11. The more the merrier

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8 maggio

Usciti dalla stanza Kageyama prese Natsu sulle spalle e cominciarono a girare per i corridoi, cercando un posto dove sedersi e fare i compiti.

Quando l'aveva fatta sedere sulle sue spalle la bambina aveva protestato dicendo che era troppo in alto, ma Kageyama le aveva offerto di tenerle le mani e ora anche lei sembrava divertirsi.

Dopo una decina di minuti individuarono una piccola sala d'aspetto vuota, al suo interno solo cinque sedie di plastica azzurrina.

I due si sedettero e Natsu aprì il quaderno di matematica.

Kageyama si trovò rassicurato nel constatare che gli esercizi rientravano nelle sue competenze scientifiche, che si fermavano più o meno alla fine delle elementari.

In realtà si rese conto che il suo aiuto era assolutamente superfluo, dal momento che Natsu sembrava cavarsela benissimo da sola.

Fece solo un paio di errori, che Kageyama fu pronto a correggere, facendo sfoggio delle sue (inesistenti per un ragazzo delle superiori ma strabilianti per una ragazzina delle elementari) abilità di calcolo.

Nel giro di venti minuti avevano risolto tutti gli esercizi.

"Torniamo da Shoyooo?" si lamentò Natsu tirando Kageyama per la manica.

Lui scosse la testa deciso.

"Sono sicuro che adesso sta facendo un bel sogno, se andassimo a svegliarlo si arrabbierebbe moltissimo" disse.

Lei sbuffò ma sembrò convinta e si sedette a gambe incrociate in silenzio.

"Sono annoiata" annunciò.

Kageyama alzò gli occhi al cielo con un'espressione affranta.

Ora si ricordava perchè i bambini non gli andavano a genio.

Lui da piccolo avrebbe potuto passare tre giorni di fila giocando a pallavolo senza pensare mai un attimo di starsi annoiando, ma evidentemente gli altri non erano così e avevano una soglia della noia piuttosto bassa.

"C'è qualcosa che vuoi fare?" chiese al limite della disperazione.

Natsu rinase in silenzio.

Evidentemente era offesa perchè non poteva tornare dal fratello, ma Kageyama aveva promesso a Hinata che gli avrebbe concesso un'ora di tregua e non aveva intenzione di rimangiarsi la parola data.

Si rese conto in quel momento che tutte le conversazioni con Natsu erano iniziate perchè la bambina aveva parlato per prima, infatti al momento il ragazzo si trovava sprovvisto di possibili spunti di conversazione.

All'improvviso la suoneria del suo cellulare squarciò il silenzio.

Kageyama lo tirò fuori dalla tasca e guardò lo schermo lampeggiante.

Era Asahi.

"Asahi-san è successo qualcosa?" chiese rispondendo.

"No no figurati, ma hai dienticato nello spogliatoio alcuni libri scolastici. Li avevi tirati fuori prima dalla borsa e non li hai ripresi alla fine" rispose Asahi dall'altro capo del telefono.

Kageyama si battè il palmo della mano sulla fronte.

"Che materie sono?" chiese poi.

Dall'altra parte ci fu un attimo di silenzio durante il quale probabilmente Asahi ispezionò le copertine dei libri.

"Letteratura..." cominciò, mentre Kageyama tirava un iniziale sospiro di sollievo poichè quel libtro non gli serviva per studiare quella sera.

"...e.... inglese" Kageyama vide scomparire la buona sorte che pensava lo stesse accompagnando.

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