orso con sei occhi

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Alisia fece ricadere la sua testa sul terreno, Brian e Kiara non sapevano se fosse morta o era solo svenuta. Non ebbero nemmeno il tempo di andare a controllare che due figure apparvero tra gli alberi. Le due ombre di fianco ai ragazzi si misero davanti a loro in posizione di difesa, tenevano le orecchie abbassate le quali tremavano ad ogni singolo rumore.

Le figure erano rimaste immobili tra gli alberi, d'un tratto una specie di coda gigante sbucò furi e mirò verso la loro direzione. A differenza dei calcoli di Kiara e delle aspettative di Brian, la coda non si scaraventò su di loro, bensì avvolse dolcemente Alisia e la portò verso di se tra gli alberi. Una delle due figure scomparve insieme alla ragazza, l'altra si avvicinò cautamente. Quando la poca luce fioca la sfiorò i due ragazzi la riconobbero subito. Era la loro professoressa di Chimica la professoressa Bruni. Aveva un sorriso beffardo in volto e li guardava con disprezzo. Sembrava un predatore che aveva avvistato la preda che odiava mangiare, ma si sentiva comunque in dovere di cacciarla, per un motivo o per un altro.

La donna, man mano che si avvicinava, mutava il suo aspetto. Le sue unghia crebbero in fretta raggiungendo i trenta centimetri, la sua statura minuta scomparve, il suo corpo divenne più largo e più alto. Uno strato di scaglie marroni rivestì il suo corpo, erano simili ad aculei di porcospino. I suoi occhi si moltiplicarono, adesso ne aveva sei, piccoli e neri, la sua faccia si fece più larga, il suo naso si allungò facendolo diventare un muso, i suoi denti crebbero, divennero aguzzi e spaventosi. La creatura, simile ad un orso alto circa cinque metri, stava respirando lentamente, pronto a sterminarli.

I due rimasero a bocca aperta, la paura li fece sudare freddo, non avevano idea di come sarebbero usciti da quella situazione. Potevano correre verso la casa ma in questa maniera avrebbero rilevato la sua posizione. Potevano lasciar fare tutto alle due creature ma Brian non credeva che fossero abbastanza forti per sconfiggere la professoressa, avrebbero potuto scappare ma nonostante il ragazzo dai capelli rosa raggiungesse velocità elevate qualcosa gli disse che non sarebbe riuscito a seminare il mostro.

La creatura si alzò in piedi e ruggì, il suono che emise era spaventoso. Si scaraventò contro i due i quali evitarono una sua zampata saltando uno in una l'altra nell'altra direzione. Le figure nere andarono all'attacco, la loro velocità era tale che si riuscivano a intravedere solo i lembi dei loro vestiti. Salirono sul dorso della creatura e gli infilzarono i lunghi artigli neri. I loro volti erano inespressivi, i loro occhi bianchi erano decisamente più grandi del normale, sembrava che li avessero dilatati per avere una vista più ampia. Il mostro provò a colpirli ma senza alcun risultato. Sembrava abbastanza distratto così Kiara corse verso la casa per cercare di recuperare qualcosa di utile, Brian la seguì. La ragazza entrò dentro casa mentre lui cercò nella scatola messa nel portico. Trovò una corda e un paio di coltelli da caccia. Gli venne un'idea, ma voleva proteggere Kiara così urlò: -rimani pure dentro casa, non preoccuparti, sconfiggerò quella cosa così che tu non corra alcun pericolo.- corse verso la battaglia senza aspettare risposta.

Si ritrovò di fronte la creatura, la quale si contorceva cercando di colpire i nemici. Con uno ci riuscì anche. La figura nera cadde a terra di schiena, si mise a sedere, scosse il capo, si rialzò e tornò a combattere.

Il ragazzo studiò la situazione, l'orso era in piedi sulle zampe posteriori, il torso rotato verso destra per contrastare una delle due creature. Lo stava ignorando così capì che era il momento giusto di agire. Si buttò tra le gambe della creatura, gli mise attorno la corda, poi scappò verso la foresta con un'estremità in mano. Si arrampicò su un albero, fece passare la corda su un ramo molto robusto poi scese a terra. Fece slalom tra una decina di alberi infine iniziò a tirare.

Il mostro cadde a terra, annaspò con le zampe sul terreno, lasciando profondi segni. Venne sollevato da terra, mentre continuava a contorcersi per cercare di liberarsi. Il ragazzo legò la corda ad un albero e lasciò che le creature finissero ciò che avevano iniziato. Si sedette sulle foglie secche per riprendere fiato. Non si accorse in tempo che la corda che aveva legato si sciolse. L'orso puntò su di lui, il ragazzo impugnò il coltello e quando la creatura fu abbastanza vicina gli fece un enorme taglio sul volto. Questo urlò dal dolore, tese una zampa e colpì Brian il quale fu schiacciato dal suo peso. Non riuscì a liberarsi e la bocca della creatura era ormai vicina. Vedeva chiaramente i denti aguzzi impregnati di saliva, tra un secondo sarebbe morto. Protese le braccia per tentare di proteggersi, ma fu vano.

Un rumore rimbombò nella foresta, era uno sparo. Qualcuno aveva premuto il grilletto di un'arma da fuoco. Era stata Kiara, aveva un fucile tra le braccia e un'espressione seria in volto. Raggiunse il ragazzo correndo, lo aiutò ad uscire dalla presa della creatura e studiò la bestia. Aveva un bel foro al centro della fronte. Sembrava morta.

-stai bene?..- chiese la ragazza preoccupata. Brian la fissò per un istante, sembrava in stato di shock, si buttò su di lei per abbracciarla.

-si, grazie- le sussurrò all'orecchio mentre lei ricambiava l'abbraccio.

Le due creature nere stavano studiando il corpo, d'un tratto il loro volto fece uno strano movimento. Si aprì uno squarcio all'altezza della bocca, non era dritta ma era quadrettata, sembravano le incisioni che si fanno alle zucche per halloween. Le due creature iniziarono a strappare pezzi di carne dal corpo del cadavere e a divorarlo. I ragazzi si allontanarono per evitare di assistere a quella scena tanto ripugnante.

-che facciamo adesso?- chiese Kiara seduta sulla panchina accanto alla porta della casa.

-dobbiamo spostarci di qui, Alisia ha detto che conoscono il nostro odore, se rimaniamo ci scopriranno. A scuola sicuramente non possiamo andare, possiamo provare a vedere se in una delle nostre case la situazione non è ancora degenerata, ma non conviene muoverci con questo buio, non siamo in grado di spostarci senza che ci trovino quindi penso che sia una buon idea uscire domattina all'alba.- concluse Brian freddamente.

-si ma dobbiamo recuperare le forze, non so quanti viveri ci siano qui dentro.- rispose la ragazza entrando in casa. Si diressero in cucina per cercare qualcosa di utile. Trovarono delle scatolette di zuppa precotta che scadevano l'anno successivo, un kit medico e qualche arnese per cucinare.

Brian aveva difficoltà a camminare, la sua camicia era sporca di terra e sangue, non sapeva se fosse il suo, così decise di sbottonarsela. Si accorse di un enorme graffio che gli partiva dalla spalla e gli arrivava al linguine, causato probabilmente dalla professoressa Bruni. Quando Kiara se ne accorse lo fece sedere immediatamente. Prese il kit e iniziò a ripulirgli la ferita. La parte dalla spalla alla pancia fu facile da sistemare, il taglio non era nemmeno così profondo, il problema era da sotto l'ombelico in poi. Brian si distese sul letto, fu costretto a togliersi i pantaloni, mentre Kiara provava a curare il taglio senza per forza guardare. Lei era diventata leggermente rossa, mentre il ragazzo continuava a chiedersi perché non provasse dolore. Probabilmente era per l'adrenalina.

-che ne dici se dormiamo qui?- chiese piano Brian con voce profonda, sembrava stesse trattenendo le urla di dolore.

-v...va bene- rispose la ragazza. Appena ebbe finito il ragazzo dai capelli rosa si sistemò sul letto per poi puntare gli occhi su di lei.

-che fai non vieni?- le chiese piano

-vuoi dormire insieme?..- Kiara deglutì, iniziò a togliersi i vestiti sporchi per mettersi una maglietta lunga molto larga che le aveva dato Brian. Non sapeva da dove il ragazzo l'avesse tirata fuori, ma pensava fosse da maleducati chiederlo.

Kiara si distese accanto a lui in posizione fetale, dandogli la schiena.

-buonanotte...- sussurrò piano spegnando la luce

-buonanotte- rispose lui spostandosi sul suo lato e abbracciandola da dietro. Kiara sentì il suo calore, l'imbarazzo sparì, adesso si sentiva al sicuro.

La casa nel boscoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora