Chapter two

3 0 0
                                        

Se gli occhi potessero parlare racchiuderebbero piu' di mille parole.

Non si è mai abbastanza bravi ad esprimere le proprie emozioni, molte volte anche ad accettarle e a capirle, forse per paura o timore di essere giudicati. Infatti, in quel preciso istante , entrambi si guardarono, per un attimo che sembrava infinito, durante il quale una scarica di adrenalina e sorpresa colpirono Rosa e il ragazzo. Sembra quasi l 'incontro perfetto nel momento perfetto.

Entrambi discostano subito lo sguardo e continuando ciò che stavano facendo: il ragazzo prosegui' e lei cominciò a pensare a ciò che era appena successo; fino a quando una voce la scosse dai suoi pensieri " Si chiama Christian, ha 17 anni, si è trasferito qui l'anno scorso per inseguire i suoi sogni, molto poetico non trovi?" "Si certamente, ma non coiasco il motivo per il quale me lo stai dicendo!" "Pensi che sia nata ieri? Guarda che abbiamo la stessa età tesoro, ho visto come lo guardavi , e non vedevo quello sguardo da quando in terza elementare mi hai confessato di aver baciato quel tipo strano, com'è che si chiamava..qualcosa tipo Marco, Matteo.." "Mattia, si chiamava Mattia...e comunque ti sbagli, non era lo stesso sguardo" "Quando la smetterai di mentire a te stessa potremmo riparlarne ragionevolmente e capire la prossima mossa da fare". Rosa non voleva mentire, sapeva benissimo che quel ragazzo, Christian, l'aveva colpita, forse il suo modo di camminare, o il fatto che fosse particolarmente slanciato , con quel ciuffo moro e quegli occhi cosi' scuri e profondi, che sembrasse parlassero , ma l'avevano rapita. Tuttavia , non era pronta, per qualsiasi cosa potesse succedere , non era pronta; aveva troppi pensieri per la testa e solo l'idea di poter soffrire cosi' tanto un'altra volta riusciva a tormentarla di continuo, si era ripromessa di stare lontana da tutto ciò che poteva intralciare i suoi piani, ma non sapeva che al destino non si sfugge, purtroppo.

Cosi, altre due ore di scuola passano , ed è giunto il momento del pranzo.

Nella mensa scolastica hanno gli stessi orari i secondi con i quarti  , mentre primi , terzi e quinti pranzano più tardi, il che era abbastanza conveniente per tutte le ragazze, avendo la possibilità di conoscere ragazzi piu' grandi, tranne che per la giovane bionda, il cui timore nel rivederlo cresceva sempre di piu' man mano che si avvicinava al carrello del cibo.

Infatti eccolo li' alto, bello, con quegli occhi talmente espressivi che ci si incantava; e così ...di nuovo li', a fissarsi , per un secondo, un secondo infinito, senza che nessuno dei due parlasse o proferisse parola , solamente due sconosciuti che si guardano.

La giornata prosegue, la scuola finisce con una lunga lezione di volo. Rosa però, torna a casa sollevata che questo primo giorno di scuola, che , in fin dei conti,non sia stato poi cosi' male, e forse , autoconvincendosi che quei brevi e lunghi attimi siano solo nella sua fantasia.

Un nuovo giorno è cominciato , ed oggi per la prima volta dopo molto tempo , la biondina decide di sistemarsi e farsi carina, non considerando però che non ha tutto il tempo del mondo e infatti neanche il tempo di aprire la porta per uscire di casa che il pullman parte, lasciandola li', con un cielo un po' nuvoloso che non prometteva bene.

Pensa subito a una soluzione, e cosi' , non avendo altra scelta, decide di chiamare Ivana che neanche il tempo di rispondere che già era li' , perfetta e raggiante come sempre.

"Che bella che sei sta mattina!Per chi sono questi bei capelli lisci e profumati?"

"Dai ma che dici, figurati...Semplicemente era molto tempo che non mi prendevo cura di me stessa!" "Eh ci risiamo!!Senti ma..hai per caso visto quel bel ragazzo questi giorni?" "Di chi stai parlando scusa?" Lei sapeva benissimo a chi stava alludendo , ma se l'avesse detto , avrebbe dato la conferma a tutte le sue ipotesi, e non poteva permetterlo " Non fare finta con me, ti conosco da 14 anni, e ancora pensi che non sappia che quando provi qualcosa per qualcuno fai finta che lui non esista, ma allo stesso tempo ti fai carina e ti guardi sempre intorno , proprio come ora! " Erano appena arrivate al cancello della scuola, il viaggio fu breve ma abbastanza intenso, considerando che sembrava piu' un interrogatorio che una chiacchierata tra amiche; ma Ivana non se ne rendeva conto, era talmente presa dal raggiungere la perfezione che non accorgeva che al mondo esistono cose piu' importanti del trucco, dei ragazzi, dei gossip e di tutto cio' che lo riguardasse.

In ogni caso , era vero che Rosa si guardava intorno , e anche molto frequentemente, fino a che qualcuno le toccò la spalla e girandosi lo rivide , di fronte a lei , in piedi , sembrava un quadro , un quadro perfetto da ammirare, nel quale perdersi; uno di quei quadri dai quali non vorresti mai distogliere lo sguardo , che ti rapiscono con quel tocco di mistero in piu', uno di quelli che ammireresti per ore.

Poi il silenzio, questa volta fu interrotto...

Una Rosa in dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora