Le lacrime si espansero lentamente all'interno degli occhi della ragazza, poi caddero e rigarono le sue guance. Quel viso tanto dolce quanto pallido iniziò a diventare leggermente roseo, mentre lei si sentiva completamente inutile, delusa.
Non riuscì neanche a parlare, per la gola secca e la voce molto flebile.Mattheo la guardò, deglutendo per una sola volta.
L'immagine di quella studentessa in lacrime lo faceva sentire un disastro; riusciva sempre a ferire chiunque si affezionasse a lui.Dopo aver compiuto quel gesto, seppe perfettamente di aver perso quella bella ragazza.
Certo, Sophia Anderson aveva pensato una centinaia di volte a una situazione del genere, perché era possibile che uno come Mattheo avesse bevuto parecchio la sera prima.Lei non disse una parola e lui fece lo stesso.
Pochi secondi dopo, però, la giovane bionda non sopportava più quello scenario, allora decise di farla finita una volta per tutte, indietreggiando e correndo via per i corridoi.
Si era illusa, senza pensare alle conseguenze che sarebbero avvenute in futuro.
Per gli altri poteva sembrare una sciocchezza offendersi solo per un bacio dimenticato, ma per lei quello era molto importante e non riusciva a farne a meno.Mentre correva un'emozione negativa la logorava dentro, fino a farla piangere ininterrottamente.
Andò verso una panca di legno, attaccata alla parete giallastra di un corridoio, e si sedette con le mani sul viso.
Fortunatamente tutti gli studenti erano a lezione di Storia della Magia, perciò poteva sfogarsi quanto voleva, senza essere vista da nessuno. Ma lei non aveva idea che uno dei ragazzi dagli occhi ipnotici girovagava per il castello, in cerca di qualcosa da fare.
Draco Malfoy, quel giorno, non aveva nessuna voglia di andare a lezione, e sembrava che il professore di quella determinata materia non si fosse neanche accorto della sua assenza.
Camminò a lungo, fino a che sentì dei continui singhiozzi non molto lontani dalla sua persona.
All'inizio pensó che fosse solo frutto della sua immaginazione, poi risentì nuovamente quei lamenti strozzati.Percorse la fine di quel corridoio umido, poi si accorse di non essere solo.
Vide Sophia piangere, con il viso tutto rosso e le lacrime che ricadevano sul pavimento.
«Anderson?» la richiamò, mentre si avvicinava cautamente a quella esile figura.
Lei si accorse poco dopo di essere fissata da qualcuno, così tirò su col naso e si asciugò velocemente le guance.
«Vattene, Malfoy.» rispose con gli occhi gonfi.
Il biondo Serpeverde la fissò per qualche secondo, poi si sedette al suo fianco e si torturó le mani nervosamente, intanto che trovava le parole giuste da dire. Non era una persona che amava consolare gli altri, difatti non aveva idea di come far uscire un lato dolce di sé stesso.
«Perché piangi? É successo qualcosa?» le chiese dopo attimi di silenzio interminabile, cercando il suo sguardo ferito.
Sophia si girò dalla sua parte, ma scoppiò a piangere successivamente, immaginando di essere davanti a Mattheo.
Si buttò tra le braccia del suo peggior amico, affondando il viso sulla sua spalla, mentre lui tenne ben stretti i suoi fianchi con una mano e l'altra la utilizzò per accarezzare lentamente i capelli dorati della giovane.«Riguarda Mattheo.» rispose tra i singhiozzi.
«Come?! Che cosa ti ha fatto quel deficiente?». Si staccò immediatamente da lei, con la rabbia che sgorgava dagli occhi e i pugni che si chiudevano ferocemente.
La ragazza trasalì per quella reazione avventata, ma si trattenne prima di dire qualcosa che poteva farlo innervosire ancora di più.
