Il chiasso armeggiava nell'edificio, tutti gli studenti della Francois DuPont si trovavano nell'atrio a fischiare e applaudire gli eroi di Parigi, che finalmente avevano sconfitto il perfido Papillon. Tutti erano andati ad acclamarli. Tutti eccetto lei, Chloè Bourgeois.
La bionda fece finta che non le importasse minimamente dei due supereroi e con indifferenza tornò nella sua classe, sedendosi sopra il banco e guardando il telefono.
Tanto nessuno avrebbe notato la sua assenza.
Da quando due anni prima Ladybug le aveva confiscato il miraculous dell'ape, non fidandosi più di lei, Chloè perse tutta la sua ammirazione nei confronti dell'eroina di Parigi.<< Avete visto lo scontro finale al notiziario? Papillon sembra essersi dissolto nel nulla!>>
<< Già, per non parlare dell'entrata in scena dei nuovi eroi! Sembrano fortissimi!>>
Il resto dei ragazzi stava rientrando in classe e non si poteva ignorare la loro euforia in quanto a ciò che era successo poco prima.
La bionda balzò giù dal tavolo.
<< Ridicolo. Assolutamente Ridicolo!>>
Chiamo suo padre e gli ordinò di mandarle immediatamente la limousine. Non poteva sopportare un altro minuto dentro all'edificio.
Una volta arrivata a Le Grand Paris, nella sua suite, si gettò a pancia in sù nel letto, tra le lenzuola di seta color crema. Afferrò un cuscino per poi portarselo contro il viso e tirare un urlo liberatorio.Che cosa aveva di sbagliato?
Perché si sentiva così sola?Neanche Sabrina, la sua migliora amica, le rivolgeva più la parola. Era infastidita dal comportamento della bionda verso di lei e gli altri compagni. Aveva sopportato i suoi maltrattamenti per quasi quattro anni di scuola, finché un giorno improvvisamente decise di tirare fuori le unghie e ribellarsi alla sua amica.
<< Chloè che ne dici questa sera di uscire con me e i miei amici? Andiamo al concerto di Jagged Stone.>>
Si tolse il cuscino dal viso, alzandosi immediatamente e vide la sorellastra sul ciglio della porta.
<< Assolutamente no. Non voglio avere nulla a che fare con te e con quelli sfigati dei tuoi amici, Zoè.>>
<< Ti ricordo che un tempo erano anche amici tuoi...>>
Sussurrò, spostandosi una ciocca rosa dal viso.
Aveva detto bene, un tempo...
<< Particolare insignificante.>>
Afferrò lo specchio sul comodino e sistemò il mascara che era leggermente colato ai lati degli occhi.
Zoè afferrò la maniglia e diede un ultimo sguardo alla sorella.
<< Nel caso cambiassi idea fammi sapere>>
La bionda non rispose.
Ormai si era scavata la fossa ed era giusto rimanerci dentro.
Non avrebbe potuto far finta che non fosse successo niente dopo due anni di lontananza.
Non aveva il coraggio di rivedere quelli sguardi supponenti dei suoi vecchi compagni.
Ma soprattutto, non aveva il coraggio di rivedere Adrien, il suo Adrien.
Lui era il suo migliore amico sin dall'infanzia, l'unico con cui poteva sfogarsi per la mancanza della madre che molto spesso si dimenticava di avere un'altra figlia oltre a Zoé, l'unico che comprendeva realmente come fosse sentirsi realmente solo. L'unico che ha provato sulla sua pelle come fosse doloroso non essere amati da uno dei propri genitori.
Eppure anche lui era rimasto deluso dall'amica, dichiarandole di non voler avere più nulla a che fare con lei.
Avrebbe dovuto rassegnarsi a rimanere nella sua solitudine, nessuno avrebbe mai fatto uno sforzo di capire cosa lei provasse realmente.
Tutti l'avrebbero giudicata ancora prima di capirla.————
<< Perfetto, ci sarò stasera. Vengo con dei miei amici. No papà tranquillo, ci vediamo dopo. Si, ciao>>
<< Insiste ancora sul voler farsi perdonare?>>
La ragazza dai capelli viola era a gambe incrociate sul letto, mentre accordava il suo strumento.
<< Cerca di recuperare i diciassette anni persi, Juleka... cerca di comprenderlo>>
Comprenderlo? Lei e suo fratello erano stati abbandonati a soli pochi mesi da un padre che aveva preferito rincorrere un coccodrillo è una chitarra. Come avrebbe potuto comprenderlo?
Juleka era arrabbiata, non riusciva ad accettare la situazione, suo fratello invece prese un approccio molto più maturo. Aveva imparato ad ascoltare e non giudicare subito senza conoscere le vere motivazioni di una persona.<< Tu sei troppo buono per questo mondo Luka>>
Il ragazzo nascose una risatina e prese la sua amata chitarra tra le braccia.
Era vero. Luka metteva sempre il bene degli altri davanti al suo, la sua felicità era sempre al secondo posto.
Era un bravo ragazzo, dolce e comprensivo. Metteva da parte le sue necessità e i suoi sentimenti pur di aiutare qualcuno.
In particolare Marinette. Lui era innamorato di lei, ma il suo amore non era corrisposto. Lei amava Adrien e Adrien amava lei. Non si sarebbe mai messo in mezzo a un amore grande come il loro. Anzi, seppur provasse dolore, era stato lui ad aiutare il modello ad aprire gli occhi sulla corvina.
Luka sapeva che non avrebbe mai avuto una possibilità contro il biondo, e non perché fosse più bello, ricco o cose del genere. Adrien e Marinette erano vere anime gemelle e un legame del genere non può essere spezzato. Si augurava solo che un giorno anche lui avrebbe trovato la sua metà, una persona con cui condividere tutto, qualcuno che lo amasse davvero.-
- Ciao ragazzi! Questa è la prima storia che scrivo su miraculous. Avevo quest'idea da un po' e volevo provare qualcosa di più originale dalla classica storia Adrien e Marinette, nonostante li ami alla follia!
Vi ricordo che questo è un AU quindi non corrisponde assolutamente alla serie originale, è solo frutto della mia immaginazione!
Fatemi sapere cosa ne pensate💕
A presto!
-Grace
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Magnets
FanfictionDue anni dopo la sconfitta di Miracle Queen, Chloè Bourgeois si ritrova sola e senza amici. Tutti la consideravano stupida, arrogante e viziata senza mai cercare di comprendere perché in realtà fosse così. Ladybug non aveva più fiducia in lei, Adrie...