❛❛non soffrire per me❛❛

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Ma Yaku continuava ad andare a trovarlo, nonostante Lev dormisse ogni volta.
Andava nella speranza di vederlo svegliarsi e di sapere che era ancora in vita.

Ma nulla.
Fu tutto uguale per quattordici giorni.
Anzi, no. Qualcosa era diverso. La sua condizione stava peggiorando. I battiti di Haiba diventavano sempre più fragili e meno frequenti.

Aveva perso anche peso visto che non mangiava da giorni, e come noi esseri umani sappiamo, una persona può resistere senza cibo per un massimo di tre settimane.

E fu così che arrivò presto il 17 dicembre.

Morisuke, dopo aver aiutato i genitori con le decorazioni della casa per la festività, ritornò in ospedale da Lev.
Come ogni volta, prese una sedia in plastica blu e si sedette vicino al ragazzo.
Chiuse gli occhi e portò la testa all'indietro.

Stava quasi per addormentarsi fin quando non sentì una voce.
La voce che tanto aveva sperato di risentire.
Si ricompose immediatamente e guardò davanti a sé.

Le sue palpebre si riaprirono lentamente, sbattendo un paio di volte a causa della luce del lampadario.
Diede una rapida occhiata in giro con gli occhi ancora semiaperti e poi si fermò a guardare Morisuke.

Lev: "sto per morire, non è così?"
Indicò lo schermo dell'elettrocardiogramma.
Yaku: "n-"
Lev: "si. Non so perché ma me lo sento."

La sua voce era tagliente.
Roca ed esausta.
Ed anche il suo sguardo sembrava triste.
Ma stava comunque sorridendo...

Sospirò.
Lev: "non avrei mai voluto morire all'età di sedici anni...ma...sono felice. Perlomeno non devi andartene tu."
Allungò una mano verso il viso del più basso e iniziò ad accarezzare la sua guancia.

Yaku: "Lev...ti sei appena svegliato, non puoi morire."
Lev: "mi sento debole e ho il fiato corto. È un segnale più che evidente...beh...Tutto sommato è stata una bella vita. Certo, non mi sono laureato e non ho messo sù una famiglia, ma almeno ho incontrato te. E questo mi basta e avanza per non avere rimpianti."

Aveva ragione. La linea verde si stava appiattendo poco a poco.

Inutile dire che appena il giovane se ne accorse iniziò ad impanicarsi.

Yaku: "no...! Non morire!... Ho bisogno di te, ti prego!... Avrei dovuto dirti prima che ti amo, i-"
Haiba si sporse dal suo letto e diede un ultimo bacio sulle labbra al suo amato.

Lev: "mi dispiace essere così egoista fino all'ultimo secondo, ma ho una richiesta da farti...Non soffrire per me. Mi si lacererebbe il cuore perfino nell'aldilà, quindi... Vai avanti. Non restare bloccato nel passato... Ti amo tanto anche io, Morisuke."

L'apparecchio elettronico iniziò a fare rumore, segnando il tanto da lui temuto numero zero.

Alla fine era davvero un sogno premonitore.

Quello che successe dopo fu molto confuso.
Cinque dottori si fiondarono alla svelta nella stanza e fecero allontanare Yaku di qualche metro.

Yaku non piangeva.
O meglio,  Yaku non poteva piangere.
A causa della sua malattia.

Gli faceva malissimo il petto.
Sembrava che qualcuno ci avesse fatto un buco in mezzo e che adesso stesse graffiando con qualche oggetto metallico il suo povero cuore.

Per la prima volta voleva piangere con tutto se stesso. Voleva piangere fino a far diventare i suoi occhi rossi e gonfi, e probabilmente non si sarebbe fermato nemmeno a quel punto. Ma non poteva.

Mezz'ora dopo fu confermato.
Lev Haiba era morto sette giorni prima di Natale, alle 20:21 di sera.

~spazio alieno~
*Inales* Finalmente.
Il prossimo capitolo
sarà l'ultimo. Vi dovrete
sopportare un'altro
aggiornamento.
Sayonara!

Globuli Rossi E Globuli Bianchi [Yakulev, ANGST]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora