Capitolo 5

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Mi sveglio circa un'ora prima di arrivare. Ho dormito parecchio e ho le orecchie tappate.
Quando arrivo nel mio nuovo appartamento chiamo Gwen, ma scatta la segreteria e le lascio un breve messaggio dicendole di richiamarmi appena può.
Guardo gli scatoloni nel salotto e in tutto il resto della casa che aspettano solo di essere aperti. Non ho voglia di aprirli ora, però. Sono stanca, so che dopo lo sarò ancora di più, ma poco importa: voglio fare un giro per la città e magari andare a vedere il negozio in cui dovrò lavorare, presentarmi ai miei futuri colleghi, fare una buona impressione, eccetera.
Decido di andare a piedi, da quello che ho capita il negozio è solo a qualche isolato dall'appartamento.
Controllo l'ora, sono le 5.30 del pomeriggio. Non è presto e neanche tardi, posso andare con calma.
Mi guardo intorno e non posso fare a meno di ammirare le case tipiche londinesi con i tetti spioventi e i mattoni a vista, alcune sono più moderne, invece.
Quando arrivo davanti al locale mi viene subito da sorridere. Una grande insegna luminosa cattura la mia attenzione: "Joe's Music Center".
In vetrina ci sono tutti i dischi possibili e immaginabili, neanche nel negozio dove lavoravo prima ce n'erano così tanti. Ancora incantata, entro dentro. Vado verso il bancone e vedo un uomo sulla trentina che sta mettendo in ordine dei cd. Alza lo sguardo verso di me, occhi nocciola, qualche ruga e capelli castani completano il quadro. Ed ecco che compare un sorriso amichevole che mi fa già sentire a mio agio.
"Buona serata, posso esserle utile?"mi chiede.
"A dire la verità sì," sorrido "sono Gabrielle, lei deve essere Joe?"
"Benvenuta! Sì, sono io."
"È un piacere conoscerla," dico stringendogli la mano.
"Il piacere è tutto mio, ma dammi pure del tu," ride.
"Va bene." Mi unisco anche io alla sua risata.
Passo una ventina di minuti a chiacchierare con lui; a quell'ora di solito non ci sono molti clienti. Mi fa vedere dov'è il magazzino e mi spiega com'è organizzato il negozio. Mi da l'orario con i miei turni e mi spiega che ci sarà anche qualcun'altro che lavorerà con me, non mi dice niente al riguardo però. Va beh, domani lo scoprirò.
Saluto Joe e mi dirigo verso l'uscita , apro la porta ma purtroppo vado a sbattere contro qualcuno.
"Scusa," farfuglio. Alzo lo sguardo e rimango paralizzata dalla vista della persona che mi trovo davanti.

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