🔵 ||𝐃𝐚𝐛𝐢 𝐗 𝐌𝐚𝐥𝐞𝐑𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫

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Odiavo quel quirk... Tuttavia era l'unica cosa che mi permetteva un posto nella lega dei villan.

Quella settimana ci trovammo in mezzo a più battaglie, e puntualmente i miei occhi erano praticamente distrutti: il mio raggio visivo era notevolmente ridotto, la mia vista si sfocava all'improvviso, le palpebre si erano leggermente gonfiate e bruciavano a morte e gli occhi erano maledettamente secchi.
Dovevamo curarci da soli e con le poche cose che avevamo, solo che non vedevo bene e di conseguenza mi era difficile trovare quello che mi serviva, quindi mi facevo aiutare da Dabi.

<<Dove hai messo la roba?>>

<<Hem... Prova a guardare nel cassetto sotto lo specchio.>>

<<Eccoli qua.>>. Il ragazzo si sedette sul letto a gambe incrociate difronte a me e iniziammo con il "trattamento".

<<Vieni qua altrimenti non ci riesco.>>. Mi fece incrociare le gambe attorno al suo bacino, devo ammettere che la cosa fu abbastanza imbarazzante però mi piaceva stargli così vicino e sentire il calore del suo corpo contro il mio.

<<Okay fermo così...>>. Con la mano separò leggermente le mie palpebre e mise qualche goccia di collirio.

<<Bravo, strano che non fai storie.>> disse per poi prendere un cubetto di ghiaccio da passarmi sulle palpebre.

<<Signore e signori, ecco a voi gli svantaggi dell'essere il figlio di Shota Aizawa.>>

<<Non nominarlo nemmeno per scherzo. Te l'ho già detto.>>.
Per qualche secondo regnò un silenzio assurdo, che spezzai poco dopo cambiando argomento cercando di alleggerire l'atmosfera.

<<Devo assolutamente parlare con Shigaraki, se continuo di passo divento ceco...>>

<<Chiedigli se può esonerati dalle missioni per un po' così ti riposi.>> disse cominciando a spalmare la crema sulla mia pelle.

<<Sì, credo sia la soluzione migliore...>> risposi per poi aprire gli occhi... Il "panorama" difronte a me era incantevole, i suoi occhi blu ghiaccio fissavano incessantemente i miei.
Pochi secondi e nemmeno mi accorsi di aver ridotto le distanze tra i nostri volti. Le nostre labbra, sempre più vicine, e la paura di non essere accettato più forte...
Lui si fece avanti e come due calamite ci attaccammo. Le sue labbra, la sua bocca, la sua lingua, era tutto per me... Le sue mani raggiunsero svelte la mia schiena e il mio petto sotto la felpa e le mie i suoi capelli.
Non pensavo un bacio, anzi, un suo bacio, potesse racchiudere tanta passione...
Senza mai staccarsi da me fece aderire la mia schiena al materasso e mi levò la maglia, per poi tempestarmi il petto di baci umidi e succhiotti.

<<D-Dabi...>>

<<Si?>> rispose staccandosi e mettendosi con la sua fronte sulla mia.

<<Non sono gay.>>

<<Seh certo e nemmeno i nostri amichetti la sotto.>> rispose ghignando, alludendo alle erezioni che si erano formate nei nostri pantaloni, per poi continuare con il suo lavoro...

𝕄𝕙𝕒 || 𝕆𝕟𝕖-𝕊𝕙𝕠𝕥𝕤🙃❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora