era stato gentile a venirmi a prendere, non lo faceva spesso quindi accettai, pensandoci meglio, sicuramente lo aveva fatto per infastidirmi, visto quello che gli ho detto il giorno prima.

Lo aveva fatto apposta quello stronzo, perché lui sapeva, che Ash non voleva che lo vedessi, e anche che si sarebbe incazzato.
Infatti, mi guardava male andai a salutarlo, gli diedi un bacio sulla giancia e gli dissi:

-Scusa, non ti arrabbiare ti prego-

-mi hai mentito, ma ne parliamo più tardi, adesso vai a scuola.-

Annuii, e Michael mi fece segno con la testa verso l'esterno.

-Posso sapere cosa cazzo ci fai qui? Non ti avevo chiesto di venire.-

-oggi mi sento gentile.- il ghigno sulla sua faccia diceva tutto il contrario.

Salii in macchina e vidi un ragazzo seduto davanti. Mi ero messa dietro, di lui e vidi solo i capelli.
Era biondo.
Michael salí e mise in moto l'auto.

-ah, lui è Luke, mio fratello- lo disse con disprezzo, come se lo odiasse.

Il ragazzo si voltò verso di me.
Non era solo biondo, era bellissimo: occhi azzurri e piercing al labbro. Allungò la mano per salutarmi e disse

-piacere, Luke-

In quel momento, non ci stavo capendo più niente: stavo sudando, mi tremavano le gambe e avevo le farfalle nello stomaco.
Tesi la mano e ricambiai il saluto.
Michael, mi fulminò dallo specchietto retrovisore, vedendomi arrossire per il gesto di Luke.
Abbassai lo sguardo sulle mie scarpe, che improvvisamente, divennero molto interessanti.

Il tragitto verso la scuola, non durò molto.

Arrivati, scendemmo dalla macchina, e Michael non perse tempo a prendermi per il fianco.
Alzai gli occhi al cielo, odiavo quando faceva così, solo perchè era geloso di suo fratello, ne ero sicura.

Entrammo a scuola.
Passammo per il corridoio, e tutti mi squadravano dalla testa ai piedi. Sapevo, che giravano tante voci su di me, ma non erano vere, quindi non mi interessava.
Ci fermammo, davanti alla mia classe, Michael mi prese e mi baciò con foga e poi mi disse:

-ci vediamo dopo piccola-

Fissai Luke dietro di lui, che mi guardò con compassione.

-okay, a dopo- risposi a Michael ed entrai in classe, quando sentii un colpo alle mie spalle.

Mi voltai, lui aveva spinto Luke, contro gli armadietti e urlò:

-stai lontano da lei.-

The middle of nowhere || l.h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora