lavoro di gruppo

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La campanella suonò, era ora di rientrare in classe. Il gruppo si mosse verso la struttura, Kiara fu chiamata da alcuni compagni per parlare di qualcosa che Brian non sapeva. Appena la bionda lasciò i compagni Brian sentì Alisia bisbigliare: -finalmente.- anche lei si allontanò, si diresse verso le se amiche, le stesse che aveva rifiutato qualche minuto prima. Alberto e Ginevra la seguirono.

Rimasero solo Brian e Luca. Il ragazzo dai capelli rosa decise di approfittarne per parlare un po' con lui di quello che era successo il giorno prima.

-Ei Luca- lo chiamò Brian, il castano si girò, aveva gli occhi lucidi, sembrava che stesse per piangere da un momento all'altro.

-ehm... volevo chiederti se puoi dirmi qualcosa di più sulla creatura che abbiamo visto ieri nel bosco- iniziò Brian guardando il ragazzo negli occhi, abbassando pian piano il volume della sua voce. Brian adorava il colore degli occhi del compagno di classe, erano di un castano molto chiaro e lucente, sembravano quasi due piscine di miele, molto simili ai suoi. Era la prima persona che incontrava con questa caratteristica, forse è per questo motivo che Brian voleva assolutamente legarsi a lui.

Luca sospirò disperatamente, come se avesse premura di fare qualcosa, qualcosa di veramente importante, poi disse -mi hanno preso, ma non è troppo tardi, alla fine delle lezioni vai dove abbiamo fatto l'iniziazione, nasconditi nel bosco e capirai. Ti prego devi salvarmi.- anche se la sua voce tremava il ragazzo sorrideva, mentre le lacrime gli scendevano dagli occhi rigandogli le guance. Brian non capì, poi notò un piccolo dettaglio, quasi impercettibile e si allontanò di qualche passo dal ragazzo, spaventato.

Gli occhi di Luca, che tanto adorava, erano cambiati, non erano più di quel particolare colore, adesso erano diventati neri, più neri della pece. Luca divenne d'un tratto inespressivo, si voltò e tornò verso l'entrata, senza aspettare il compagno. La sensazione di malessere si impossessò nuovamente di Brian, non si sentiva al sicuro a stare con lui in quel momento. E dopo quello che aveva visto non sapeva più come agire.

-Brian, tutto ok?- Kiara gli mise una mano sulla spalla

-si tutto ok.- disse lui ancora sconvolto

-sicuro? Ho avuto una strana sensazione poco fa, pensavo non ti sentissi bene o cose così- Brian si girò di scatto verso di lei, la guardò con aria interrogativa.

Anche lei riusciva a percepire quella sensazione?...

-su andiamo, altrimenti facciamo tardi- disse la ragazza prendendolo per il braccio e trascinandolo verso la struttura.

I due salirono in silenzio insieme alla massa di studenti che percorrevano la stessa strada. Il brusio degli alunni li accompagnava e faceva in modo che non cadesse un silenzio imbarazzante tra i due.

Brian si perse tra i suoi pensieri, ciò che aveva visto poco fa non era naturale, ma nemmeno quello che aveva visto nel bosco, solo che quella vicenda era riuscita ad assimilarla. Non capiva se era lui a star impazzendo o ciò che vedeva era reale, come poteva provarlo?.. D'un tratto gli venne un'idea, era ovvio, avrebbe distinto il reale dall'immaginario con delle foto.

Beh il suo cellulare lo aveva sempre a portata di mano quindi poteva sfruttarlo al meglio quando ce n'era l'occasione. Decise che come prima cosa doveva dimostrare il cambiamento di Luca, poi sarebbe passato alla creatura.

A proposito di Luca, gli aveva detto di andare nel bosco subito dopo le lezioni, poteva fidarsi?..

Non ebbe il tempo di farsi altre domande che si ritrovò nell'aula di matematica. Si sedette al solito banco e aspettò che la professoressa entrasse.

Aveva ancora la faccia sconvolta quando notò che Alisia era seduta sul banco di Luca e stava intrattenendo un'amichevole conversazione con questo. Brian continuò a fissarli, poi ebbe un'idea.

Si voltò verso la porta per controllare chissà la professoressa entrasse, si alzò lasciando Kiara con aria interrogativa, era curiosa di sapere cosa avrebbe fatto il ragazzo, lui si avvicinò ai due compagni che stavano discutendo animatamente e si mise di fronte a loro.

-stai bene?- chiese Alisia stranita, il ragazzo non disse nulla, tirò fuori il cellulare, si girò verso Luca e gli scattò una foto del volto con il flash attivo. Si voltò e tornò al suo posto.

Si sedette e si girò verso Kiara, la quale aveva visto tutto dal suo banco. Lei fece spallucce, aveva la stessa faccia sospetta di Brian.

Si avvicinò a lui e gli sussurrò: -non so cosa hai fatto ma il mio istinto dice che hai fatto bene.-

Alisia si stava avvicinando ai due ma prima che potesse dire qualsiasi cosa la professoressa entrò in classe.

Gli studenti si alzarono per salutarla, al gesto della sua mano si rimisero seduti.

-dato che abbiamo lavorato l'ora prima in maniera singola questa volta facciamo un'attività di gruppo, unite i banchi, fate quello che volete, fate gruppi da sei così vi do solo cinque problemi, uno per ogni gruppo e provate a risolverlo.-

La professoressa iniziò a scrivere i cinque problemi alla lavagna. Per chi non la conosceva all'apparenza sembrava molto severa, invece era davvero dolcissima. Aveva un'età compresa tra i quarantacinque e i sessanta anni. I suoi capelli grigi e ricci sembravano nuvole durante un temporale, li teneva corti, all'altezza delle spalle. Indossava dei vestiti molto larghi, una maglietta verde, di seta, a mezze maniche e un paio di pantaloni a zampa beige. Aveva delle collane al collo, che le arrivavano al petto, fatte di strane pietre colorate. Brian rabbrividì quando si ricordò che anche sua madre le indossava. In fondo però quella professoressa gli dava un piacevole senso di casa. Sembrava una nonna che insegnava ai propri nipoti le nozioni matematiche, mentre li teneva d'occhio con i suoi occhi vispi, color cielo, nonostante il suo atteggiamento schivo e cattivo all'apparenza, una volta che si entrava in confidenza con la professoressa lei diventava molto dolce e propensa ad aiutare tutti, questo suo temperamento portava gli studenti ad amarla e rispettarla. A Brian in particolare questa atmosfera piaceva.

-Brian ti va di far parte dello stesso gruppo?- chiese Kiara allegramente

-certo- rispose lui con un sorriso. I due avvicinarono i banchi ma qualcuno mise la propria sedia tra le loro. Era Alisia.

-sei sicuro di volere anche lei nel nostro gruppo?- chiese la ragazza con voce acida indicando Kiara.

-direi di si- rispose lui calmo.

-beh alla fine siamo sempre in gruppo insieme- disse Alberto mentre aggiungeva un banco e una sedia di fronte quella di Brian, dietro di lui Ginevra stava portando la sua sedia mentre trascinava un banco in più.

-su Luca mettiti con noi.- disse Alberto facendogli segno con la mano di avvicinarsi, ma lui si limitò a fissarlo senza muovere nemmeno un muscolo.

-Dai Luchino mettiti con noi- aggiunse Alisia con una strana vocina dolce e smielata.

Il ragazzo abbassò lo sguardo diventando tutto rosso. -beh se me lo chiedi così gentilmente non posso che accettare- disse dolcemente alzandosi dalla sedia e avvicinandosi con questa in mano.

Prima che potesse fare altro il resto dei ragazzi nella classe protestarono, dopo aver sentito Alisia anche loro volevano far parte del suo gruppo ma quando glielo chiesero la ragazza si incupì. Li guardò come se avessero osato dirle il più crudele degli insulti per poi aggiungere con voce da vera psicopatica professionista:

-l'invito non era rivolto a voi tornatevene dai vostri gruppetti da quattro soldi.- I ragazzi ubbidirono demoralizzati, come se avessero perso l'occasione della vita.

Come se nulla fosse successo Luca si unì a loro mettendosi di fronte Kiara mostrandole un sorriso malizioso del quale Brian fu infastidito.

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