Fanculo.

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11.

"Mattì non è tanto difficile come sembra: entri, saluti tutti e vai da THG che t'aspetta. Ci sono solo una paio di regole da ricordare: NON GUARDARLA, NON SORRIDERLE, NON CEDERE." Queste sono le raccomandazioni di Alessandro quando mi lascia davanti agli studi. E la cosa me sembrava anche piuttosto semplice finché non sono entrato in sala relax e me la sono trovata davanti: occhioni tristi e muso lungo. Non devo cedere, devo ricordare che sono io quello arrabbiato. Appena noto che se sta avvicinando corro da Gabriele che è seduto in disparte, anche lui indossa una maglia rossa ma la sua è forse anche peggio della mia: è la maglia dell'inschierabilità. Spero di non aver mai quella maglia addosso perché ciò significa che ho fallito ed il fallimento non è contemplabile per me.
"Oh Gabri scusa se non t'ho avvertito che non rientravo" dico la prima cosa che mi passa per la mente pur di attacar discorso
"Tranquillo fratè, no problem" me dice ma c'è qualcosa che non va, è strano, direi quasi amareggiato
"Ma tutto apposto fratè?!" Chiedo preoccupato
"Tutto apposto" dice facendome un mezzo sorriso che non me rassicura per niente. Guardo l'ora sul cellulare
"Scusa ma devo annà a lezione, facciamo i conti dopo" dico scappando in saletta.

[...]

Dopo l'ora di lezione torno in sala relax e trovo Gabriele nella stessa identica posizione, solo mente gli altri sono tutti a fare gruppetto qua e là.
"Alzate, 'namo" dico porgendogli una mano per alzarsi, l'accetta e lo porto in sala 1 per poter parlare tranquillamente
"Allora?!" Glie chiedo
"Allora che?!"
"Dimme che te succede"
"Niente Brì..."
"Non è vero, parlame magari te posso aiutà"
"Sto pensando de lascià la scuola"
"Che cosa?! Perché?!"
"Non riesco a fare le cose come voglio io e se non posso farle bene allora tanto vale non farle Brì"
"Ma che stai a dì?! Ma te rendi conto dell'opportunità a cui stai rinunciando?!"
"Ma se cantà non me diverte più che lo faccio a fare!"
"Gabri stamme a sentì: non mollare adesso, datti altro tempo. Devi lottà come hai sempre fatto. Che senso ha rinunciare ora che ce sei così vicino?! Aspetta ancora un po', fallo per me"
"Non lo so fratè, non penso servirà..."
"Tu devi darti altro tempo, capita a tutti un momento no ma non tutti riescono a superarlo senza rinunciare. Fidatè, aspetta perché sennò te ne penti"
"Forse hai ragione..."
"Togli il forse"
"M'hai convinto fratè" automaticamente sorrido, sono felice che abbia deciso di ascoltarmi. Lo abbraccio
"Puoi sempre contà su di me, qualsiasi cosa ti serva basta che lo dici, lo sai"
"Lo so Brì, grazie davvero" ci stacchiamo sorridenti e torniamo in sala relax.

[...]

È ora di tornare in hotel e mentre sono negli spogliatoi a cambiarmi mi rendo conto di una cosa: sono stato così preso da Paola che me só dimenticato di essere in sfida. Non ci credo. Devo concentrarme se voglio rimanere qua dentro. Devo lottare come un leone, só tanto bravo a dà consigli agli altri ma quando si tratta de me faccio il coglione. Esco fallo spogliatoio e non guardo in faccia nessuno, non devo pensare a nessuno.
"Mattia" mi blocco sul posto, non ha gridato il mio nome ma anche quel lieve sussurro è giunto alle mie orecchie. Non voglio girarmi, non voglio guardarla
"Che vuoi" la mia voce risulta più dura de quanto vorrei
"Sapere come stai" mi sembra stupido parlare così ma non ho intenzione di dargliela vinta
"Come vuoi che stia, só in sfida" ma si, facciamo finta che ho 'sta faccia da cane bastonato pe' questo
"Lo sappiamo tutti che la vincerai" la sua voce mi infonde sicurezza
"Paola ho un favore da chiederte"
"Tutto quello che vuoi"
"Lasciami stare fino al giorno della sfida, ho bisogno di stare tranquillo e concentrato"
"Come vuoi" risponde dopo qualche secondo di silenzio. Lo sento dalla sua voce che sta per piangere e senza pensarci troppo mi giro ma lei è già di spalle che corre di nuovo dentro gli studi.

•POV Paola•

Ricapitolando: mi odia, non vuole che gli stia vicino, anche la mia vista lo disgusta, mi ha chiamato Paola e quando l'ha fatto il mio nome nella sua bocca sembrava quasi un insulto. Insomma, potrei scrivere un manuale su come allontanare i ragazzi. Ho deciso che farò quello che vuole: preferisce non vedermi?! Sarò invisibile. Non vuole parlarmi?! Muta come un pesce. A volte l'affetto si dimostra lasciando spazio alla persona che amiamo.

•POV Mattia•

Siamo già a mercoledì, questa settimana sta letteralmente volando. Paola sta rispettando la sua promessa: evita di restare soli io e lei, non si siede mai vicino a me, riesce anche a non fare mai combaciare i nostri sguardi. Sento la sua mancanza ma le mie giornate ora sono quasi completamente assorbite dalla musica, così come dovrebbe essere.
Sono in sala a provare con THG, sto cantando "In rotta per perdere te" calo nel personaggio del playboy che cerca di abbordare una in un bar, mi muovo, sorrido e faccio l'occhiolino.
Fino a qui tutto bene, sono riuscito a non pensarci: a non pensare a lei. Ma la domanda che mi affligge è solo una: per quanto ancora ci riuscirò?!
Ecco, ora che sto pensando di non pensarla in realtà la sto già pensando! Fanculo.

Calamita dei guai.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora