Una volta concluso il bacio il minore chiuse gli occhi e prese dei grandi e profondi respiri con l'intento di calmarsi e far tornare regolare il battito del suo cuore, alzò con estrema lentezza le palpebre pronto a coricarsi a letto, il giorno dopo -o meglio il giorno stesso dato che la mezzanotte era ormai passata da un pezzo- sarebbe dovuto andare a scuola. Ma non appena gli occhi furono del tutto aperti e riuscirono a mettere a fuoco sussultò incredulo per poi sfregarli con forza: il demone era ancora lì e lo stava fissando.« C'è qualcosa che non va? » chiese con tono fintamente innocente il biondo.
« Perché s-sei ancora qui? Non dovresti a-andartene? »
Il maggiore si sedette sulla scrivania dopo aver spostato in malo modo tutte le cose poste al di sopra di essa « Dovrei sì, ma il tuo caso è particolare, se vuoi che i tuoi demoni tacciano io devo essere sempre vicino a te. »
Panico, sorpresa e ansia presero possesso dell'umano il quale si sentì sprofondare, ghiacciò sul posto con la bocca spalancata e le mani tremanti.
"Sta scherzando vero?" non poté fare a meno di pensare.
« N-non me lo avevi detto. »
« Ops, devo essermelo dimenticato. » una mano si posò sul petto e il volto assunse una finta espressione dispiaciuta « Ma non farne una tragedia, vivere con un demone non è poi così male. »
Il più piccolo deglutì lasciandosi poi cadere sul letto così da poter ritrovare la stabilità ma anche per sfogare parte della sua frustrazione « Quindi d-da oggi s-sarai sempre c-con me? »
« Già. » confermò l'altro mentre con le mani giocherellava con una penna.
L'umano si portò le mani davanti alla faccia sforzandosi con tutto sé stesso di non rilasciare alcun suono anche se avrebbe tanto voluto urlare « M-ma come farai... C-cioè gli altri ti ve-vedranno e-e io... Io come... » cercò di spiegarsi non riuscendo però a formulare un discorso, aveva solo voglia di sdraiarsi sul letto, piangere e magari tirarsi anche qualche schiaffo dandosi dello stupido per l'idea che aveva avuto, era sua abitudine infatti nei momenti più bui schiaffeggiarsi e urlarsi contro, era un comportamento dannoso e sbagliato che lo accompagnava fin da quando era piccolo: se sbagliava si puniva, si sgridava e si insultava da solo.
STAI LEGGENDO
Damaged Soul | TaeKook
Fanfiction« E ora quell'anima in brandelli è dentro di me. » Jungkook è un timido e solitario ragazzo tormentato giorno e notte dai demoni che risiedono nella sua mente. Disperato e desideroso di trovare un po' di pace e tranquillità in una condizione che div...