• capitolo 4 •

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- Sei geloso per caso?- chiese Luke.

- No, cazzo non lo sono, ma so che sei un bastardo, quindi non starai con lei.- disse Michael irritato.

- Sta zitto. Non ti intromettere "dissi al rosso" ti prego Luke, dammi una mano o quella mi rimanda- Michael stava stringendo i pugni.

- Devi venire con me! Iniziò a sbraitare.

- Michael, non posso devo studiare.

- Bhe, se invece di fare la zoccola in giro studiassi di più, quella di matematica non ti avrebbe dato tre!

Mi stava insultando davanti a Luke, davanti a mezza scuola, si erano girati tutti.

Sapevo che in parte aveva ragione, tranne su quella di fare la zoccola in giro, quello no, ma sentirlo dire da lui faceva uno strano effetto, quindi mi misi a piangere. L'ultima cosa che sentii del discorso di Luke e Michael fu il più piccolo, che disse:

- Bravo complimenti.

Poi mi voltai e iniziai a correre, verso una meta che non sapevo neanche io. Quando mi accorsi che ero lontana e sola mi sedetti ai piedi di un albero, cominciai a piangere più forte, non sapevo perchè piangevo, sapevo che dovevo fottermene di quel coglione, ma non smettevo di piangere, dopo un paio di minuti arrivò qualcuno.

- Ehi, stai bene?-

Annuì con ancora la testa fra le gambe, non sapevo ancora chi era, ma dalla voce lo avevo intuito, era Luke.

- Dai, alzati - mi tese una mano, mi fece alzare, mi asciugò le lacrime poi mi mise un braccio intorno alle spalle e ci incamminammo verso casa di Michael.

Sentivo le guance andare a fuoco, era davvero bello.

Arrivati davanti a casa, Luke estrasse le chiavi ed entrammo.

- Vieni, andiamo in camera mia- mi fece un cenno con la mano di seguirlo.
Entrammo nella sua stanza.

- Vuoi un bicchiere d'acqua?

- No, grazie.

- Siediti pure "indicò la sedia della scrivania" io vado a prendere una sedia in cucina.

- Okay - mi sedetti sulla sedia e cominciai a guardarmi in giro.

La sua camera era molto grande, le pareti erano azzurre, c'era un letto nero al centro della stanza, sul lato opposto la scrivania bianca e un armadio dello stesso colore, la finestra si affacciava sul giardino.

Arrivò con la sedia e un pacco di caramelle.

- Ho pensato che le caramelle, ti avrebbero tirato su di morale- cosí mi passò il sacchetto, di orsetti gommosi, ne presi uno rosso e uno verde, i miei preferiti e sorrisi a Luke.

- Grazie ehm quindi, hai deciso che vuoi aiutarmi?

- Certo, non sono egoista come qualcuno- ammiccando a Michael.

- Già "guardai l'orologio era giá tardissimo, erano le tre e mezza e non avevo avvisato Ashton, che non tornavo a casa" io direi di incominciare, se non è un problema - chiesi a Luke.

- Per me va benissimo, che dobbiamo fare?

Presi il libro dallo zaino, lo misi sopra alla scrivania e lo aprii sul capitolo delle equazioni.

- Questo, che per me è arabo. - Lui sorrise e rimasi imbambolata a guardarlo, era davvero bello, quando sorrideva.

- Tranquilla sono facili, poi ci sono io, che sono un maestro nato.

- Allora, sono in buone mani - Luke sorrise di nuovo, poi inizió a spiegare tutti quei numeri e quelle lettere ma l'unica cosa a cui ero interessata erano le sue labbra, ogni tanto si mordeva il labbro in feriore, dove aveva il piercing e ci giocava con la lingua, rimasi per un ora a guardarlo, quando, ad un certo punto, mi chiese:

- Adesso hai capito?

- Si si grazie.

- Facciamo qualche esercizio?
Merda, non avevo capito un bel niente, ero nel panico.

- Ehm okay - presi una matita e iniziai a scarabocchiare, volevo mettermi a piangere, non sapevo come si facevano, ero in crisi.

Luke mi vide in difficoltà.

- C'è qualcosa che non ti é chiara? Vuoi che ti rispiego?

- È che "singhiozzai" non ci capisco nulla di matematica non mi entra in testa non mi piace "iniziai a piangere"

- No non piangere dai "mi abbracciò" vedrai che la capirai ti aiuterò io okay? Sta tranquilla.

- Okay.. Quindi mi aiuterai ancora?

- Ovviamente finchè non la capirai tutta, adesso me lo fai un sorrriso "me lo disse a tre centimetri dal mio viso, sorrisi" grazie "sorrise anche lui e mi asciugò le lacrime per la seconda volta in un giorno" basta piangere.

Si avvicinò e mi baciò.

Il mio stomaco era in delirio faceva le capriole, non mi era mai successo, ma sentivo che sarebbe cambiato qualcosa, sentivo che la mia vita stava cambiando.

HEY!!!!
Vi prego non odiatemi, non so da quando aggiorno e ovviamente ho cambiato due cosine ma nulla di che aggiornerò al più presto giuro giuro giuro 🙊💘

The middle of nowhere || l.h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora