4° "UNA RIVELAZIONE DALL'ALTO"

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GIORNO 710
Ormai mancava poco per finire l'ennesima sofferenza della giornata, per poi iniziarne un altra neanche 7 ore dopo, mi dirigevo verso la direzione per scambiare i diamanti con dei viveri per me e la mia famiglia, nel tornare alla mia dimora, scavata nella pietra, un rumore sospetto mi fece distrarre alzai gli occhi al tetto della copula e tramite quelle poche vetrate vidi diverse navicelle dirigersi verso la terra, nessuno mai e dico mai rischierebbe la vita per tornare sulla terra, gli alati dicono che l'epidemia ha ucciso l'intera popolazione rimasta e che noi siamo gli ultimi esseri umani in vita o almeno questo è quello che ci convincono di credere, ma in quel momento la fame mi stava dilaniando troppo per informarmi su quelle strane navicelle, e quindi corsì subito a casa per cenare con la mia dolce famiglia, appena arrivato subito ne parlai con mia moglie di ciò che avevo visto ma come potete immaginare non mi credette, i medici dicono che restare molte ore sotto terra al buio condiziona molto la nostra mente ma io sapevo cosa avevo visto, sapevo cosa avevo sentito, ma decisi di lasciar stare anche perché a quei pochi di loro che protestarono contro gli alati furono esiliati nelle terre secche come dei selvaggi e non persone che semplicemente volevano risposte.
Giorno 711
Mi recavo come ogni giorno del mio inferno verso lo scavo e dal mio solito mi fermai fuori la casa del mio compagno Carl per recarci insieme a lavoro ed era già lì ad aspettarmi, gli raccontai tutto ciò che avevo visto e sentito ma lui subito mi zittì dicendo di non doverne parlare davanti a tutti e di incontrarci dopo l'orario di lavoro perché mi avrebbe mostrato qualcosa ma non dovevo assolutamente dire nulla a nessuno, se non volevo rischiare di farmi esiliare con tutta la mia famiglia, cosa mai avrebbe dovuto mostrarmi?! Avevo paura ma volevo saperne di più, lavorai l'intero giorno con l'ansia e la curiosità, non contai neanche quanti diamanti riuscivo a scavare, e a fine turno dopo aver riscattato i miei viveri mi precipitai a casa di Carl, mi aspettava già lì fuori, mi disse "ho sempre saputo di potermi fidare di te" e mi fece cenno di seguirlo ma non entrammo in casa sua, lo seguì e continuai a farlo per un bel po di tempo arrivavamo al confine della copula, quando Carl all'improvviso si fermó e alzo una tavola di legno da terra e l'unica cosa che riuscivo a vedere erano delle scale che portano in basso e molte voci provenire dal fondo delle caverne, e sapevo che dal momento in cui sarei sceso per quelle scale la mia vita sarebbe completamente cambiata.. E fu così.

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