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Rimasi a fissare il muro per circa dieci minuti, la mia mente era invasa da mille pensieri diversi, mi alzai da per terra e mi ricomposi, adesso gliela faccio pagare a quella testa di cazzo (poco bipolare mi dicevano).
Uscì infuriata dalla camera e me ne andai di sotto per farmi un caffè; feci il mio ingresso nella stanza e tutti mi guardarono storto, penso che avevano sentito, un motivo in più per affogare Cinque. Ignorai gli sguardi e me ne andai in cucina.
V: PORCA TROIA NEMMENO UN GOCCIO DI CAFFÈ CI STA
Svuotai la credenza ma ovviamente non ci stava nulla. Me ne sali in camera mia e mi guardai allo specchio; avevo ancora il vestito rosso, a sto punto è meglio se mi cambio.

 Me ne sali in camera mia e mi guardai allo specchio; avevo ancora il vestito rosso, a sto punto è meglio se mi cambio

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Okay meglio, non avevo voglia di fare nulla, così me ne andai in biblioteca a cercare qualcosa di compromettente.
C: abbiamo appena finito e già mi riprovochi
V: senti Cinque levati dalle palle hm
C: quanta finezza
V: voglio stare per i cazzi miei
C: sei arrabbiata per prima?
V: nooo pff, mi hai solo stuprata
C: tanto lo so che lo volevi pure tu
V: direi di no
C: convinta tu
V: bene, vai via.
C: hmmm, no :)
V: stronzo
C: principessa vuoi il secondo round?
V: non ci tengo
C: allora vedi di fare meno la troia con me
V: ma anche no :)
C: a tuo rischio e pericolo
V: hmhm
Mi stavo altamente alterando.
C: hai alzato gli occhi al cielo
V: si e allora?
C: aspetta solo che gli altri se ne vadano di casa.
Se ne andò incazzato a livelli lunari.
V: stronzo.

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