6. Il lato stravagante

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Sophia scese lentamente le scale del dormitorio, fermandosi infine sull'orlo dell'entrata della sala comune e trovandola totalmente cambiata, che quasi non la riconobbe affatto.

Era colmo di studenti vestiti e sistemati in modo impeccabile: alcuni con vestiti lunghi, da club e per la maggior parte corti pieni di brillantini olografici.
La luce del Lago Nero era sovrapposta a quella dei led verdi, che illuminavano due banchetti pieni di cibo spazzatura e bibite di tutti i tipi.

Così la bionda si immischiò alla massa dei suoi compagni, che intanto ballavano e cantavano a squarciagola con la musica alta.
Ma mentre iniziò ad adattarsi all'atmosfera della stanza, scorse la persona che era curiosa di vedere più di chiunque altro.

Seduto sul divano in pelle nera della stanza – quella sera spostato più infondo per fare spazio – c'era il moro dallo sguardo irresistibile, che osservava tutti di sottecchi, completamente solo. Quella vista non piacque affatto alla ragazza, perciò smise di ballare e si diresse verso di lui con passo parecchio lento.

Mattheo appena la vide perse la testa; per lui era sempre bella e quel vestito faceva risaltare di più le sue curve. I suoi occhi scuri si illuminarono vedendo il suo viso perfetto e immediatamente cambiò espressione, diventando malizioso e con un ghigno stampato in faccia.

«Non vieni a ballare?» chiese Sophia sedendosi accanto a lui, anche se evidentemente non doveva nemmeno rivolgergli la paura, dato che poche ore prima rideva alla battuta di Draco Malfoy.

«Non ho mai ballato.» rispose lui, schietto.

«Davvero? Beh, esiste sempre la prima volta!» esclamò l'altra prendendo la sua grande mano e portandolo in mezzo all'ammasso di studenti.

«Segui me, okay?» gli chiese alzando entrambe le sopracciglia, mentre il ragazzo annuì senza troppe domande.

Sophia Anderson si mise girata di spalle e subito dopo prese nuovamente le mani di Riddle, portandole ai suoi fianchi e facendo combaciare i loro bacini lentamente. Successivamente, inizió a ondeggiare accompagnata dai movimenti del giovane dietro di lei, che non smise di osservare le loro mani una sopra l'altra.

Per Mattheo sembrò un sogno quella situazione, ma ben presto si accorse che invece era la realtà, così si impegnó a ballare e a sfruttare quel momento.

«Stai andando bene.» disse la bionda dopo un momento.

«Lo sapevo già, ma grazie.» rispose Mattheo con un sorriso beffardo sul viso.

Ma qualcuno li interruppe senza alcun preavviso, sistemandosi dinanzi a loro con le braccia conserte sotto ai seni.
Pansy Parkinson li osservò per qualche secondo, con il corpo fasciato da un vestito verde scuro, e subito dopo spiccicó parola con un tono di voce minaccioso.

«Levati, Anderson.» gridò lei per sovrapporre la sua voce alla musica fin troppo alta.

«Perché dovrei farlo, Parkinson?» ribatté questa infastidita, mentre il giovane moro guardò tutta la scena.

«Perché devo ballare io con Riddle.» rispose lei andando verso il ragazzo, prendendo la sua mano che fino a poco prima era sul fianco della bionda e strattonandolo più in là rispetto a dove erano sistemati.

In quel momento Sophia allungò la mano verso Mattheo, che intanto la guardò sofferente per essersi fatto trasportare dalla corvina.
Lei sentì il suo cuore spezzarsi, ma non si sarebbe fatta sopraffare dalla tristezza per una stupida ragazza, così corse da loro facendo attenzione a non cadere con i tacchi.

«Faresti meglio a non metterti contro di me, Parkinson.» disse riprendendo la mano del Serpeverde e mettendo nuovamente in atto la posizione precedente.

Dovette salire di livello per far capire a Pansy che quel ragazzo non sarebbe rimasto con nessuno se non con lei. Così mise la testa appoggiata alla spalla di Riddle mentre questo posizionò lo sguardo verso l'incavo del suo collo.

Sentì il fiato caldo di lui soffiare sulla sua pelle e inaspettatamente le vennero i brividi e le farfalle nello stomaco.

«Se continui in questo modo, dovrai pagare le conseguenze.» sussurrò Mattheo al suo orecchio sinistro, prima che la bionda potesse girarsi verso di lui e cambiare posizione mettendosi davanti.

Mise le mani dietro al collo del ragazzo mentre lui tenne di nuovo i suoi fianchi, continuando a guardarla negli occhi.

«Cosa intendi?» chiese lei a poca distanza dal suo viso.

«Non avrò pietà a sbatterti a letto, biondina.» rispose Mattheo sensualmente.

«Mmh... e se non volessi?» lo provocò la ragazza.

«Vorrá dire che ti obbligherò.» rispose il moro dopo aver guardato alla sua destra e aver accennato una risata.

Lei si morse il labbro inferiore, osservando come la lingua dello studente rotolava circolarmente all'interno della sua guancia.
Si avvicinò sempre di più al suo viso e i loro respiri iniziarono a fondersi assieme, con un retro gusto di tabacco.

Sapevano entrambi che stavano iniziando a riservare dei sentimenti, e quella situazione poteva dimostrarlo benissimo. Crearono una specie di bolla intorno a loro, come se esistessero solo i loro sguardi in quel momento.
La musica rimbombò nelle orecchie di entrambi, ma cercarono di non farci caso, così da continuare ad avvicinarsi.

Bastava solamente una piccola mossa e le loro labbra si sarebbero unite, così come i loro corpi completamente attaccati senza nessun preavviso.
Mattheo Riddle si stufó di aspettare, così si buttò tra le labbra rosee della ragazza, formando un dolce bacio accompagnato dalle loro lingue che intanto si attorcigliarono velocemente.

Sophia posò una mano sulla guancia del ragazzo e continuarono a baciarsi appassionatamente fino a quando la musica cambiò ritmo.
Nessuno dei due poté crederci, difatti rimasero a fissarsi negli occhi per interminabili minuti, come se il tempo non condizionasse la loro voglia di continuare.

«Sei durata meno di una settimana, Anderson.» disse il Serpeverde sghignazzando.

Ebbene sì, era passata meno di una settimana da quando avevano fatto amicizia, ma prima la bionda ragazza non pensava che ci potesse essere un approccio tra loro.

«Non credo proprio, caro mio, sei stato tu a baciarmi!» ribatté lei puntandogli un dito contro il petto.

«Sei cotta di me, biondina.» disse lui cambiando argomento, come se non volesse ammettere le sue azioni.

«Credo che lo sia anche tu, Riddle.» rispose l'altra in tono suadente.

«Adesso mi chiami per cognome?» chiese Theo aggrottando le sopracciglia, ma mantenendo comunque un sorriso divertito sulle labbra.

«Si, esatto.» confermò.

Mattheo Riddle dopo quel bacio volle dilungarsi, da una parte per trovare un'intesa e dall'altra per farla sua quella stessa sera. Ma se lo avesse fatto, sarebbe cambiato qualcosa tra di loro? Siamo sicuri che lui era in sé in quel momento?

* * *

Spazio Autrice: Per farmi perdonare, questo capitolo é un po' più lungo dei precedenti, spero vi piaccia! L'ho reso un pochetto piccante, ma cosa succederà prossimamente tra Sophia e Mattheo?
Kisses, 😏💘

"I am different" - Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora