Gigantoscuro

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I due ragazzi erano usciti dalla struttura, si erano allontananti da quella parte della città, ora il loro obbiettivo era ritrovare la casa nel bosco. Alla fine non avevano più legato Alberto, Ginevra si era imposta di raccontare la verità ad Alisia una volta che fosse tornata, gli avrebbe detto che il ragazzo dai capelli rosa aveva steso il compagno con un solo pugno e poi i due se n'erano andati.

Brian aveva con se il tomo, decise di aprirlo e iniziare a sfogliarlo, sperava venisse teletrasportato insieme a Kiara nel bel mezzo del bosco ma qualcosa non funzionò. Il ragazzo mosse gli occhi da una parte all'altra come se stesse leggendo la soluzione in un libro invisibile che fluttuava di fronte a lui.

-proviamo a tornare in biblioteca? La prima e unica volta che sono stato teletrasportato è accaduto lì- propose Brian agitato, temeva che lo strano fenomeno non ricapitasse, Kiara lo intuì così gli prese una mano e gliela strinse, lo guardò negli occhi e disse con voce ricolma di speranza:

-si, proviamo.- il ragazzo le sorrise ma dopo tornò dubbioso.

-da qui a scuola ci vorranno circa quaranta minuti, sarebbe un'enorme svantaggio per noi andare a piedi quindi pensavo di - non finì la frase che cercò un passaggio tra gli alberi.

-che fai?- chiese Kiara incuriosita

-la scuola è più o meno in questa direzione, se continuiamo ad andare dritto dovremmo arrivarci nel minor tempo possibile dato che sfrutteremo la strana legge del tempo che risiede in questa foresta.- rispose lui, effettivamente la sua teoria era corretta quindi Kiara si lasciò convincere. I due entrarono nella foresta e iniziarono a correre, Brian era nettamente più veloce ma cercava comunque di mantenere il passo della ragazza. Dopo pochi minuti arrivarono sulla strada di fronte la struttura, la attraversarono velocemente, varcarono il cancello e arrivarono all'entrata della biblioteca. D'un tratto il cellulare di Brian squillò, era un numero sconosciuto, normalmente non avrebbe risposto ma in quel momento non gli diede nemmeno troppo peso, si portò il telefono all'orecchio, non ebbe nemmeno il tempo di chiedere chi fosse che una voce dall'altro lato della cornetta disse: -Uscite dal gruppo Alisia vi sta rintracciando e sta venendo a prendervi, ha visto che avete tagliato dalla foresta.- la voce si interruppe facendo capire a Brian che la chiamata era finita, il ragazzo dagli occhi gialli l'aveva riconosciuto, era Luca, che come al solito li aiutava.

-dobbiamo uscire dal gruppo, ci stanno rintracciando- disse il ragazzo con tono serio.

-c'ho già provato ma è impossibile- ribatté Kiara

-allora spegniamo entrambi i cellulari, così non possono trovarci no?- propose lui e la ragazza acconsentì. Spensero entrambi i dispositivi ed entrarono nella biblioteca.

Il silenzio li avvolse, i loro sensi si ristabilirono, il loro respiro tornò normale. Si avviarono verso la montagna di tomi, superando il custode con una certa paura, si persero tra il labirinto di libri.

Il bibliotecario né li fermò né gli chiese nulla, i due ragazzi non sapevano se fosse una cosa positiva o no ma fin quando li lasciava agire liberamente loro non si lamentavano.

-siamo abbastanza in fondo credi che qui vada bene?- chiese d'un tratto Kiara, i due avevano camminato per cinque minuti, ritrovandosi nella parte più scusa del labirinto.

-credo di si, proviamo- propose il ragazzo aprendo il libro. Ma prima che potesse fare altro la bionda richiuse le pagine e rimase in ascolto, il ragazzo fece per protestare ma lei si mise un dito sulla bocca per fargli capire che non doveva parlare. A quel punto anche Brian allungò le orecchie, sentì due suoni lontani, uno era lento e metallico, si ripeteva sempre, sembrava qualcuno che trascinava una spranga o una mazza di ferro. L'altro era molto più leggero e veloce, sembravano tante zampette che correvano su un piano, la cosa che lo produceva si stava avvicinando sempre più alla loro posizione e ciò stava facendo salire la tensione che si era appena creata.

D'un tratto il secondo suono si bloccò per un istante, i due ragazzi rimasero immobili cercando di capire il motivo. Una sagoma si distingueva appena di fronte a loro. Era alta e teneva la testa china.

-vi ho trovati- disse una voce ripugnante, la figura alzò il viso e qualcosa di rosso brillò come una boa nautica nell'oceano buio che li circondava, era uno dei suoi due occhi. Brian lo riconobbe subito, era il bibliotecario, lo vedeva finalmente in piedi per la prima volta, ma era diverso da come se l'era immaginato, una dozzina di tentacoli lo circondavano, sembrava che gli uscissero dalla schiena per propagarsi tutt'attorno, erano di uno strano nero, sembravano unti, come i suoi capelli. Brian d'istinto, si mise davanti a Kiara, per proteggerla ma venne subito scaraventato contro una libreria da uno di questi.

-ma come, non pensavo foste così deboli.- disse la creatura con un ghigno osservando il corpo del ragazzo disteso a terra con un paio di libri addosso. Poi si voltò verso la ragazza la quale era immobilizzata dalla paura. La creatura mostrò un altro ghigno e si avvinò a lei. Kiara per tutta risposta, corse dal lato opposto e si buttò in mezzo ai libri, riuscendo a passare dall'altro lato. La creatura non si scompose, con i tentacoli si diede la forza per scavalcare la libreria e raggiungere la ragazza. Lei stava correndo in una direzione urlando a Brian di svegliarsi e portando il bibliotecario lontano da lui.

Il ragazzo rotolò e si mise a pancia in su, si tastò il petto, era lì che aveva nascosto il libro un attimo prima che la creatura alzasse gli occhi. Lo prese e lo sfogliò, non vedeva quasi nulla così decise di fare una cosa che poteva risultare alquanto stupida, accese il telefono per usarne la torcia, cercò la pagina dov'era illustrata la creatura mentre il suo respiro si faceva pian piano più affannoso. Aveva un forte dolore al petto, dove il tentacolo l'aveva colpito, pensò che gli si fossero incrinate le costole ma non gli faceva male fino a quel punto, sentiva come una sorta di peso sul petto. Trovò la pagina che stava cercando, il titolo era "gigantoscuro" lesse e rilesse i vari paragrafi ma tutto ciò che trovò era una descrizione accurata dei possenti tentacoli del mostro, a Brian venne un'idea.

Kiara stava ancora correndo, sentiva la creatura dietro di lei, era molto vicina ma non osava afferrarla, eppure era molto più veloce, il mostro stava giocando con lei. D'un tratto sentì qualcuno chiamarla, era Brian, capì che doveva tornare indietro.

Il ragazzo aveva percorso qualche metro più avanti, sulla destra aveva notato una porta, l'aveva forzata e ci aveva trovato dentro degli attrezzi per la pulizia e una scatola di oggetti smarriti. L'unica cosa utile che aveva trovato era un coltellino che era stato sequestrato qualche anno fa. Se lo mise in tasca e uscì chiamando la compagna a squarciagola.

Kiara corse verso la fonte delle urla, alla fine queste tacquero. La ragazza si fermò un istante, aveva raggiunto il luogo dove Brian aveva iniziato a chiamarla, ma lì non c'era nessuno, si guardò attorno, cercò di percepire qualcosa tendendo l'orecchio ma l'unica cosa che sentiva era il suo respiro affannoso.

-dove scappi- disse la voce dietro di lei, Kiara si voltò di colpo, l'aveva trovata. il Gigantoscuro si avvicinò lentamente verso di lei, si leccava le labbra come se si stesse preparando ad assaggiare la sua preda. La ragazza si allontanò lentamente, appena la creatura si avventò su li lei con due tentacoli questi si fermarono a pochi centimetri dalla sua faccia. Un urlo straziante riempì la biblioteca, era stato il mostro ad emetterlo, qualcosa in lui non andava. Kiara notò come in quattro dei suoi tentacoli un liquido nero usciva dalla loro struttura fin troppo velocemente, erano stati tagliati da qualcosa, un altro urlo e altri due tentacoli reagirono alla stessa maniera. La ragazza vide Brian con la coda dell'occhio, era lui che procurava tutto quel dolore al mostro.

-Kiara allontanati!- urlò il ragazzo prima di buttarsi in messo agli scaffali per andare dall'altro lato, la bionda seguì il suo esempio, la creatura ancora dolorante si accorse un secondo più tardi della scomparsa della sua preda e iniziò ad adirarsi, invece di scavalcare infilò i tentacoli tra le fessure per tentare di prenderli. Brian iniziò a spingere la struttura di legno e Kiara lo aiutò. Riuscirono a scagliarlo contro il Gigantoscuro il quale venne schiacciato dalla massa dei suoi adorati libri.

La creatura emise l'ultimo gemito prima di tacere per sempre.

La casa nel boscoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora