Non potevo credere ai miei occhi, sapevo che qualcosa non andava per il verso giusto, l'uomo misterioso continuava a darmi notizie, farmi vedere prove.
Gli chiesi come lui anzi loro sapevano tutto ciò, chi era la loro fonte soprattutto se fosse affidabile e mi raccontó di questo sergente dell'esercito degli alati pentito per gli errori commessi, dalle persone esiliate, e da quelle uccise, e ci riforni tutte le armi tutti gli esplosivi situati li nel rifugio, oramai era il loro contatto, i loro occhi e orecchie, mi raccontarono il loro piano e così fù tutto chiaro, avrebbero distrutto ogni fonte di cibo e sostentamento per gli alati così che più navicelle sarebbero dovute attraccare su redlight momento giusto per far scoppiare successivamente una rivoluzione e scappar via dal pianeta ma ci sarebbe stato solo un piccolo problema, che in quel momento ci sarebbero stati più soldati, ma nessuna guerra si vince senza sacrificio e tanto sangue, ma per farlo dovevamo prima occuparci di alcune cose, come ad esempio: controllare i turni delle guardie, sapere i codici delle porte, avere le carte magnetiche, ma soprattutto dare speranza al popolo che nulla è perso, che da oggi la nostra libertà dipendere solamente da noi, meglio morire da persona libera che vivere una vita da persona schiava di mostri, il nostro grido sarebbe arrivato fin dove l'udito ci avrebbe ascoltato, la nostra speranza sarebbe stata l'ultima a morire.
È mi fu detto quale sarebbe stato il mio primo compito: contare quante guardie sono situate all'interno dello scavo e quali turni effettuavano, con i vari cambi di postazione,ancora non capivo il perché di queste informazioni ma accettai senza dubbio, mi diedero appuntamento al giorno dopo stesso orario stesso posto e me ne tornai dai miei familiari ormai preoccupati del mio anomalo ritardo.
ma non posso mai dimenticare le ultime parole "questo non è un segreto da mantenere, non è un tesoro da nascondere, è la nostra vita da liberare".
Non dormì tutta la notte, mia moglie voleva sapere, chiedeva, pretendeva, ma era ancora presto per raccontargli tutto, semplicemente gli dissi che un giorno tutto gli sarebbe stato più chiaro, e lei mi abbracció forte e andammo a riposare ma non prima di salutare il resto della famiglia con un bel bacio, sperando solo che un giorno riuscirò a salvarli da questo male che ci circonda, perché non so per quanto riusciremo a resistere qui su, da soli.
Questa volta no, questa volta non avrei fallito.
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REDLIGHT
Science Fiction"la vita continua,posto nuovo per di più mondo nuovo, di certo un epidemia non ci ferma." Cit-Capitan Morlen dal pianeta REDLIGHT un bacio all'amata terra.