~ Will ~

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Voglio sapere
Tutto di te, amore
Si, io ti amo

Quella notte sognai. Non fu un sogno brutto, spaventoso o che annunciasse tremendi avvenimenti futuri. No, quella notte mi apparve Nico.

Ricordo solo alcune immagini sfocate, ma ciò che rammento meglio è il cielo stellato sopra i miei occhi, l'erba soffice a solleticarmi la pelle e lui che mi sorrideva. Niente di più e niente di meno: solamente un sorriso nella mia direzione e la sua mano candida che mi accarezzava una guancia. In quel sogno non sussurravo che una frase:-Ti amo, non lasciarmi.

Mi svegliai cullato dai respiri sommessi del figlio di Ade. Era, come sempre quando le mie palpebre pesanti si aprivano al mattino, ancora l'alba, dato che i figli di Apollo (o almeno io) si devono destare col sole.
Durante la notte, mi ero preso la libertà di avvolgermi nello stesso lenzuolo di Nico che, in quel momento, aveva un piede appoggiato sulla mia gamba.
Troppo curioso di vedere il Signore delle Tenebre dormire, mi rigirai su un fianco, reggendomi la testa con una mano.

Di Angelo, perso nel suo inconscio, sembrava un bambino: i capelli corvini erano sparsi senza un ordine preciso intorno alla testa del ragazzo, dalla quale si intravedeva il viso pallido ma stranamente più roseo sulle guance, le lunghe ciglia erano così vicine al mio braccio che a ogni suo respiro la mia pelle ambrata veniva percorsa da piccoli brividi. Si era girato con la schiena rivolta verso l'alto e con le gambe aperte occupava più di tre quarti del letto.

Allungai una mano verso una ciocca scura e me la arrotolai ripetutamente tra le dita, senza mai distogliere lo sguardo dal corpo inerme al mio fianco. Poi, titubante, cercai la mano di Nico, che avvolsi con la mia, stando bene attento a non svegliarlo. Lo osservai a lungo, chiedendomi come una figura così incantevole ed indifesa potesse essere in realtà un guerriero forte pronto a tutto.
Sapevo solo alcuni frammenti della sua storia: la morte della sorella, il viaggio negli inferi... Ma avevo sempre desiderato sentire la sua versione, priva dei soliti maliziosi arrangiamenti della casa di Afrodite.
Volevo conoscere tutto di lui e del suo passato, volevo proteggerlo, sebbene sapessi che, in caso di pericolo, sarebbe stato più lui a proteggere me mentre io gli avrei medicato le ferite da brava crocerossina.

Al suo fianco mi sentivo inutile, al sicuro e al tempo stesso forte e in pericolo. Vicino a Nico provavo sensazioni mai sperimentate prima e bramavo solo che lo sapesse e ricambiasse i miei sentimenti. Avevo però paura che per lui fossi solo un pedante ragazzino in cerca di attenzioni.

Rassegnato dai miei stessi pensieri, districai le dita dalle sue, tornando a guardarlo soltanto. Sembrava un personaggio delle fiabe da tanto la sua figura pareva irreale sotto la fioca luce del pallido sole che sorgeva.

-Will...- borbottò il figlio di Ade, ancora addormentato.

-Will non lasciarmi...- disse poi, muovendo a tentoni il braccio.

Incerto sul da farsi, provai a prendergli nuovamente la mano e, inaspettatamente, fu quello a calmarlo, provocando lo sbocciare di un tenero sorriso sul suo volto accartocciato dal sonno.

Non potei trattenere un risolino, vedendolo così felice per qualcosa che da sveglio lo avrebbe disgustato.
Ripensai ai momenti che avevo trascorso con lui negli ultimi due giorni, al mio sogno e a quel suo bizzarro desiderio di stringere la mia mano, e capii un fatto importante:-Ti amo Nico.

Lo dissi senza alcuna vergogna, buttando fuori le parole che nella mia mente si erano distorte e confuse, senza mai riuscire a riunificarsi in un singolo e chiaro significato.
Forse, però, nel tentativo di liberarmi da quel peso, avevo espresso i miei sentimenti un po' troppo ad alta voce, perché il figlio di Ade, borbottando qualcosa, si girò a pancia i su, così le nostre mani intrecciate andarono a finire adagiate sul suo petto.

~❀ «Sei Il Mio Sorriso» Solangelo ❀~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora