Le prime ore del mattino furono sempre le più traumatiche, e Sophia se ne accorse molto prima di quanto lei potesse provare.
Forse, era anche per questo che la sua persona non volle tornare a scuola inizialmente, ma fu costretta e la sua buon anima non poté fare nulla per cambiare direzione.«Sprecare il mio tempo in Incantesimi? Pff, che sciocchezza.» disse Draco Malfoy nel bel mezzo della colazione, mentre la bionda Serpeverde assaporò con gusto un muffin al cioccolato, ricoperto in parte da pezzetti minuscoli di cocco.
«Se la tua opinione é questa, come mai hai accettato di rivenire a Hogwarts?» chiese Blaise Zabini con sguardo totalmente confuso.
«Non lo avrei fatto se mio padre non mi avesse costretto, caro Zabini.» rispose l'altro come se la sua affermazione precedente fosse ovvia agli occhi di tutti.
Fu così per la maggior parte degli studenti presenti, e questo Sophia Anderson lo sapeva bene dato che ci era passata anche lei.
La prima lezione mattutina sarebbe stata 'Incantesimi' da ciò che aveva accennato Malfoy qualche minuto prima, perciò con la lentezza di tre bradipi assonnati, i giovani Serpeverde, finita l'abbondante colazione, si diressero verso l'aula del professor Flitwick, già in vena di spiegare un nuovo argomento che avrebbero affrontato quell'anno.
Ma, per tutta l'ora, la giovane bionda fece finta di ascoltare le sagge parole di quell'uomo dalla bassa statura; lei non stava affatto prestando attenzione a come muovere la propria bacchetta per creare delle scintille di luce da cui sarebbe nato poi il suo incantesimo, ma bensì pensò alle parole della preside McGranitt riferite la sera prima. Lei morì dalla voglia di scoprire chi fosse quel tanto atteso ragazzo che, col passare del tempo, sarebbe entrato in scena all'ora di pranzo. Si fece sovrastare talmente tanto da quel pensiero che non si accorse nemmeno di essere la penultima della classe ad uscire, così sbatté freneticamente le ciglia per scappare da quello stato di trans e sistemò il materiale scolastico all'interno della sua borsa a tracolla che successivamente portò su una sola spalla, prima di dileguarsi da quella piccola ma spaziosa stanza.La sua mente continuò a rimuginare sull'aspetto del nuovo alunno: Come si chiama? Come sarà fatto? Quanti anni avrà?
Queste furono le solite domande che rimbombarono nella sua testa da più di un'ora ma, fortunatamente, lo avrebbe scoperto tra pochi minuti. La bionda ragazza raggiunse di corsa la grande sala e si sedette composta di fianco a un certo Terence Higgs, ex cercatore di Quidditch appartenente alla Casa di Serpeverde, un ragazzo a dir poco carino con un ciuffo biondo leggermente colmo di gel per capelli tirati in alto e degli occhi meravigliosamente azzurri, come le acque dell'oceano, tanto che Sophia all'inizio del secondo anno si perse completamente al loro interno, ma non lo disse a nessuno poiché quella misera cotta passó dopo due settimane di estenuante studio.
Tutti in quel luogo furono gioiosi che quel giorno fu arrivato dopo interminabili ore. L'intera commissione di docenti si sedette lentamente ai propri posti e Minerva McGranitt richiamò l'attenzione di tutti compiendo il gesto della sera prima.«Come già accennato ieri, oggi accoglieremo un nuovo studente che come gli altri sarà smistato nella sua rispettiva Casa, vi prego di accoglierlo come se foste la sua famiglia.» disse l'anziana strega e subito dopo fece cenno al signor Gazza, un uomo altrettanto vecchio dai capelli unti nonché custode del castello, di aprire le enormi e invalicabili porte dorate e colme di ornamenti della sala.
Gli occhi degli studenti rimasero incollati dopo che videro la persona al lato opposto della soglia d'ingresso, soprattutto Sophia fu incantata terribilmente da quello sguardo cupo ma curioso. Non si ritrovò il solito ragazzino timido e nervoso del primo anno, ma bensì un possente diciassettenne dalla carnagione leggermente olivastra e dagli occhi scuri alquanto irresistibili. Portò indosso una tuta grigia seguita poi da una normale maglietta bianca dalle maniche corte, come se non avesse freddo alle braccia all'inizio di Settembre. Il ciuffo riccio di capelli nascose in gran parte il suo volto, mentre camminò deciso verso lo stesso identico sgabello della sera prima, consapevole di avere tutti gli sguardi di ogni singolo studente puntati addosso.
Bisbigli, risa, commenti e ben altro uscì dalle bocche dei vari alunni, tranne che per la giovane bionda, ancora immobile dalla presenza del ragazzo moro. La preside McGranitt, subito dopo essersi alzata in piedi e averlo raggiunto, gli mise in testa il cappello parlante e Sophia vide un'espressione di puro disgusto formarsi sul viso dello studente seduto sullo sgabello.«Ma che bella sorpresa, non credevo avessi il coraggio di frequentare questa scuola.» iniziò a commentare il cappello, accompagnato dai rumorosi sospiri del nuovo arrivato.
«Quasi mi spiace dire...» tentò, ma venne interrotto dalla voce roca e seria del ragazzo.
«Dillo.» impose questo, seguito da una risata spezzata del vecchio cappello.
«Mh...é quasi un piacere avere un giovane Riddle qui con noi, e so già dove smistarti.» continuò il cappello.
Solo in quel momento i mille volti degli studenti cominciarono ad assumere un colorito innaturale, peggio del diventare pallidi. Udire quel cognome per loro fu peggio di farsi crollare il mondo addosso.
Ma, questo a Sophia Anderson non importò affatto, per nulla. Forse, avere un Riddle che girovagava per la scuola non era granché, ma era meglio di ritrovarsi il Signore Oscuro resuscitato dinanzi agli occhi.«Senza dubbi dico che tu sei un...Serpeverde!» gridò infine il cappello, ma appena Riddle si alzò dal suo posto non raggiunse il tavolo di quelli che ben presto sarebbero stati i suoi compagni, ma se ne andò ulteriormente dalla grande sala senza essere sgridato da nessun professore lì presente.
Quando uscì dalla stanza alla bionda Serpeverde dispiacque parecchio, capendo di rado la sua situazione, così lo seguì con lo sguardo fino a che, questo, diventò un piccolo pallino nero all'orizzonte.
«Ma cosa gli é preso a quel irresponsabile?» chiese Draco Malfoy un posto più distante da quello di Sophia.
«Non saprei, ma voglio scoprirlo.» concluse lei, intenta ad alzarsi dalla lunga panca e inseguirlo.
* * *
Spazio Autrice: eccomi di nuovo! Oggi ho aggiornato due volte perché non sapevo che fare haha. No, ok, a parte gli scherzi in realtà volevo farvi immaginare meglio la situazione. Ditemi cosa ne pensate!
Alla prossima,
Kisses, 🖤💘
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"I am different" - Mattheo Riddle
Hayran KurguTutti i componenti del Mondo Magico conoscono quel cognome che rappresentava il più oscuro dei maghi: 'Riddle'. Difatti chiunque si presenti con quel piccolo particolare é temuto dall'intera generazione. Questo é costretto a passarlo chi, come il g...