Escena 3

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Madrid, casa Ferreiro, 14:45

Macarena aveva ricevuto le ultime e-mail da Saray Vargas due giorni prima. Erano passate tre settimane dall'annuncio del ruolo, e la bionda aveva speso ore davanti al suo laptop sentendo i suoi occhi illuminarsi per tutti i post che incontrava su ogni tipo di social.

Macarena Ferreiro nel nuovo film di Zulema Zahir.

I due protagonisti per la prossima opera d'arte della Zahir hanno nome e cognome.

La Ferreiro, dopo giornate di incredulità, sapeva che dovesse mettersi all'opera. Le prime parti del film erano ormai pronte e Macarena stava facendo avanti e indietro nella sua camera ripetendo lo script. Nel giro di un'oretta si sarebbe recata nella sala meeting della troupe, dove avrebbero ricostruito le scene insieme. Aveva ansia? Non poca, ma quando si dedicava ai propri hobby non c'era nulla a fermarla.

*

Zulema guardava i fogli tra le sue mani. Le piaceva come avesse realizzato lo script. Forse per questo preferiva occuparsene lei stessa. Stringeva le labbra tra le sue dita, mentre il resto della gente circondava l'intero tavolo grigio. Abbassò i fogli sospirando e osservandosi nuovamente intorno.

"Devo sempre pentirmi di essere così impulsiva nelle mie decisioni?"

Disse, notando l'assenza della maledetta biondina. Saray aprì la porta della sala con i caffè tra le mani, poi la bloccò con il piede facendo strada ad una Macarena indaffarata.

"Non riusciva a trovare l'edificio"

Zulema sapeva non fosse vero. L'edificio era letteralmente l'unica cosa che giaceva in quel luogo, ma apprezzava ogni sforzo dell'amica per non farla imbestialire. La mora offrì uno sguardo omicida alla bionda, la quale aveva ormai preso posto con il fiatone e portava fotocopie tra le mani. Macarena la guardò chiedendole scusa con gli occhi e, a dirla tutta, Zulema non aveva voglia di prendersela tremendamente per ogni singola cosa. Non aveva ancora raggiunto quella frustrazione quotidiana.

Zulema prese il caffè che le venne offerto. Sorseggiò e sospirò portando le mani incrociate sul tavolo.

"Buenas, a todos"

Ci volle qualche minuto prima che spiegasse tutto ciò che si aspettava dagli attori, dopodiché diede il via alle ripetizioni.
Con la Zahir non si trattava mai di prove semplici, lo sapevano tutti. L'intera stanza diventava troppo silenziosa, e i suoi occhi erano come lenti d'ingrandimento spaventose. L'unico rumore erano gli stivali della gitana farsi vivi nel silenzio, quando Zulema aveva bisogno dell'ennesimo caffè. Sebbene la donna fosse attenta a catturare un primo errore commesso, continuava a guardare Macarena con la paura che non sarebbe rimasta delusa di nuovo. Aveva ormai capito che la bionda fosse da non perdere, che la Macarena dal viso dolce e gli occhi chiari avrebbe interpretato il ruolo alla perfezione. Non sapeva ancora se quello che sentiva fosse felicità o una sorta di strana invidia, ma qualcosa c'era, un qualcosa che appariva in lei ogni volta che guardava la ragazza.

Zulema controllava le interazioni tra lei e Fabio. I due parevano avere già una buona chimica, erano spontanei come se si conoscessero da una vita, in fin dei conti tutto stava andando per il meglio. Dopo le prove Saray offrì un altro giro di bevande alle persone nella sala. Macarena rimase nell'aula insieme a Zulema una volta che gli altri membri seguirono la gitana. Il tempo di prendere una sigaretta e la bionda decise di farsi avanti e parlare alla donna.

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