Magnets

5.

<< Vuoi unirti a noi?>>

Una voce melodica si presentò alle spalle della ragazza e la fece sobbalzare.
Si girò e con stupore vide un viso familiare. Era il ragazzo dell'altra sera, neanche sapeva il suo nome ma un viso del genere era difficile da dimenticare.

<< Scusami, ho di meglio da fare>>

Disse acida la bionda.

<< Come congelare qui fuori per spiare i ragazzi tutta la sera? Mi sembra un buon piano>>

Seppur il ragazzo fosse sarcastico, Chloè si senti trafitta da quelle parole. Era vero. Cosa avrebbe fatto sola tutta la sera? Sarebbe stata a piangersi addosso con il pensiero fisso sui vecchi amici e su quanto fosse sola.
Non era certo un piano brillante.
Ma non poteva assolutamente permettere di far vedere tutto quello che provava.

<< E tu chi ti credi di essere? Nostradamus?>>

Il ragazzo trattenne una risata.

<< Luka Couffain. Ci siamo visti ieri sera ma non abbiamo avuto occasione di presentarci. Tu invece devi essere Chloè, giusto?>>

Luka fece un gesto che sorprese la figlia del sindaco.
Afferrò la sua mano e se la portò alle labbra, sembrava quasi una scena da film.
Il viso di lei diventò improvvisamente paonazzo. In quel momento riusciva solo a ringraziare di avere la sciarpa a coprirle metà del viso, altrimenti il ragazzo avrebbe visto il rossore sulle sue guance.

Chloè divincolò la sua mano e cercò di essere più fredda e distaccata possibile, non doveva assolutamente mostrare nulla.

Luka guardò attentamente la sua espressione corrucciata e non potè fare a meno di trattenere una risata.

<< Cos'hai da ridere? Ti sembro per caso un clown?>>

Il ragazzo si ricompose e si concentrò sugli occhi celesti della bionda difronte a lui.
Normalmente l'avrebbe lasciata perdere e se ne sarebbe andato, ma non lo fece. Qualcosa lo bloccava, anche se non capiva cosa. Sentiva come una calamita che lo attraeva verso la ragazza e non c'era modo di allontanarsi.

<< Comunque io non vado a vedere il film, sinceramente non mi interessa molto. Preferisco andare a prendere qualcosa, se vuoi unirti a me...>> incrociò il suo sguardo con quello di lei << Mi farebbe piacere>>

Chloè schiude leggermente la bocca.
Aveva sentito bene? Le aveva chiesto di andare con lui?
Non voleva accettare, a che scopo avrebbe dovuto farlo? Così che lui lo avrebbe raccontato ai suoi amici e l'avrebbero sfottuta perché sembrava una disperata?
Non voleva, non doveva. Era decisamente la scelta sbagliata, ne era certa.

<< D'accordo, ma solo perché ho freddo.>>

Aspetta cosa?

Perché aveva accettato?

Era uno sbaglio, doveva dire di no e tornarsene a casa.

Al ragazzo scappò un mezzo sorriso e le fece strada.
Tirò il telefono fuori dalla giacca di pelle e scrisse un messaggio alla sorella.

Jul, mi è venuto un mal di testa incredibile. Avvisa gli altri che stasera non ci sono.
Ci vediamo a casa.

Rimise subito il telefono in tasca e pochi metri più avanti si ritrovarono davanti ad una patisserie molto carina e decisamente intima.

Luka aprì la porta davanti a sé e fece per far passare la ragazza.

<< Dopo di lei Mademoiselle>>

Si andarono a sedere in un tavolino appartato .
I due ragazzi guardarono i menù, mentre una cameriera passò a chiederli che cosa volessero.
Luka prese un caffè nero ed un croissant al cioccolato, mentre Chloè optò per una cioccolata calda e dei macarons alla vaniglia.
Dopo che la cameriera prese le ordinazioni, ci volle un po' di tempo prima che uno dei due accennasse una singola parola.
L'imbarazzo in quel tavolo era talmente evidente da poter essere tagliato con un coltello.
Nessuno dei due ragazzi si resero conto di come fossero finiti in quella situazione. Non c'era un motivo logico per il quale loro due sarebbero dovuti stare insieme quella sera.
Era una cosa strana.

La cameriera tornò al tavolo e servì i due ragazzi.
Luka la ringraziò e lanciò un'occhiata a Chloè che rimase indifferente alla ragazza.

<< Alla fine com'è andata la sfilata?>>

Il ragazzo cercò un modo di sciogliere il ghiaccio, anche se sapeva come era andata a finire.
Era in contatto con Marinette ed Adrian, era stato lui a farlo ragionare.

<< Magnifica come sempre! È andata liscia come un foulard di seta italiana>>

<< Mi fa piacere. Per quello che ho sentito ieri, eri sull'orlo della disperazione >>

La bionda si irrigidì.

<< Sciocca ansia pre evento mondano. Capita a tutti.>>

<< A me non sembrava così sciocca>>

<< Beh, forse perché non appartiene al tuo mondo. Tu non mi conosci, non puoi insinuare niente!>>

La voce stridula di Chloè risuonò per tutta la patisserie, facendo indietreggiare la testa del ragazzo.
Era come se in quel momento lei fosse stata fatta di vetro. Veniva colpita e feriva come risposta.

La gente rimase zitta a guardargli, facendo sentirla sempre più un imbarazzo.
Per evitare tutte quelle occhiatacce, Chloè comunicò a Luka di voler tornare a casa e andarsene il prima possibile di lì.
Lui annuì e si alzò per andare a pagare sotto lo sguardo della bionda.

<< Non era mia intenzione farmi gli affari tuoi, scusami>>
Luka era veramente dispiaciuto. Lui non era il tipo di persona che cercava di mettere le persone a disagio, anzi era tutto il contrario.
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<< Sono un completo coglione!>>

Il ragazzo si mise il cappuccio sopra la testa, stringendo i lacci per coprire il viso.

<< No, non lo sei. È quella ragazza il problema...>> il piccolo serpente fluttuò davanti a lui << Ancora non capisco perché tu le abbia chiesto di uscire>>

<< Io non le ho chiesto di uscire Sass! Semplicemente eravamo entrambi fuori al freddo e le ho proposto di prendere qualcosa, giusto per avere un po' di compagnia>>

Il kwami si allontanò per cercare qualcosa da mangiare e bofonchiò qualcosa sul fatto che erano mesi che il ragazzo aspettava l'uscita di quel film ed era come se se ne fosse completamente dimenticato per un po' di freddo.

Luka passava le dita tra le corde della chitarra come per trovare conforto in quel suono melodico ed un'idea gli attraversò la mente.

<< Sass squame striscianti!>>

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Spazio autrice:
Ciao ragazzi, come promesso ecco il nuovo capitolo!
Spero davvero che vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate della storia!
A presto!

-Grace