Stette in silenzio per un paio di secondi, poi analizzò con cura l'aspetto del ragazzo: il suo volto era diventato paonazzo per la rabbia venuta allo scoperto, gli occhi cristallini si vedevano molto bene, per via del contrasto del rossore sulle guance, mentre i capelli erano spettinati di poco nella parte sinistra, dopo lo scatto che aveva messo in scena precedentemente.
Anche se non era per niente il momento adatto, confessò mentalmente a sé stessa di avere davanti un'affascinante ragazzo.
«Vedi... ieri sera ci siamo baciati, ma lui probabilmente aveva bevuto molto prima che io arrivassi.» disse Sophia sedendosi composta.
«Quindi, suppongo che si sia dimenticato.» continuò lui, scuotendo la testa in segno di disappunto.
«Purtroppo sí.» rispose lei con lo sguardo basso, sospirando.
«Ti avevo avvisata, Anderson. Lui ha sempre avuto questo atteggiamento, anche quando viveva da me a Villa Malfoy.» spiegò l'altro, con tono duro. «Ha un cuore di pietra, quindi non ti aspettare che cambi da un momento all'altro.»
«Tu dici?» gli chiese ella, con un broncio che quasi toccava il pavimento.
«Io la penso in questo modo, anzi per me è solamente un imbecille!» esclamò deciso, osservando come quella studentessa avesse la sua piena attenzione a quello che diceva.
«Il consiglio che ti do é di lasciar perdere le persone che ti fanno solo del male.» aggiunse questo, con coraggio.
«D'accordo.» rispose Sophia, annuendo di tanto in tanto.
Il sol pensiero di essere stata aiutata da Draco le fece scombussolare le proprie aspettative, così fece una domanda che lui non poteva nemmeno immaginarsi.
«Malfoy.» disse semplicemente, prima di ricevere l'attenzione dello studente. «Perché prima ti prendi gioco di me, e pochi giorni dopo mi tiri su il morale?» gli chiese, corrugando la fronte cadaverica.
«Beh, in realtà, inizialmente tendevo a darti fastidio per ricevere la tua attenzione.» confessò questo, leggermente imbarazzato, mentre la bionda ragazza rimase zitta, sbigottita da quelle parole spontanee. «Ma quando è arrivato Riddle, diciamo che ho perso le speranze.» continuò, con lo sguardo dolce della ragazza puntato addosso.
Nelle vacanze estive dell'anno precedente, aveva sempre un grosso timore di ritrovarsi Mattheo a scuola. Non lo avrebbe mai ammesso, neanche se fosse stato da solo in una stanza, ma per lui quel giovane diventava ogni giorno più bello, perciò sarebbe stato un gioco da ragazzi approfittarsi del suo aspetto esteriore per fare colpo sulle studentesse di Hogwarts. E Draco – essendo il Serpeverde più gettonato tra tutti – non lo avrebbe mai permesso.
«Perso le speranze, per cosa?» chiese subito dopo Sophia, vogliosa di saperne di più.
«Di conquistarti, Anderson.» rispose lui, rosso in viso.
Sapere che il ragazzo più antipatico della scuola aveva una cotta per lei, la fece sentire strana ma sorpresa allo stesso tempo.
Non si aspettava minimamente quella confessione, ma si addolcì e non poco.Malfoy, a quel punto, premette le labbra in una linea sottile, consapevole di essere stato uno sciocco a riferire quelle parole.
Provó ad alzarsi, ma la presa di Sophia sul suo polso lo fece sedere nuovamente sulla panca. Non ebbe nemmeno un momento per replicare, che le labbra morbide della ragazza si incollarono alle sue con una mossa veloce.
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"I am different" - Mattheo Riddle
FanfictionTutti i componenti del Mondo Magico conoscono quel cognome che rappresentava il più oscuro dei maghi: 'Riddle'. Difatti chiunque si presenti con quel piccolo particolare é temuto dall'intera generazione. Questo é costretto a passarlo chi, come il g...