"Allora Margo....chi era al telefono se posso chiederti?"Stavamo passeggiando lungo la strada, e non appena avevo accettato il suo passaggio un sorriso gli aveva illuminato il viso.
Nel pomeriggio non c'era tanta gente in giro.
Di solito le strade erano colme di un consueto via vai, ma stranamente in quel momento, c'erano al massimo due o tre persone."Oh....ecco, era una mia amica." arrossii violentemente.
"È successo qualcosa di brutto?" sembrò preoccupato.
"Nah. Devo solo andare a casa sua oggi."
"Come mai ?"
Invadente? Forse.
"Ehmm..." non sapevo proprio se dirglielo.
Insomma, ci eravamo conosciuti da pochissimo."Non me lo dire se vuoi. Tranquilla." sorrise e con ciò sfiorò impercettibilmente il mio braccio con la sua mano, mandandomi un inspiegabile brivido.
"No no. È solo che mia mamma è fuori per lavoro." dissi tutta affranta.
"Lo fa spesso, eh?"
"Qualche volta. Ma lo fa per me."
Annuì, e il suo sguardo si spostò altrove.
Continuammo a camminare e restammo in silenzio."Quanti anni hai Margo?" disse all'improvviso.
"Diciannove."
"Hm."
In quello stesso momento ho avuto un brutto presentimento.
Ma non ci feci caso."E tu ?" gli chiesi.
"Ventuno." disse facendo un mezzo sorriso.
"È strano però."
"Cosa?" aggrottò le sopracciglia.
"Non ti ho mai visto qui in giro." lo guardai con attenzione.
"Oh...mi sono appena trasferito." disse scrollando le spalle con noncuranza.
"Da dove esattamente?"Sembrava astio a rivelarmi la sua precedente sistemazione.
Cavolo, avevo fatto un casino!" Mi disp-"
"Holmes Chapel." disse rapidamente.
Riflettei.
"Mai sentito..." dissi.
"Già." disse all'improvviso nervoso.
"Allora...come mai qua?"
"Lavoro. Cerco lavoro."
"Che tipo?"
"Qualsiasi va bene." attraversammo le striscie pedonali.
Raggiungemmo un viale alberato, e alla fine di questo, una casetta con un giardinetto intorno."Oh...ci siamo." dissi.
"È questa la casa della tua amica?" chiese squadrandola.
"Si." mi avvicinai al citofono e schiacciai il pulsante.
Partì un segnale acustico.Chi è?
"Verdienne, sono io." parlai.
Non conosco nessun "Io".
Alzai gli occhi al cielo mentre Harry ridacchiava. La solita.
"Aprimi scema."
La sentii sbuffare dall'altra parte e il segnale acustico si interruppe.
Il cancello si aprì.All'improvviso mi sentii tirare leggermente per una manica.
Mi voltai e davanti a me trovai Harry sorridente."Devo andare. È stato un piacere accompagnarti."
"Grazie, anche per me."
Sembrò indeciso sul da farsi.
Un secondo dopo sentii le sue labbra sulla mia guancia.
Erano morbide....e calde.
Ma fu un secondo.
Presto abbandonarono la mia pelle, e io sentii improvvisamente troppo freddo."Ci vediamo!" cominciò ad allontanarsi e scosse la mano.
Non so perché non reagii.
Il "bacio" mi aveva del tutto rimbecillita.Anche quando lui scomparve dalla mia vista rimasi come paralizzata.
Secondi e minuti, penso."Wow." una voce riscosse i miei pensieri e finalmente riuscii a muovermi.
Sussultai.Verdienne era in piedi affianco a me, infagottata in una tuta rosa shocking.
Con motivo a paperelle.
Non so perché l'ho detto.In faccia aveva stampato un sorriso pervertito e mi fissava.
In un modo che non mi piaceva."Aaah! Smettila di guardarmi in quel modo!" esclamai e mi diressi verso la porta di casa sua.
Lei mi seguì, ma mantenne la stessa espressione.
"Non lo vedrò mai più! Insomma, quante probabilità ci sono che lo riveda?! Non mi ha dato manco il suo numero di telefono! " sospirai quando entrai finalmente in casa.
"Ho il sospetto che te lo abbia infilato in tasca." sogghignò.
Mi bloccai a quelle parole.
"Cosa?! No....non può...." scossi la testa e rovistai le tasche della mia giacca.
E si.
Un foglietto bianco con sopra scritto HARRY e con di fianco scritti una serie di numeri venne estratto dalla mia tasca.
Lo fissai incredula.
"Credo che me l'abbia infilato mentre mi ha dato il bacio..." sussurrai sconvolta.
"Tu credi?"
E con ciò scoppiò in una risata fragorosa.
-----------------------------Spazio autrice :
Perdonatemi....
Non aggiorno da un botto di tempo -_-
Ma riuscirò a sdebitarmi.
Per adesso ve piasa la storia??Muriel
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Animals || H.S ➶
Teen FictionSTORIA MIA, NON TRADOTTA Il suo respiro mi sfiorò il collo, mandandomi in pallone. Odiavo l'effetto che aveva su di me. "Non puoi sfuggirmi, questo lo sai vero?" Chiusi duramente gli occhi non volendo farmi vedere in quello stato da lui. "O devo far...