𝟐.𝟕 𝐥𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭à 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐥𝐮𝐜𝐢

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- 𝐏𝐀𝐑𝐈𝐆𝐈 𝐔𝐍𝐀 𝐅𝐄𝐒𝐓𝐀 - 𝐇𝐄𝐌𝐈𝐍𝐆𝐖𝐀𝐘 -



"Magicae servavit..."

"Et terminus..."

"Magicae servavit..."

"Et terminus..."

"Magicae serv..."

La porta si spalancò di colpo interrompendomi.

A quel colpo caddi dalla sedia.

"Lo odio da mor..."

"Porca troia! Harry!" esclamai rialzandomi.

"Oh scusa El... che f... ah provi di nuovo quegli incantesimi"

"Si e forse sono vicina, sono abbastanza sicura di aver trovato la formula giusta."

"Beh visto che puoi usare la magia senza bacchetta non è che potresti far capitare un piccolo incidente a Dudley? " mi chiese.

Dopo la fine della scuola avevo raccontato ad Harry alcune cose, omettendo però delle parti, gli avevo raccontato che la mia magia si era evoluta e che era decisamente troppa quindi volevo contenerla ma niente di più.

"Per quanto mi piacerebbe non posso"

Harry si lasciò cadere e sbuffò.

"Devi andare per forza?" chiese a un tratto.

"Sì, Harry e Blaise sarà qui tra un paio d'ore però come mio solito non ho ancora finito di preparare i bagagli"gli risposi mentre mettevo i miei libri nel baule.

"Sai mi hai detto la stessa frase due ore fa" disse girandosi con un sopracciglio alzato.

"E... ?"

"Due ore fa El..." ripetè.

"Oh merda!" esclamai capendo il mio ritardo.

"Mancano cinque minuti! E tu smettila di ridere idiota!" urlai correndo da una parte all'altra e lanciando una gelida occhiata a mio fratello.

Ding Dong!

"Per Merlino!"

Harry continuò a ridere finchè non gli lanciai un libro sul naso.

"Ahia!"

"Vai ad aprire idiota invece di stare lì impalato e ridammi il libro che mi serve!" dissi strappandogli di mano "Persuasione" di Jane Austen.

"Okay okay" e si alzò uscendo dalla camera.

Buttai totalmente a caso le cose nel baule e presi la mia borsa catapultandomi giù dalle scale.

"Ci sonooo!" urlai.

Mi lanciai letteralmente sulla scala, infatti inciampai sull'ultimo gradino e finii sul pavimento di faccia.

"Potter sempre in ritardo eh?" riconobbi immediatamente la voce di Blaise e quando alzai la testa vidi la sua mano tesa verso di me per aiutarmi.

"Ma sta zitto Zabini" sibilai mentre mi alzava.

"Questa lampada è identica a quella di mia nonna" esclamò una voce roca alle spalle di Blaise.

"Theo!" dissi abbracciandolo.

"Ehi" sussurrò lui.

"Dobbiamo andare è ora" Blaise guardò l'orologio.

"A presto Harry" esclamai stritolando mio fratello in un'abbraccio.

𝐓𝐇𝐄 𝐋𝐀𝐒𝐓 𝐁𝐑𝐄𝐀𝐓𝐇 || 𝐄𝐥𝐢𝐬𝐞 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫💨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora