l'iniziazione

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La ragazza tirò un sospiro, Brian si avvicinò piano, come se stesse per toccare qualcosa di antico e fragile.
-volevo chiederti scusa- disse d'un tratto Kiara quasi bisbigliando.
-all'inizio il mio unico intento era solo quello di fare amicizia con te, mi sembravi un ragazzo apposto, poi quando sei stato affidato ad Alisia ho sentito come se fosse una cosa completamente sbagliata... scusa forse sono troppo paranoica, ma mi capita spesso di capire se un'azione è giusta oppure no.
Non farci troppo caso, non voglio che pensi che sia una persona strana, anche se magari non do quest'impressione. Scusa se ti ho trattato come se fossi un oggetto che dovevo avere a tutti i costi. A prescindere da come mi vedrai d'ora in poi ti tratterò nel miglior modo possibile, scusa ancora.- disse con voce dispiaciuta.
Il ragazzo allargò le labbra in un piccolo sorriso, senza però mostrare i denti, mise una mano sulla testa della ragazza, la sua timidezza sparì per un secondo, così decise di guardare Kiara dritta negli occhi, per poi dire: -tranquilla, di solito sono io quello strano tra i miei amici, sarà difficile battermi per così poco.-
La ragazza sorrise, poi con voce calma disse: -quindi io e te siamo amici?- Brian mosse il capo per accennare ad un sì, lei sorrise di nuovo portando lo sguardo verso il basso
-su andiamo prima che Alisia si ingelosisca troppo- aggiunse dirigendosi verso l'uscita, Brian la seguì, aveva un sorrisetto stampato sul volto. Era da tanto che non rideva in quella maniera. Dopo tanto tempo era felice.
-uhh alla fine hai preferito lei ad Alisia? Allora che ne dici me la posso prendere io?- disse Luca non appena i due uscirono dalla biblioteca.
Brian notò come lo sguardo di tutti era rivolto su di loro, questo lo mise un po' a disagio e cercò di distrarsi portando lo sguardo da qualche altra parte.
-mi spiace Luca ma dovrai accontentarti ancora di me- disse Kiara rispondendo alla domanda del ragazzo al posto di Brian
-Ei guarda che per me non è per nulla un problema- disse il castano con la voce più sensuale che avesse.

Kiara roteò gli occhi divertita
-su andiamo a vedere i primini- disse trascinando per la manica il ragazzo. Il resto del gruppo li seguì.

L'iniziazione si svolgeva nel retro della scuola, per garantire più privacy agli studenti. Il gruppo si mosse verso quella direzione, mentre le matricole ascoltavano i loro compagni con più esperienza che spiegavano il resto delle informazioni utili per l'integrazione scolastica, come il funzionamento della mensa o i crediti scolastici.

Raggiunsero il luogo stabilito, la scuola era interamente circondata dalla fitta foresta, l'unico punto d'entrata e di uscita era la via di ciottoli bianchi che Brian aveva percorso dopo che suo padre l'aveva abbandonato in strada. Gli alberi formavano un vero e proprio recinto, erano così fitti che a malapena si riusciva a vedere dietro la prima fila.

Una piccola piattaforma rotonda di legno era stata messa a terra per un motivo che Brian non conosceva. Alisia si avvicinò a questa, ci salì con un balzo e, immaginando di tenere un microfono in mano, parlò come se fosse una presentatrice di una nota serie televisiva trasmessa in live proprio in quel momento.

-signori benvenuti all'iniziazione dei primini, una piccola prova di coraggio per far integrare completamente i nuovi arrivati nella nostra magnifica struttura, la Berrold School. Chiedo ai candidati di avvicinarsi.-

-non vorrai seriamente fargli fare l'iniziazione- disse Kiara intuendo lo scopo della compagna

-beh effettivamente non vivranno mai questa esperienza, non sarebbe male provare- disse Alberto con voce pensierosa, risultava sempre e comunque sarcastica e questo infastidiva parecchio Brian.

-avanti che sarà mai? Voglio provarci.- urlò Luca von un atteggiamento fin troppo sicuro e spavaldo.

-non è nulla di pericoloso no? E poi così faremo parte del gruppo al cento per cento- aggiunse Ginevra timidamente.

-continuo a pensare che non sia una buona idea.- insistette Kiara cercando di persuadere tutti ma in maniera vana.

-i nuovi arrivati sono pregati di avvicinarsi alla boscaglia.- continuò Alisia, stavolta senza usare la sua solita vocina dolce e sensuale, il suo atteggiamento sembrava quello di una bambina viziata che stava facendo i capricci perché i genitori non gli avevano comprato ciò che voleva, ma a quanto sembrava solo Brian si era accorto di quel piccolo dettaglio, dato che Luca e Ginevra ubbidirono a quell'ordine in maniera fin troppo allegra.

-Avanti Brian perché non ti unisci a loro?- chiese Alisia facendo tornare la sua voce normale. Il ragazzo dai capelli rosa volse lo sguardo verso Kiara, la quale lo osservò in maniera preoccupata ma acconsentì all'ordine della ragazza, così Brian raggiunse i suoi compagni al margine.

-benissimo, adesso chiedo ai novellini di fare un passo avanti, devono resistere cinque secondi all'interno della boscaglia, una volta terminato il tempo verranno riportati dall'altra parte e avranno terminato la prova. Buona fortuna!-

-dai cinque secondi è fin troppo facile- disse Luca prima di entrare, Ginevra lo seguì, così come Brian.

Il ragazzo dai capelli rosa si sentì avvolto dalle tenebre, il silenzio assordante gli infastidiva le orecchie, era un bosco, non era normale tutta questa quiete. Il ragazzo poggiò una mano su un tronco e senza volere staccò un bastoncino, non provocando alcun suono, Brian rimase un paio di secondi a fissare il pezzo di legno che aveva ancora in mano.

-ma che...- sussurrò incredulo, lì si rese conto che la sua voce riusciva a sentirla in maniera fin troppo distinta. Provò a calpestare qualche foglia secca per testare se queste provocavano un suono. Sentì un rumore molto basso, provocato dalle foglie, sembrava come se il suono fosse deviato, come quando si sta sott'acqua e si sentono strani rumori provenire dalla superficie per poi capire che erano semplicissimi suoni quotidiani.

Un urlo lo distrasse dai suoi esperimenti, sembrava la voce di Luca, magari era in pericolo.

Il ragazzo decise di correre nella sua direzione, superato qualche albero trovò il compagno steso a terra in posizione fetale, sembrava svenuto. Brian gli diede qualche colpetto sul volto e lui sembrò riprendersi.

-cos'è successo?- chiese Brian, ma non ottenne alcuna risposta, Luca si limitò a respirare più velocemente, preso dal panico, si nascose dietro un albero e si guardò in torno terrorizzato.

-Luca rispondi, cos'è successo?- chiese nuovamente Brian, stavolta con voce più dura e decisa. Il ragazzo non rispose subito, continuava a guardarsi intorno, il suo volto era bloccato dalla paura, ad un certo punto bisbigliò con voce maledetta: -shh non voglio che mi prendano.-

La casa nel boscoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora